Signori e signore, gentili ospiti, buona sera e benvenuti alla “Macana Marine Biology Night”. Oggi voglio raccontarvi di quanto è bello e utile conoscere ed imparare il mare. Capire meglio ciò che ci circonda quindi… senza limitarci a vedere ma guardare, con occhi un po’ più consapevoli le meraviglie della natura. A questo proposito, nel salone della nostra principessa Handy, all’inizio di ogni settimana propongo ai miei ospiti di prendere posto tra i “banchi”, o meglio accomodarsi sui divani, per un’oretta circa prima di cena, ed ascoltare quel che ho loro da dire sulle Maldive e gli ambienti tropicali. La presentazione che propongo, non vuole ne pretende, di essere una indigesta lezione di stampo universitario, ma piuttosto una panoramica divertente e piacevole. Un primo tuffo (all’asciutto!) tra gli ambienti corallini ed i suoi abitanti… Le nozioni possono sembrare basiche ma nella loro semplicità sono accurate e scientificamente valide. Mentre traffico e spesso litigo con la tecnologia, tra computer, cavi e TV, mi volto e mi accorgo che il pubblico ha già preso posto… “Bene allacciate le cinture, comincia il volo sul reef” Si parte collocando il soggetto, le Maldive, in un luogo geografico. Sempre buona norma, mai da dare per scontata, iniziare un discorso dal: “Dove siamo?”. Si passa poi alla loro formazione in quanto atolli corallini (grazie Carletto Darwin, sempre il numero uno!), per poi soffermarci su chi realmente ci mette la manodopera nel costruirli: le madrepore o sclerattinie. Meglio note come coralli duri. Il sottoscritto ha una certa difficoltà a rimanere serio per più di 5 minuti, quindi intervalla informazioni tecniche con curiosità ed aneddoti…Una volta esaurite le informazioni su atolli e coralli e risposto alle frequenti domande, soprattutto riguardo ai secondi, spesso considerati più oggetti/vegetali che animali, si passa ai pesci. E’ una carrellata dei gruppi più comuni, quelli che più di altri si osservano sui reef. Descrivo le caratteristiche morfologiche e comportamentali che aiuterà l’indomani, i miei seguaci dal boccaglio e il popolo degli erogatori (snorkelisti e subacquei), a riconoscerli una volta in acqua. “ – Nuotano spesso in coppia, hanno colori sgargianti, una mascherina nera che copre gli occhi ed un falso occhio a livello della coda. Chi sono?” “Pesci Farfalla! Toh! guarda quanti e come sono diversi da specie a specie…Wow!” Come ho detto in apertura di questo post, conoscere è bello quanto utile, nel senso che riuscire a dare un nome a ciò che si vede aiuta a vedere… e vedere di più! Mi spiego meglio: se non si conosce, si rischia di essere sopraffatti e confusi dalla miriade di creature dalle forme, colori e dimensioni più varie ed una volta finito lo snorkeling o l’immersione, alla domanda: “Cosa hai visto?” spesso la risposta è: “pesci colorati!?!” Mmmmmm… OK, bene. La contemplazione della mera bellezza non è un male di per sé, solo forse un po’ riduttiva in questo caso. Ammirando la natura penso all’arte, e mi viene un paragone. Entrambe offrono la loro intrinseca bellezza agli occhi dell’osservatore, dal più colto al più ignorante (nel senso letterale del non conoscere), senza discriminazione. Quando però si approfondisce cosa c’è dietro un’opera quale un quadro, ad esempio: la vita ed i sentimenti dell’artista, il contesto storico di quando è stato realizzato e così via… si apprezza l’opera per intero riuscendo a vedere più in là, più in profondità, di quello che la sola vista riesce a trasmettere. Lo stesso, a mio avviso, accade in natura. L’osservazione di una colonia di pesci pagliaccio di per sé è cibo per gli occhi. Sapere però riconoscere la loro gerarchia all’interno dell’anemone, vedere come la femmina dominante si comporta nei confronti degli altri pesci più piccoli in modo che questi non crescano troppo e cambiando sesso spodestino il suo regno, ti rende uno spettatore più partecipe, più attento…più consapevole di quello che ti sta intorno…Questo intendo quando dico: se conosci vedi di più… Finisco la chiacchierata parlando di squali e mante, creature sempre apprezzate dal grande pubblico. Sulle quali, alle Maldive, diversi enti focalizzano le loro ricerche, anche utilizzando tramite foto-segnalazione da parte di turisti… ”Se individuate e fotografate un esemplare di squalo balena o manta non ancora registrato, potete dargli il nome che più vi piace…magari del vostro/a amante!” Risate generali Ringrazio. Applausi….esagerati così divento rosso! Ringrazio ancora…e appena finito ecco che il nostro buon cameriere, Moniro, rintocca la campana, l’amica spacca-timpani, che ci chiama a tavola. Il giorno dopo scoprirò quali, tra i miei fedeli dal boccaglio facile, mi hanno seguito con attenzione, pizzicandoli con qualche facile domandina… La punizione per risposta errata? Ma un’altra lezione ahahahah…
Un tuffo sul reef… all’ asciutto!
27/09/2019
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