Autore: Claudio Di Manao
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http://claudiodimanao-fishbowlhead.blogspot.it/
Ebbene sì, ve lo sarete chiesti in molti,
tantissimi: è meglio un vichingo o un calamaro gigante?
Nelle piovose Isole Britanniche tanti sarebbero
pronti a scommettere che una costa frequentata dai vichinghi è assai più spinosa
di un abisso infestato dai calamari giganti. Non parliamo, ovviamente, dei
capelloni biondo-tinti un po’ attempati che ciondolano lungo i litorali
tirrenici e adriatici, né degli odierni cittadini della Scandinavia. Per
‘vichinghi’ intendiamo quei tipi dai modi molto spicci che bazzicavano, dal
Mediterraneo al Canada, praticamente ogni costa atlantica dell’emisfero nord.
Senza lasciarne una com’era. Un mito, il vichingo, a confronto con un’altra
creatura mitologica: il calamaro gigante, quello cui il Nautilus del capitano
Nemo (il Nemo di Verne, non quello di Disney) proprio non andava giù.
Chi vincerà?
Sia il vichingo che il calamaro gigante si sono
dimostrati scarsi su molte caratteristiche chiave. Impressio-nante l’impatto
ambientale del vichingo, capace di produrre individualmente e nel tempo più
macerie e CO2 di un moderno jet da attacco al suolo.
Ma il calamaro gigante, in quanto a simpatia, affettuosità e capacità di
provocare danni non è da meno. La sua scarsa attitudine all’appiccare incendi ed
a demolire manufatti in quantità gli consente un miglior punteggio soprattutto
sulle emissioni, ma certo non si tratta di un pregio caratteriale. Infatti
nessuno dei due soggetti è assicurabile presso alcuna compagnia al mondo. La
moralità del calamaro gigante andrebbe ulteriormente esplorata per un giudizio
più sereno, ma al momento finanziamenti pubblici e sponsor non sembrano
interessati ad approfondire gli aspetti morali della vita di questa misteriosa
quanto antipatica creatura.
A presto con altre prove su strada!
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