La fotografia sta cambiando velocemente, al passo con l’innovazione tecnologica. E’ ancora necessario conoscere “tempi e diagrammi” e le regole base o sono cambiate anche loro? [Marco D.]
Risponde Adriano Penco
Istintivamente da fotografo abituato a lavorare in manuale ti direi che il triangolo dell’esposizione , gestione delle luci, composizione e impiego della messa a fuoco, debbano far parte del bagaglio di ogni fotografo ! In particolare poi se si tratta la fotografia come arte, si parla di critica fotografica o comunque si vuole stimolare pathos all’osservatore. A mio modesto parere conoscere tempi e diaframmi , le regole base e i canoni di bellezza , diventa indispensabile!
Diverso quando per fotografia prendiamo in analisi anche le immagini fatte non da fotocamere diciamo “convenzionali” ma da altri dispositivi elettronici telefonici come smartphone, iPad, tablet, fotocamere compatte, dove non si ha la possibilità di impostare tutte o solo parzialmente dette regolazioni. Lo stesso vale per chi scatta fotografie impostando la Modalità di Esposizione con il programma che regola il tempo e il diaframma più adatto alla situazione di illuminazione e soggetto. In tutti questi casi l’innovazione tecnologica è amica perché va a colmare l’inconsapevolezza, e rende giustamente, a mio avviso, chiunque in grado di scattare fotografie affidandosi, per quanto concerne il gusto estetico e la composizione, al proprio istinto e colpo d’occhio fotografico per il quale non c’è algoritmo che possa soppiantare l’essenza fotografica che ciascuno ha più o meno innato.
Come premetto sempre durante gli workshop “una bella fotografia è come un piacevole testo, indipendentemente dal mezzo con cui esso è stato scritto”.