Autore: Ornella Ditel
Il dopo Eudi Show è un momento solitamente
movimentato per i club subacquei che organizzano vacanze da proporre ai propri
iscritti. Di solito, infatti, chi ha visitato o anche solo letto della fiera, è
naturalmente ispirato almeno a sognare una vacanza sub, soprattutto durante i
mesi in cui a casa il clima è più rigido.
Sono sempre di più in Italia i circoli sub che invogliano i propri iscritti a
spezzare la routine dei weekend al lago o in mare per regalarsi una settimana o
anche solo un lungo weekend di bolle in mari caldi, quando in Italia la
temperatura è vicino allo zero.
Naturalmente
Sharm El Sheikh è una delle destinazioni più gettonate per questi
viaggi, grazie all’ottimo rapporto qualità prezzo che si può trovare sia per
quanto riguarda le sistemazioni alberghiere che le immersioni.
Anche quest’anno all’Eudi abbiamo incontrato decine di istruttori, guide e
semplici appassionati il cui obiettivo principale durante la fiera era proprio
quello di trovare formule di viaggi sub interessanti
da proporre ai propri clienti e compagni di immersione.
Come al solito, abbiamo riscontrato un grande interesse per le crociere, che
però non sempre attirano numeri importanti durante l’inverno, quando le
condizioni meteo possono interferire nella pianificazione dei tuffi, ma anche
per la presenza frequente di non subacquei all’interno dei gruppi.
E’ solo di recente che gli Italiani, tra i migliori conoscitori di Sharm El
Sheikh, hanno iniziato a vedere i viaggi di gruppo come una questione
prevalentemente subacquea e quindi a cercare soluzioni in cui le immersioni
fossero il vero centro dell’esperienza.
Purtroppo gli agenti di viaggio tradizionali non hanno generalmente competenze
subacquee e quindi spesso, specialmente su una destinazione popolare come Sharm,
tendono a consigliare i capigruppo solo in base al budget e non -per esempio-
alla presenza di un centro sub di qualità all’interno o nelle immediate
vicinanze dell’hotel o alla vicinanza rispetto ai punti di imbarco, che evita
lunghi trasferimenti via terra.
Fortunatamente gli organizzatori ora possono contare su tante risorse come la
possibilità di prenotare autonomamente i voli, l’hotel e le attività subacquee
online, con una semplicità e velocità prima impensabili, ma soprattutto che
consentono di ridurre al minimo il rischio di brutte sorprese.
Quali sono le sfide e le questioni che un capogruppo dovrebbe valutare
attentamente prima di proporre un viaggio ai propri sub?
Il problema principale di chi si occupa
dell’organizzazione è senza dubbio quello di mettere insieme le esigenze di
tutti, trovando buoni compromessi che consentano al gruppo di evitare problemi
durante la vacanza. Questo aspetto si intreccia spesso a questioni legate al
livello di esperienza dei partecipanti al viaggio e anche a questioni
anagrafiche che possono condizionare i limiti di profondità.
E’ molto importante tenere a mente questi aspetti e verificare con i
centri sub che si contattano quali sono le regole locali e le procedure interne
a seconda dei casi.
In generale appoggiarsi su una struttura che
consente di raggiungere il porto a piedi
è sempre auspicabile: si evitano attese inutili e si aumentano le ore di sonno.
Tutti i centri sub a Sharm propongono soluzioni e preventivi diversi a seconda
del numero dei partecipanti;
generalmente, ogni 10 sub viene offerta una gratuità.
Il capogruppo potrà naturalmente usufruirne (e non sarebbe comunque abbastanza
per ripagare lo sforzo organizzativo!), oppure suddividerla tra i partecipanti.
Prima è meglio è.
Bloccare le camere in hotel e comprare i voli
con un certo anticipo consente sempre di risparmiare, oltre che di evitare
all’organizzatore di impazzire nella raccolta delle quote all’ultimo momento.
Verificate con il centro sub se -per esempio- sono presenti sconti per
prenotazioni prepagate e quali
sono le condizioni applicate in caso di cancellazione.
Il lavoro del capogruppo non si limita al pre-partenza, anzi!
Spesso anche i compagni di immersione più esperti, in vacanza staccano il
cervello e si rivolgono all’organizzatore per ogni minima esigenza. Fa parte del
gioco, certo, ma scegliere una struttura affidabile risparmia anche quel genere
di mal di testa e aiuta l’organizzatore ad avere l’impressione di essere anche
lui in vacanza (almeno a tratti)!
Altri aspetti fondamentali da considerare
riguardano ovviamente la sicurezza:
a partire dalla disponibilità di istruttori che parlano Italiano (indispensabile
per capire bene i briefing), alla possibilità o meno di fare immersioni guidate,
alle dotazioni di sicurezza sulle barche e alla comunicazione di eventuali
patologie che possono interferire con l’attività subacquea o anche solo per le
quali è necessario esibire certificati medici che vanno portati dall’Italia.
Un altro aspetto importante sono le possibilità
di programmare anticipatamente
(meteo permettendo) uscite speciali come per
esempio il relitto del Thistlegorm o il Blue Hole di Dahab. E’ sempre bene
verificare i costi in anticipo e valutare per esempio la possibilità di
includere alcuni degli extra nella quota proposta.
Abbiamo sentito in questa occasione
Giorgio De Marco, responsabile
di uno dei centri del
Camel Dive Club & Hotel di Sharm El
Sheikh. Giorgio è un profondo
conoscitore sia dell’organizzazione di viaggi sub che dell’offerta disponibile a
Sharm. Ci ha detto:
“Sono quasi trent’anni che ospitiamo sub di tutte le nazionalità al Camel,
ultimamente molti italiani ci scelgono per i viaggi annuali di gruppo. Uno dei
migliori complimenti che abbiamo ricevuto ultimamente arriva proprio da un
organizzatore di un importante club del Nord Italia: “Non mi sono mai riposato
così tanto durante una vacanza in cui ero il capogruppo.”
Il grosso del lavoro, infatti, lo facciamo noi sul posto. La logistica è
fantastica, le barche sono di nostra proprietà e controlliamo
direttamente ogni aspetto dell’organizzazione:
dai trasferimenti aeroportuali agli ingredienti usati per la colazione in hotel
e in barca. La differenza si vede.
L’hotel non è più visto come un punto di appoggio, ma è parte integrante del
viaggio. Il diving con il suo cortile interno, la piscina piccola e silenziosa,
la spiaggia a pochi passi, i ristoranti, i bar e la gelateria tutti nella stessa
struttura sono l’ideale per gli organizzatori, che evitano così noiose sessioni
in cui sembra impossibile trovare un accordo su dove andare a bere un drink la
sera o rispettare un orario per il pullmino che riporta in hotel, spesso
distante sino a 40 minuti da Naama Bay, il cuore pulsante di Sharm.
Dal punto di vista della subacquea –continua Giorgio- il Camel è una garanzia di
qualità. Siamo un centro grosso e ben strutturato, che può permettersi di
assegnare barche private ai gruppi per consentire flessibilità
anche nell’orario di partenza, oltre che nella scelta dei siti di immersione.
Non abbiamo alcun tipo di restrizione sulle destinazioni delle nostre barche,
per cui -tempo permettendo- è praticamente sempre possibile visitare i migliori
siti di immersione del Mar Rosso in qualunque giorno dell’anno, così che nessuno
dei partecipanti possa annoiarsi. Offriamo naturalmente anche immersioni da riva
e in gommone, per sfruttare al massimo il tempo disponibile prima del limite di
no-volo. Alcuni gruppi ci richiedono spazi per fare
presentazioni di biologia marina o
semplicemente per riunire il gruppo e fare un bilancio dell’esperienza tutti
insieme, magari guardando le foto e i video ripresi durante la settimana. Al
Camel siamo perfettamente in grado di assecondare anche queste esigenze, con
assoluta tranquillità sia per chi ci sceglie per le sole immersioni che per chi
soggiorna nel nostro hotel. Un altro aspetto che ci rende tutti orgogliosi di
lavorare qui è la possibilità di accomodare gruppi che includono
subacquei disabili. Sia le
nostre strutture che il nostro staff a terra e in barca sono infatti abituati a
gestire subacquei con difficoltà motorie e altre disabilità. Non è affatto
facile trovare un operatore che offra questo servizio, non solo in Mar Rosso.
Ultimo aspetto che mi viene in mente è la possibilità per eventuali istruttori
presenti nel gruppo di utilizzare i giorni al Camel per
terminare un corso ricreativo o tecnico
iniziato in Italia, ma anche sfruttare la
piscina disegnata proprio per i corsi sub per formare i propri allievi a
temperature dove non è necessario usare la muta stagna.
Grazie alle esperienze passate, al Camel sappiamo bene quali sono le sfide
maggiori per i capigruppo e cerchiamo in tutti i modi di venire incontro alle
loro esigenze, per assicurarci un’operatività interna più snella e garantire
allo stesso tempo il maggior divertimento a tutti i partecipanti.
A organizzare viaggi sub non si diventa certo ricchi e molti, anche tra i più
appassionati, dopo le prime esperienze abbandonano l’impresa. Siamo felici di
vedere che invece, chi ci sceglie, spesso torna l’anno dopo o anche più volte
durante l’anno, sia con facce nuove ma anche con tanti instancabili amanti di
questo mare stupendo che ogni giorno, tutto l’anno, riserva sorprese e colori
straordinari a sub di ogni età, livello di esperienza e nazionalità.
Per informazioni:
Camel Dive Club & Hotel
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