Le mie giornate iniziano presto. Alle otto del mattino le barche del Manta sono pronte ed equipaggiate, con tutta l’attrezzatura necessaria per lo SNORKELING RESPONSABILE, per recuperare gli aiutanti” biologi per un giorno” e per portarli sulla barriera corallina.
Dopo essere sbarcati sulla spiaggia del parco marino, una piccola isoletta disabitata, protetta dall’ UNGAP, ed aver radunato i miei “allievi” sono pronta ad immergermi. Ma non posso iniziare se prima non dò delle brevi istruzioni sul comportamento da tenere in acqua, su come muoversi e su come utilizzare l’attrezzatura snorkeling ed ovviamente concludo le spiegazioni con il tassativo suggerimento: NON TOCCATE NULLA. Così dopo una attenta vestizione ed essermi assicurata che tutti abbiano ascoltato e compreso i consigli… SPLASH si parte… Munita del sonaglio “attira sguardi”, con delle brevi apnee, indico le specie più interessanti ed a volte più nascoste agli occhi degli snorkelisti meno esperti. Un giretto di un’ora, scortati sempre da una barca d’appoggio per chi fosse un po’ stanco, ci permette di osservare mille forme, colori, pesci di diverse dimensioni, coralli molli, duri, tartarughe, muri di fucilieri e pesci pipistrello che ci seguono incuriositi dalle nostre grandi sagome. Veder sorridere i novelli snorkelisti increduli davanti ad uno ctenoforo fluttuante dopo aver finalmente scoperto cos’è quell’ammasso gelatinoso non urticante e bioluminescente, che non gli creerà nessun pizzicore, non essendo una medusa, ti regala gioie e soddisfazioni immense. I piccoli gioielli del mare, con le “branchie nude” hanno finalmente un nome, NUDIBRANCHI e possono essere riconosciuti con i loro colori sgargianti e le piccole dimensioni anche dalla superficie. Gli incontri sono infiniti, compresi quelli con piccole tartarughe imbricate che mangiano con loro becco di falco tra i coralli e le spugne della barriera. Ci sarebbero aneddoti da riempire pagine e pagine da leggere tutto di un fiato, ma niente può essere più piacevole di venire a vedere il nostro mare con i vostri occhi! Io ed il Manta Diving vi accompagneremo con gioia e passione ad ogni uscita. I sensi da dover stuzzicare durante la giornata non si fermano esclusivamente alla vista. Ogni uscita è corredata da piccole ed interessanti lezioni di biologia marina. In spiaggia per grandi e piccini viene ricomposta una tartaruga verde a dimensione naturale, con la sabbia si plasma il corpo, con le conchiglie gli occhi e le unghie, e con le foglie il carapace, così da poter osservare attentamente tutti gli aspetti fisiologici di questi cheloni ed essere pronti ad aiutare i biologi per fare un censimento della popolazione dei maschi e delle femmine viste durante lo snorkeling. E voi sapete come si fa a vedere la differenza? La particolarità è che possiamo riconoscere un maschio da una femmina solo in individui adulti, raggiunta la maturità sessuale, intorno ai 20-25 anni di età. Grazie al comparire di una lunga coda che fuoriesce dal carapace e delle unghie arcuate che usano nel momento dell’accoppiamento, possiamo identificare i maschi ed invece in presenza di una piccola coda, timida e nascosta,ci troveremo in compagnia di una femmina. Le Chelonia Mydas, che stazionano davanti le coste di Nosy Sakatia, nutrendosi quotidianamente di fanerogame marine che lì crescono a iosa, sono le uniche delle sette specie di tartarughe marine ad essere vegetariane ed ad essere chiamate tartarughe verdi proprio per il colorito verdastro che viene assunto dalla loro pelle, grazie alle piante di cui si nutrono. Questi cheloni vivono dai tempi dei dinosauri e non hanno cambiato quasi nulla del loro aspetto e della loro biologia. Nonostante respirino, tramite i polmoni, quindi aria, le possiamo trovare per molte ore, fino a quattro, sott’acqua. Grazie ai loro adattamenti perfetti alla vita acquatica, questi rettili, compiono delle lunghe apnee ma nonostante ciò, una breve fase della loro vita è ancora sulla terra ferma: la deposizione delle uova.