Autore: Valeria Nava
Fotografie di Davide Corengia
E’ passata solo un’ora dal mio arrivo a Sharm, mezz’ora dalla consegna della stanza e cinque minuti dall’apertura della valigia, quando il mio ragazzo si gira con un sorriso smagliante: "Andiamo a fare snorkeling???”
A questo punto avevo già capito un paio di cose:
1. il pacchetto da 10 non sarebbe mai bastato (poveri miei risparmi)
2. dovevo approfittare di tutti i singoli minuti di pausa tra un’immersione e l’altra perché non mi sarei più fermata nei seguenti quattordici giorni!
E così, nemmeno un paio d’ore dopo, scivolo in acqua, qualche secondo per abituarmi al cambio di luce e… wow, un pesce! Anzi due, tre, dieci… è pieno di pesci! La stanchezza è solo un ricordo, ad ogni pinneggiata vedevo più pesci di quanti ne avevo mai visti, coralli, ogni fessura nascondeva qualcosa e tutto aveva colore! L’acqua fredda e buia del lago era già solo un ricordo e l’immersione che l’indomani mi aspettava si prometteva davvero interessante…
Il vento caldo di Sharm mi accompagna per tutta la prima sera in Egitto fino a quando, sfinita per il viaggio, decido che è giunta l’ora di riposare, giusto per presentarmi scattante ed in forma alla check dive.
Alloggio al Club Sharm della Ventaglio, villaggio piccolo e vivibile, e per le immersioni decidiamo di affidarci al Ventadiving che, nonostante i prezzi un po’ elevati, è comodo da raggiungere e ben organizzato.
Così i giorni passano veloci ed insieme anche le immersioni, da Jackson a Thomas Reef, passando da Ras Umm Sid a Shark Reef vivo ogni giorno emozioni e sensazioni diverse, scoprendo ad ogni tuffo un mondo mai visto prima: pesci napoleone, pesci balestra, barracuda, pesci pagliaccio, tartarughe…oltre ad una miriade di coralli di ogni forma e colore.
I pesci non sono per niente impauriti dalla presenza dei subacquei, mentre nuoti puoi notare cernie accompagnate dagli infaticabili pesci pulitori, murene al riposo nelle loro tane, tartarughe alla ricerca di qualche alga da sgranocchiare, coppie di pesci farfalla e immensi di banchi di pesci pipistrello, barracuda o dentici…la calma a volte è disturbata dalle veloci incursioni di grossi carangidi.
Non ho voluto perdere il relitto del Thistelgorm, vero e proprio museo di guerra con tanto di fila di subacquei all’entrata delle stive con il carico (camion, moto, vagoni…) ancora al loro posto.
Ed è strano come al mare cristallino e alla vita che nasconde si accosti il deserto, caldo e roccioso, che ho imparato a conoscere durante la mia escursione a Dahab, punto di partenza per l’immersione nel famoso Blue Hole. Escursione che ho il "piacere" di effettuare con un pulmino che sulle strade dissestate del deserto sembra potersi rovesciare da un momento all’altro…eh sì, perché gli egiziani sono così, spericolati al volante, su quei taxi sgangherati che ti accompagnano al porto o per una serata in centro a Naama Bay.
Se riesci a giungere il centro città senza contusioni e a contrattare in meno di mezz’ora il prezzo per la corsa è giunto il momento di fiondarti tra i negozi per fare shopping!
E non sarà finita qui…in ogni negozio ci sarà il venditore di turno che vorrà regalarti per pochi euro qualsiasi cosa si possa vedere in vetrina perché “…oggi sconti solo per italiani!” e, se gentilmente tu fai notare che hai già comprato tanti papiri da poter tappezzare casa, piatti e tazze da poter invitare a pranzo tutti i parenti e boccette di profumo che ti escono da tutte le parti, ecco che allora gli italiani sono tirchi, troppo tirchi.
Tante sono le escursioni che puoi fare in Egitto, dalla cammellata nel deserto all’insegna di “chi beve il tè in compagnia non gli viene la dissenteria!” (ma a chi lo vogliono far credere?), lo snorkelig immancabile per chi non ha la fortuna di fare immersioni o per chi non ne ha mai abbastanza, le visite alle piramidi o al Museo Egizio del Cairo che non ho avuto il piacere di visitare ma che mi sono ripromessa di vedere nel prossimo viaggio.
Insomma Sharm el Sheikh è un posto da non perdere, almeno una volta bisogna farci un tuffo, non importa il tuo livello di preparazione ma solo la voglia di stare in acqua, di divertirsi, di esplorare… la voglia di fare sub!
Dopo due settimane in Mar Rosso mi sono talmente legata a questo stupendo mare ed ai suoi abitanti che sull’aereo poco prima di partire pensavo già a quando sarei ritornata…
Valeria Nava
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