Ne avevamo parlato in un vecchio articolo. La notizia era quella di un sub, Lorenzo Canini di 39 anni che aveva trovato la morte nel lago d’Iseo impigliandosi a 32 m di profondità in una rete da pesca abusiva. Uno strumento di dimensioni eccessive, e posizionato dove non avrebbe dovuto essere, in un sito frequentato dai sub. Ora, dopo due richieste di archiviazione, arrivano le prime sentenze, di cui riferiamo.
Il giudice ha assolto i due pescatori, accusati da testimoni e da fotografie di aver piazzato le reti. Chi ha messo la trappola fatale resta un mistero.
Condannato invece a 5 anni per omicidio colposo Fabio Bozzato, 60 anni di Bergamo. E’ l’amico che si era immerso con Canini fornendogli un rebreather che è stato giudicato “in cattivo stato di manutenzione” per la presenza di segni di ruggine. La vittima era alla terza uscita con il rebreather, e Bozzato lo stava addestrando, pur avendo smesso di fare l’istruttore dopo un’altra tragedia con 2 morti, a Trieste nel 2010
Ci aspettiamo il ricorso in Appello, la storia continua, ma non per Lorenzo.