Autore: Marisa Cecchetti
L’isola di Komodo si trova nel Mar di Flores in Indonesia a nord dell’Australia.
Il viaggio dall’Italia è piuttosto lungo ma per le immersioni che questo mare
offre ne vale veramente la pena.
L’ideale è una crociera subacquea e di barche che ne offrono non ce ne sono
molte: la mia scelta si è rivolta questa volta ad una piccola imbarcazione
indonesiana non di lusso pur essendo presente anche la famosa flotta
Aggressor dotata di
tanti e forse troppi comfort.
Arj Jaya è il nome della barca di legno di vecchia costruzione, con qualche
difetto di funzionamento, ma ideale per un’economica crociera subacquea; in
fondo quel che serve è un letto, una toilette, un compressore e del buon cibo.
E’ stato un impatto per me passare dall’Aggressor fleet delle
isole
Cayman a questa imbarcazione e a dire il vero ci ho messo qualche giorno per
adattarmici considerando che non tutto funzionava a bordo a partire dalla
piccola barchetta di supporto trainata sempre sotto il livello del mare (aveva
un buco da dove entrava acqua!).
Ho avuto la fortuna di capitare in una settimana dove eravamo solo due ospiti
serviti da ben cinque membri dell’equipaggio e per una barca di quelle
dimensioni è l’ideale.
La compagnia che la gestisce è la
Aridive.
La navigazione avviene attorno all’isola e gli spostamenti non occupano molto
tempo dato che ci sono parecchi punti di immersione interessanti.
Le correnti marine sono piuttosto forti e a discrezione del divemaster, le
immersioni possono cominciare proprio contro corrente. All’inizio mi chiedevo il
perché di tanta fatica con il rischio di rompere parti del reef con le mani da
usare per aggrapparsi, poi dopo qualche piccolo sforzo la corrente si fermava
improvvisamente e ai miei occhi appariva uno spettacolo davvero unico.
Essendo parco naturale il pesce abbonda e si possono trovare tantissime specie
marine difficilmente visibili in altri mari: tartarughe, squali, nudibranchi,
carangidi, tonni, barracuda, seppie, razze, anemoni, bat fish, lyon fish…
Ogni immersione non supera i 30 mt di profondità e dura circa 60 minuti, la
temperatura dell’acqua è di 27/28 °C e per i freddolosi come me una muta da 5 mm
va benissimo.
Il mare a settembre è sempre calmo quindi non c’è rischio di soffrire il mal di
mare in barca durante le brevi navigazioni.
Nei 7 giorni di crociera è prevista una visita guidata al Drago di Komodo dove
può capitare di imbattersi in un indonesiano che canta perfettamente “bella
Ciao” stando seduto alla terrazza della cucina sorvegliata dai un paio di varani
che aspettano qualche avanzo di cibo, una breve escursione naturalistica in cima
a una collina dalla quale si resta abbagliati dallo splendido tramonto
panoramico sul mare, un giro tra le case di un villaggio dove si è letteralmente
assaliti dalla spontaneità dei bambini che chiedono solo di essere fotografati e
cercano la mano dei turisti per accompagnarli tra le loro case e i banchi di
scuola.
Sono più di 15 anni che faccio immersioni nei mari del mondo e ho praticamente
visto di tutto, ma è impossibile non restare abbagliati dalla regalità della
regina degli oceani: la Manta.
Lenta, tranquilla, fluida, armoniosa, sofisticata, la Manta danza libera in
questo mare a volte da sola a volte in perfetta sincronia con un’altra Manta. A
pochi metri di profondità se la si osserva con la dovuta discrezione effettua
delle evoluzioni attorno ai sub mostrando loro che quello è il Suo Meraviglioso
Regno.
A volte la si può scorgere dalla barca perché lei, la Manta, sa che oltre
l’oceano c’è un altro mondo; la Manta è intelligente come i delfini ma ha un
carattere diverso, pacato e regale.
Restare 7 giorni su quella vecchia barca, senza alcun contatto con il resto del
mondo, senza cellulare né computer, vivere le albe ogni mattina e percepire la
potenza della natura ad ogni tramonto dove stormi di Flying foxes (specie di
pipistrelli vegetariani) si elevano dai rami intricati delle mangrovie per
volare attorno alle nuvole colorate, dove di notte l’unica luce che illumina la
barca è quella delle stelle e l’unico rumore che si sente è lo scricchiolio
della barca cullata dalle piccole onde del silenzioso mare… tutto ciò sviluppa
nell’anima quella energia, gratitudine e creatività spesso soffocate durante la
vita quotidiana.
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