Autore: Flavio Verde
E’ una meta che avevo già sperimentato con soddisfazione due anni fa, e ho voluto ripetere questa piacevole esperienza quest’anno con un gruppo di amici, ma con una importante novità: l’esordio subacqueo di mia figlia minore Laura e di mia moglie.
Manado è la capitale del nord Sulawesi (ex Celebes). Il viaggio è tremendamente lungo, ma ne vale la pena. I fondali sono coloratissimi e i danni che in altre parti del mondo hanno subito le barriere coralline qui sono quasi irrilevanti.
La prima settimana l’abbiamo trascorsa al Mapia Resort, a pochi chilometri da Manado, come la volta precedente, la seconda settimana invece abbiamo sperimentato il soggiorno sull’isola di Siladen nel nuovo “Onong resort” di recente apertura. Non si tratta certamente di Hotels extra lusso bensì di piccoli e confortevoli villaggi, della medesima gestione italiana, dove trascorrere piacevolmente una vacanza all’insegna del relax e delle immersioni; in particolare Siladen è una splendida isoletta, caratterizzata da buona ospitalità e simpatia da parte di tutto lo staff indonesiano. E’ l’ideale per staccare davvero la spina…. e godersi lo spettacolo della natura.
Il diving center è il Celebes Divers gestito da due biologi marini e istruttori sub italiani: Massimo Boyer e Paola Bearzi impegnati in un progetto di educazione e ricerca in cooperazione con le università di Manado, Genova e Ancona.
Le immersioni si svolgono nel parco marino di Bunaken e nello stretto di Lembeh
La caratteristica di questi luoghi è rappresentata dalla notevole biodiversità marina e dalla presenza di stranissimi animali, alcuni dei quali ancora in fase di studio e catalogazione.
Antennari, cavallucci pigmei, murene nastro, pesci foglia, pesci fantasma, sono solo alcuni degli
incontri che si possono fare in questo splendido mare.
E’ il regno della macrofotografia anche se non sono esclusi incontri con aquile di mare, squali di barriera e soprattutto con tartarughe giganti, grandi quasi quanto un utilitaria. Le pareti sono davvero mozzafiato: gorgonie, spugne e coralli molli dai colori sgargianti, sono davvero di dimensioni notevoli.
Senza l’ausilio delle guide indonesiane è quasi impossibile scorgere i piccoli animaletti che vivono in simbiosi con gli altri abitanti dell’ambiente marino.
Le immersioni nel parco di Bunaken sono spesso svolte in corrente, talvolta forte, e richiedono un minimo d’esperienza. Anzi, qualche immersione è stata decisamente faticosa anche per i subacquei più esperti.
Un discorso a parte meritano le immersioni nello stretto di Lembeh, che a primo acchitto lasciano un po’ perplessi stante la particolarità del fondo marino costituito da sabbia nera di origine vulcanica e per la presenza di rifiuti di varia origine (pneumatici, plastica, reti, gusci di noci di cocco, lattine ecc.), ma fonte di continue sorprese per incontri con animali davvero inconsueti e interessantissimi.
L’emozione più grande è stata comunque quella procuratami da mia figlia Laura, la quale mi ha trasmesso tutta la sua gioia e il suo entusiasmo di fronte alle sue prime esperienze subacquee fatte, fortuna sua, in un mare tanto bello e ricco.
E’ un viaggio che consiglio davvero a tutti gli appassionati di subacquea, dal costo tutto sommato molto più contenuto di tante altre mete, tenuto conto altresì della lontananza del luogo.
Uno di quei viaggi da cui non si vorrebbe più tornare….
Flavio Verde