Nel 2018 poco dopo aver vinto la categoria wildlife nella prestigiosa competizione fotografica organizzata dall’Asian Geographic, ricevetti una richiesta da una ditta cinese, allora a me sconosciuta, la Orcatorch.
La proposta di Orcatorch a Franco Tulli
Mi chiesero se ero interessato a diventare un beta-tester per le loro torce subacquee ed eventualmente uno dei loro Brand Ambassador. In quel periodo come luci utilizzavo alcune piccole torce molto potenti di una nota ditta americana. Ero abbastanza soddisfatto ma non avendo alcun accordo con la casa madre la spesa per il loro acquisto, piuttosto onerosa, era stata tutta a mio carico.
Quindi quando Jimmy, questo il nome del dipendente di Orcatorch che mi contattò, dopo essersi complimentato per le foto sub che realizzavo, mi propose di mandarmi in prova una delle loro torce subacquee, mi parve un’ottima occasione per testare nuove tecnologie e nuove attrezzature.
Il progetto di Orcatorch, torce subacquee di alta qualità
Prima di accettare però cercai di avere qualche informazione sulla ditta a cui, in qualche modo, avrei legato il mio nome. Così scoprii che era nata relativamente da poco, nel 2014, da un gruppo di appassionati di tecnologia di Shenzhen, una delle megalopoli cinesi con oltre 17 milioni di abitanti. Il loro fondatore, Carson Wang, aveva giudicato per lo più scadenti e di scarsa durata le luci che fino a quel momento i subacquei utilizzavano e quindi aveva deciso di impiegare il suo talento nel migliorare questo settore creando un marchio di lampade da immersione in modo da poter produrre torce subacquee innovative e di alta qualità.
Così era nata la ditta Orcatorch, il cui nome richiamava quello dell’Orca, un essere marino privo di paura, libero e in grado di sfidare chiunque in mare. Le mie precedenti esperienze con prodotti cinesi non erano state sempre positive, ma questa volta le premesse mi sembravano ottime, così accettai.
La prima torcia: D910V
La prima torcia che ricevetti fu la D910V e rimasi letteralmente estasiato! Era abbastanza pesante, ma sufficientemente piccola e compatta. Fino a quel momento non avevo mai posseduto una torcia con una potenza superiore a 2000 lumen, questa arrivava a 5000 lumen con 3 modalità di illuminazione e un fascio grandangolare di 120 gradi, una luce bianca neutra, una temperatura colore di 5700K e un CRI pari a 92! Ma le splendide caratteristiche non si esaurivano qui.
L’elettronica aveva una protezione intelligente da surriscaldamento e protezione da sovraccarico e scarica. La batteria che forniva 50 minuti a piena potenza e quasi 9 ore a 500 lumen, poteva essere caricata sia dall’esterno con un attacco magnetico senza smontarla, sia dall’interno con un jack e i 3 o-ring che la separavano dalla testa garantivano una impermeabilità fino ai 150 metri!
Se già a prima vista mi era sembrata un’ottima torcia, soprattutto per la videoripresa, i primi test in acqua non fecero che confermare le sue grandi qualità.
Una collaborazione duratura
Da allora son passati più di 5 anni e la nostra collaborazione non ha fatto altro che rafforzarsi. La ditta è cresciuta enormemente grazie alla qualità dei suoi prodotti che hanno saputo efficacemente soddisfare un mercato sempre più affamato di “luce”. Nel tempo hanno moltiplicato le loro proposte e applicato migliorie, grazie anche ai nostri suggerimenti, coprendo ogni settore della subacquea, da quella ricreativa con l’incredibile D710 e il suo power button da 3000 lumen o l’economica D530, a quella tecnica con la D630 per le immersioni in grotta o la D860 ad alte prestazioni.
I prodotti per la fotografia subacquea di Orcatorch
Oggi Orcatorch propone vari prodotti dedicati, anche se non solo, alla videoripresa e fotografia subacquea, in particolare due torce a cui sono particolarmente legato per l’uso costante che ne faccio praticamente in ogni immersione.
D900V
La prima, prodotta ormai da tempo, è la D900V. Ricalca in parte la D910V da cui eredita forma e dimensioni e parte delle caratteristiche di cui ho già parlato. Ma se da una parte si rinuncia ad una certa potenza arrivando comunque ad un più che sufficiente 2700 lumen, dall’altra, guidata da un doppio tasto, abbiamo la possibilità di variare la luce da un fascio di 120° di bianco neutro ad un fascio spot di bianco freddo a 8°, e dalla luce rossa a quella ultravioletta.
Questa versatilità per chi ha le mani impegnate nel tenere in mano una grande fotocamera è fondamentale. Con un unico illuminatore posizionato in una sfera sopra la custodia è possibile avere la luce a spot per illuminare le strette fessure tra le rocce alla ricerca di soggetti, oppure a fascio largo per favorire la messa a fuoco e scattare con facilità.
Altresì con la luce rossa è possibile fotografare, senza influenzare o spaventare il soggetto, i famosi Mandarin Fish durante l’accoppiamento o la bellissima stella gorgone in notturna con le braccia aperte durante la cattura del cibo. Infine con la luce ultravioletta è possibile immortalare l’incredibile biofluorescenza delle creature marine che brillano di inchiostro altrimenti invisibile all’occhio umano.
Orcatorch D710V
Anche l’ultima novità di casa Orcatorch la D710V, che ho avuto il piacere di testare prima dell’uscita nel mercato, ha molte di queste caratteristiche. Ha tre sorgenti luminose: rossa, UV e bianca con un fascio super ampio di 120°, con due modalità e una potenza massima di 2000 lumen. A questo si aggiungono tutte le altre peculiarità dei modelli Orcatorch di fascia alta, come la protezione intelligente da surriscaldamento o la costruzione in alluminio A6061-T6 ad alta resistenza. Tutto questo nelle medesime dimensioni ed estetica della D710, quindi leggera e portabile sia a mano che montata sulla custodia.
Le proposte sono tante e per tutte le esigenze, per questo vi invito a navigare nel loro sito web www.orcatorch.com, dove potrete trovare in dettaglio le caratteristiche di ogni loro prodotto.