In realtà si sa poco del più grande pesce vivente, lo squalo balena (Rhincodon typus), 12 m di lunghezza e delle sue possibili rotte migratorie.
Recentemente, marcata e seguita dai ricercatori dello Smithsonian Tropical Research Institute (STRI), una femmina di nome Anne ha stabilito con 20.142 chilometri il primato della migrazione più lunga mai registrata.
Il viaggio dello squalo balena
Anne era stata marcata nell’oceano Pacifico orientale, nelle acque di Coiba, Panama, nell’ambito di un programma in cui altri 45 squali furono marcati con un tag satellitare, in grado di fornire dati sulla posizione dell’animale a condizione che questi sia vicino alla superficie. Rimase a Panama per 116 giorni, poi cominciò a nuotare verso Clipperton, costeggiando il Costa Rica, poi verso Darwin (isole Galapagos). 226 giorni dopo la marcatura il segnale scomparve dagli schermi, Anne stava viaggiando in profondità.
Dopo un silenzio durato 235 giorni, un nuovo segnale da un punto a sud delle Hawaii. Breve fermata, 9 giorni, poi una nuova partenza, attraverso le isole Marshall, fino alla fossa delle Marianne, tra la Micronesia e le Filippine, un canyon sommerso che arriva a 11.000 m, il punto più profondo della Terra.
Gli squali balena sono stati visti immergersi fino a una profondità massima di 1.900 m. Cosa ci faccia Anne sulla fossa delle Marianne resta un mistero. Non sappiamo cosa spinga gli squali balena a migrare, se la ricerca del cibo, di un partner con cui accoppiarsi, o entrambe le cose.
Si sa che questi animali amano riunirsi in banchi, in zone che il turismo conosce come Oman, Australia, Indonesia, Galapagos, Messico, Mozambico, Seychelles. Studi genetici ci dicono che esiste una relazione tra tutti gli squali balena del mondo, il che indica che probabilmente percorrono lunghe distanze per accoppiarsi.
Quello di Anne è un record di distanza percorsa da uno squalo, ed è la prima prova tangibile che questi animali possono attraversare l’oceano Pacifico, migrando su distanze lunghissime. Queste conclusioni non contraddicono del tutto quanto pubblicato in precedenza (Quel bamboccione dello squalo balena) : i giovani, soprattutto se maschi, sono sedentari, mentre gli adulti in età riproduttiva percorrono distanze lunghe, forse proprio per accoppiarsi.
Pescati per le pinne, per la carne, per i piccolissimi denti, per la cartilagine e per l’olio che avrebbe pretese virtù medicinali, o come cattura accidentale nella pesca al tonno, lo squalo balena è protetto dal 2016. Si stima che la loro popolazione mondiale si sia ridotta della metà negli ultimi 75 anni.