Facciamo subito chiarezza, ci vuole, perché il termine squalo grigio è usato per indicare più di una specie di squalo. Paradossalmente il sub italiano se sente nominare lo squalo grigio pensa subito: “Ma io l’ho visto, in Sudan, alle Maldive”. Quello che avete visto in località tropicali era Carcharhinus amblyrhynchos, o squalo grigio di reef, l’animale (magnifico) ritratto nella foto sotto, che vive un po’ in tutto l’Indopacifico tropicale, dal Mar Rosso alla Polinesia. Lo vediamo nella foto sotto.
Forse non tutti sanno che il Mediterraneo ha una sua specie di squalo grigio, che vive anche in Atlantico. Si chiama Carcharhinus plumbeus, per evitare confusioni lo chiameremo squalo plumbeo. Ha colorazione piuttosto uniforme, e pinna dorsale molto alta, può raggiungere i 2,5 m di lunghezza. È specie a rischio di estinzione. Foto sotto.
La notizia è che una nursery di squalo plumbeo, cioè un sito scelto dalle femmine per partorire, è stata individuata tra Ravenna e Cervia, a 5-11 miglia dalle piattaforme di estrazione di gas, che danno rifugio anche a prede potenziali come cernie, spigole e aragoste. Da alcuni anni, i biologi del Centro Sperimentale per la Tutela degli Habitat, il Cestha di Marina di Ravenna, stanno monitorando la presenza di questi squali.
Dopo aver avuto la certezza della nursery a pochi chilometri dalla costa, Cestha ha sottoscritto un accordo con la cooperativa pescatori di Cervia, che sarà operativo dalla prossima estate: i pescherecci non utilizzeranno sistemi di pesca che possano in un qualche modo coinvolgere lo squalo plumbeo. Questi grandi pesci sono animali innocui e curiosi, ma sono anche suscettibili ai rumori come dimostrano studi recenti. Infastiditi dai motori delle barche, questi animali si allontanano abbandonando l’area marina tradizionale, spingendosi verso acque più profonde.
Ad oggi i biologi conoscono solo altre tre aree in tutto il Mediterraneo dove lo squalo grigio si riproduce: nel golfo di Gabès in Tunisia, nella baia di Gokova in Turchia e a Hedera in Israele. Ma proprio i pescatori tunisini e libici sono accusati di aver ridotto questo pesce del 50% negli ultimi 10 anni.
Recenti studi si sono concentrati sull’isolotto di Lampione, nelle Pelagie, che potrebbe essere un importante crocevia nelle migrazioni dello squalo plumbeo in Mediterraneo.