Autore: Marco Daturi
Qualche mese fa abbiamo aiutato Claudia Favero, una studentessa di Economia, a raccogliere materiale per la sua tesi di laurea attraverso ScubaPortal.it. Ora si è laureata con ottimi risultati e ci ha mandato il documento che ha elaborato: 180 pagine di dati, analisi e riflessioni su SUBACQUEA E TURISMO, NUOVE FORME DI VACANZA: LA REALTÁ ITALIANA.
Verranno pubblicate alcune sezioni del documento. Segue la premessa scritta dall’autore.
PREMESSA. La scelta dell’argomento sviluppato in questo elaborato nasce da un personale interesse per lo sport, unito ad una curiosità nei confronti di tutte quelle nicchie di mercato che, in anni recenti, si stanno affermando distinguendosi dal turismo di massa.
Tra le varie attività sportive, ho deciso di analizzare quella subacquea, dopo essermi resa conto che si tratta di uno sport sempre più diffuso e dalle ottime prospettive di sviluppo, ma poco conosciuto. E’ un’attività, inoltre, che per sua stessa natura induce al viaggio, allo spostamento verso i siti più idonei alla sua pratica: il luogo assume un ruolo fondamentale nell’esperienza di immersione. Viene da sé che l’attività subacquea risulta strettamente correlata al turismo: gli appassionati di questo sport sono molto propensi al viaggio verso
mete di particolare interesse subacqueo, sia italiane che estere.
Il turismo subacqueo, a differenza di altre forme di vacanza più note, legate a sport quali lo sci, il golf o l’equitazione, non sembra essere ancora stato oggetto di studi specifici.
Il presente elaborato si propone, perciò, di fornire una descrizione complessiva del fenomeno, in riferimento soprattutto alla realtà italiana, con l’individuazione e l’analisi delle forme di offerta turistica che si stanno organizzando per rispondere alle esigenze di questo particolare target di domanda.
La prima fase del lavoro si è focalizzata sulla raccolta di informazioni riguardo alla subacquea, attraverso la consultazione di alcuni dei numerosi siti web ad esso dedicati, la lettura di libri, articoli, riviste specializzate del settore, la visita alla Fiera Europea della Subacquea tenutasi quest’anno a Genova, i contatti con alcuni operatori.
Tutto questo mi ha permesso di comprendere un mondo che mi era sconosciuto e che ho imparato ad apprezzare. Un mondo letteralmente sommerso, perché si tratta di una realtà molto più ampia ed articolata di quanto non appaia agli occhi di chi non ne è coinvolto.
Successivamente ho elaborato un questionario da cui poter ricavare alcune informazioni sulla domanda, che è stato pubblicato in internet e compilato da un campione di 139 persone praticanti l’attività subacquea, provenienti da varie regioni d’Italia.
Il materiale e le notizie raccolte hanno richiesto una fase di ricerca un po’ più lunga del previsto, per alcune difficoltà di reperimento di dati, soprattutto ufficiali, e la mancanza di precisi soggetti cui far riferimento, data la notevole frammentazione del settore (non esiste, ad esempio, un’unica federazione ma, come si vedrà, ve sono decine).
Il primo capitolo è introdotto da un excursus storico, che ripercorre l’evoluzione della subacquea dalle origini ai giorni nostri, seguito da una panoramica dello stato attuale del settore e delle caratteristiche principali di questa attività sportiva. Viene proposto anche un profilo del “subacqueo italiano tipo”, sulla base di indagini di marketing effettuate recentemente.
A partire dal secondo capitolo si concentra maggiormente l’attenzione sul binomio subacquea-turismo, delineando prima di tutto la cornice entro la quale esso si sviluppa. Da un lato, si presentano brevemente i più ampi segmenti del turismo sportivo e marino, che comprendono al loro interno quello subacqueo; dall’altro, si indaga quale sia in Italia, al momento, la regolamentazione a livello legislativo delle attività legate alla subacquea
turistico-ricreativa. Si cerca poi di fornire una panoramica sulle aree e località che, nel nostro territorio, possono essere considerate destinazioni turistiche subacquee.
Nel terzo capitolo si analizzano le aziende e gli attori dell’offerta che, fornendo beni e servizi più o meno specializzati, contribuiscono alla realizzazione di un prodotto turistico ad hoc per la domanda subacquea. Tra queste imprese, accanto ad alberghi e tour operator, figurano anche i diving center (centri di immersione), strutture specificatamente create per l’attività subacquea che entrano a far parte dell’offerta turistica, svolgendo un ruolo affatto marginale.
Il quarto capitolo riporta una sintesi dei risultati ottenuti tramite l’indagine sulla domanda, riguardante i comportamenti turistici dei subacquei, le caratteristiche dei loro viaggi, il loro grado di soddisfazione…
Il quinto e il sesto capitolo, infine, descrivono, rispettivamente, l’esperienza concreta di un diving center operante in Sardegna, e l’avviamento di un progetto internazionale, cui collabora anche l’Italia, che affronta la questione della sostenibilità del turismo subacqueo.
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