La subacquea, come tanti sport e hobby, è un’attività aggregante per definizione. Già il fatto che per immergersi sia necessario il sistema di coppia basterebbe a giustificare questa affermazione. I weekend d’inverno al lago o le vacanze sub in mari caldi organizzate dai club sono altre varianti della naturalezza di condividere con amici e familiari la passione per il Mare e i suoi abitanti. Ma immergersi, come molti sanno, è anche un’attività intima, uno strumento cui molti sub attribuiscono il potere di “ritrovare se stessi”, rilassarsi, raggiungere un senso di pace e armonia di cui spesso si sente la mancanza nella vita frenetica di tutti i giorni.
E’ di certo questo uno dei motivi per cui tour operator specializzati, riviste di settore, hotel e community virtuali dedicano sempre più attenzione ad una nicchia particolare di subacquei: quelli che viaggiano da soli.
“Ma…parti solo?”
“Molte volte mi è stata rivolta questa domanda –ci dice Marco, ingegnere informatico di Milano seduto davanti a una Sakara gelata nei divanetti dello storico Camel Dive Club di Sharm El Sheikh. Me lo chiedono così spesso che qualche volta rispondo con quello che credo sia accettabile per i più sorpresi e dico “Sì, ma incontro degli amici là”. Ciò che gli altri non sanno è che gli amici di cui parlo ancora non li conosco!”.
Viaggiare soli non significa necessariamente “non in coppia”. Alcuni sondaggi di settore ci dicono che circa il 20% dei sub sono sposati o hanno una relazione, generalmente con non-subacquei. La facilità con cui ormai è possibile prenotare le proprie vacanze autonomamente, senza l’appoggio di tour operator e agenzie ha sicuramente agevolato questa modalità di viaggio, che per sua natura non richiede altro che la voglia e la disponibilità di partire, senza la necessità di accordarsi con nessun altro se non con se stessi.
Se questa affermazione potrebbe sembrare scontata, abbiamo identificato alcune ragioni per cui scegliere una vacanza sub in solitaria è più semplice di quanto ci si possa aspettare e quante piacevoli sorprese possa riservare.
La sicurezza: e se mi succede qualcosa?
Soprattutto per le donne questa è una questione che fa rizzare i capelli ad amici e parenti che si lasciano a casa. Ciò non significa certo che partire soli per una vacanza sub significhi non considerare i possibili pericoli del non avere compagnia.
I viaggiatori abituali -e qui non è importante se parliamo di donne o di uomini- sanno che in qualunque posto nuovo ci si trovi è importante capire cosa è il caso di fare e cosa no, rimanere vigili, ma non farsi prendere la mano da pensieri negativi.
Sapere dove ci si trova e dove si sta andando quando si viaggia da soli è fondamentale e aiuta a non perdere tempo se qualcosa dovesse andare storto.
Avere sempre dei soldi per le emergenze, soprattutto quando si viaggia all’estero. Con le nuove misure che molte banche hanno adottato per garantire maggiore sicurezza a chi usa le carte di credito può capitare che nonostante la disponibilità dei fondi non sia possibile prelevare e/o pagare tramite POS. Nella maggior parte dei casi basta informare preventivamente la propria banca del periodo del viaggio, così che l’utilizzo della carta di credito sia consentito dal primo momento in cui si mette piede nel Paese straniero. Avere con sé un po’ di contanti preferibilmente cambiati in valuta locale è sempre una buona idea e consente eventuali raggiri sul tasso di cambio.
Solitudine e noia: non ho un compagno di immersione. Che fare?
Chi è abituato a viaggiare da solo sa che fare amicizia è molto semplice. Chi in particolare da solo viaggia con l’obiettivo di fare immersioni, non fa che aggiungere una nuova dimensione alla propria vacanza in solitaria, che con la solitudine ha davvero poco a che fare. In giro per il mondo ci sono decine di centri sub che accolgono subacquei privi di un buddy; è inoltre una pratica molto comune che le stesse guide diventino i compagni di immersione di questi sub “avventurosi”: un privilegio non da poco!
Tutti gli amanti delle immersioni sanno che la subacquea ha il potere di creare legami tra individui che in superficie avrebbero poco da dirsi, ma che nella condivisione di una passione così travolgente si ritrovano spesso a ridere, entusiasmarsi e far fronte a situazioni complesse condividendo lo stesso spirito. Età, visioni politiche, religiose, professioni…a nessuno sembra importare molto delle differenze superficiali quando ci si immerge: tutto questo viene amplificato quando si viaggia, quando la testa è più leggera e ci si lascia andare senza farsi troppe domande o essere timidi a “rompere il ghiaccio”.
Carla, medico torinese che quest’estate ha scelto ancora Sharm dopo la sua prima esperienza in Mar Rosso dell’anno scorso, ci dice: “Adoro viaggiare e per le mie vacanze sub scelgo sempre la formula crociera che per chi viaggia da solo è una soluzione molto comoda. La scorsa estate ho deciso di visitare Sharm per la prima volta, andavo a trovare un’amica che da anni lavora lì. Quest’anno sono tornata e ho incontrato decine di facce che erano lì l’anno scorso. Stiamo programmando tutti insieme un altro viaggio!”.
Massimiliano è un operaio di Novara e ogni anno non rinuncia a due settimane di azoto e chiacchiere al Camel di Sharm. “Sono un tipo taciturno e non troppo socievole. Da anni scelgo di stare in questo piccolo hotel per sub dove oltre a una logistica perfetta posso contare sul fatto che le guide mi conoscono e mi fanno sentire a casa, rispettando la mia voglia di stare a prua a prendere il sole durante gli intervalli di superficie, ma anche sorridendo con me con complicità durante gli avvistamenti più spettacolari”.
Parlare della propria attrezzatura o scambiarsi dritte sui siti di immersione visitati è poi un’altra delle attività più comuni quando si incontrano persone nuove in barca o al ritorno davanti a una bibita gelata.
Questioni di budget: i supplementi singola.
Quando si sceglie di viaggiare in alta stagione, la maggior parte delle strutture alberghiere richiedono il pagamento di un supplemento per l’utilizzo della camera singola. Per quanto da un punto di vista “commerciale” questa pratica sia comprensibilissima, esistono dei modi per evitare di essere penalizzati quando si viaggia da soli. Se la propria condizione di vita lo consente innanzitutto la soluzione migliore è scegliere un periodo di bassa stagione per partire: sono molti gli hotel per sub che non lo applicano o le cui tariffe sono comunque più basse per cui il supplemento diventa comunque marginale.
La libertà di scegliere.
Per sperimentare la libertà bisogna essere pronti a lasciarsi andare e assumersi responsabilità diverse.
“La prima volta che sono stato a Sharm era in Gennaio, uno dei mesi più freddi per la zona. La temperatura dell’acqua era comunque sui 24 gradi e fuori c’era un clima da inizio estate che mi ha scaldato le ossa appena atterrato”, ci dice Andrea, ingegnere di Modena che dopo un divorzio burrascoso ha deciso di diventare un subacqueo. L’hotel aveva ampia disponibilità, così mi è stato offerto un upgrade gratis per una camera più grande. Avevo prenotato il biglietto aereo un paio di mesi prima quindi con meno di 200 Euro sono comodamente volato da Malpensa a Sharm. Lì ho poi conseguito il mio primo brevetto sub…il modo migliore per trasformare un periodo difficile in una valanga di nuove opportunità.
Le vacanze sub non sono più quelle di una volta: resort all inclusive o crociere con prezzi esorbitanti per chi viaggia da solo.
I viaggiatori solitari indipendenti sono ormai il nuovo trend nel turismo, per cui gli strumenti di prenotazione online sono sempre più numerosi.
L’unica vera questione rimasta è: quando partire?
Per informazioni:
Camel Dive Club & Hotel
Articolo pubblicato su ScubaZone n.23
Anche io un paio di anni fa son partito da solo per passare quasi un mesetto a Sharm e fare immersioni, naturalmente col camel dive, ebbene la prima sera che ero arrivato con aereo, ho conosciuto già i miei compagni di immersioni, che dire, son state tra le più belle vacanze che abbia fatto
Quelli che viaggiano da soli normalmente sono di due categorie (schematizzo al massimo)
1) veri appassionati malati di sub ….i migliori compagni che si possano trovare … tecnici, preparati, appassionati
2) cuori solitari spesso depressi che con la scusa dell’immersione hanno in testa solo il socializzare …. le peggiori piattole spesso anche scadenti come sub
Per me che vivo l’immersione come pura passione sportiva , adoro quelli della categoria 1 e cerco di tenermi alla larga da quelli della categoria 2 , che sono anche pronti a qualsiasi rinuncia privilegiando il sociale