Le temperature dell’acqua in aumento faranno rimpicciolire i pesci del 20-30%, secondo uno studio della University of British Columbia pubblicato dalla rivista Global Change Biology. Il ragionamento che porta a queste conclusioni è semplice.
I pesci, animali a sangue freddo, hanno la stessa temperatura dell’ambiente in cui vivono. Se l’acqua è più calda anche loro saranno più caldi, il loro metabolismo accelererà e avranno bisogno di più ossigeno per sostenerlo.
Ma la superficie delle branchie, l’organo responsabile dell’assunzione di ossigeno, non aumenta di dimensioni in modo proporzionale al volume del corpo: taglie di pesci extra large per ogni specie hanno branchie relativamente più piccole.
Inoltre l’oceano più caldo, per una legge fisica, contiene meno ossigeno.
Insomma, più l’acqua si scalda e più saranno avvantaggiati pesci di taglia non troppo grande. E tutte le specie tenderanno a restringersi, diminuendo di un 20-30% rispetto alla loro taglia massima. Alcune specie come i tonni, che hanno già un metabolismo di base elevato e consumano tanto ossigeno per muoversi veloci, potrebbero restringersi più di altri.
Se il ragionamento è esatto, vi lascio immaginare gli effetti sulla pesca…
Foto di apertura di Marco Daturi