Autore: Claudio Di Manao
Ecco un altro istruttore sub in embrio. Il subacqueo sudafricano è un perfezionista, e chiede sempre il massimo, da voi e da se stesso: non si accontenterà di rimanere subacqueo, ma s’ingegnerà per diventare istruttore o divemaster, e finché non c’è arrivato non si darà pace. Difficilmente, tra questa specie, incontreremo subacquei incapaci.
Specie endemica di due oceani attorno al Capo, è indifferentemente un subacqueo d’acque calde e temperature artiche. La sua espansione ha raggiunto la zona dei Caraibi di lingua inglese, dove spesso s’installa come istruttore. Si sposta a piccolissimi gruppi di due, di facile identificazione per via modo di fare molto, molto diretto.
Il suo rapporto con gli alcolici è ottimo e se fa riferimento a un qualche tempo di ‘desaturazione’ state pur certi che sta parlando di vino e robuste libagioni. La sua visione del mare è di tipo commerciale: si può dire che ogni subacqueo sudafricano è un naturale cacciatore d’aragoste e di diamanti. Il suo vizio più tipico è, infatti, quello di accendere barbecues nei luoghi e nei momenti più impensati per cuocervi le prede che si è inguattato nel gav mentre il divemaster era voltato, ed abusando spesso della sua erudizione in materia di fuochi e di venti, va tenuto d’occhio anche in superficie, specialmente se s’immerge da barche di legno o in condizioni di mare mosso.
Di norma è un subacqueo che non teme assolutamente nulla, zero: lui la paura non ce l’ha ; ma per gli effetti di un certo senso di disciplina, tenderà raramente ad azioni audaci in presenza d’un compagno inesperto e timoroso. Purtroppo, se lasciato solo e senza supervisione, o peggio in compagnia di qualche Jurassic Italiano o Francese, non esiterà a lanciarsi dentro i buchi più stretti e ingarbugliati del fondo marino e nelle stive più inaccessibili di relitti pericolanti. Tornerà su solo quando avrà racimolato la cena od il suo equivalente in denaro. L’immersione notturna con gli squali e senza le torce è una delle sue attività preferite.
Votato com’è al pericolo capirà presto che i rischi maggiori li corrono proprio gli istruttori, impegnati tutto il giorno ad acchiappare quelli che pallonano, o affondano, o panicano, motivo in più per trasformarsi in quello che lui sa già di essere il giorno che si è messo le bombole addosso: un istruttore.
Una volta divenuto istruttore, si sentirà felice di essere diventato lui il boss, ma ben presto si accorgerà con orrore di non aver pazienza dietro agli svuotamenti maschera ed agli studenti più lenti o più duri di comprendonio, e pregherà il centro di tornare a fare la guida subacquea. A questo punto darà il suo massimo. La sua barca sarà riconoscibilissima, vi regneranno una disciplina spartana ed una pulizia specchiata, e la sua battuta più tipica sarà la minaccia di appendere per i pollici all’albero di maestra chiunque non si adegui alle regole di bordo. Se lasciato fare istituirà anche il giro di chiglia per i disobbedienti. Come istruttore sarà affidabile, efficiente, saprà farsi rispettare e difficilmente avrà incidenti a bordo.
Il subacqueo sudafricano, anche se a modo suo, è un tipo socievole e dotato d’un particolare senso dell’umorismo, che purtroppo non molti comprendono, e a differenza dell’olandese non glie ne fregherà assolutamente un tubo delle condizioni di lavoro della popolazione locale, né l’infastidirà la costruzione dei nuovi alberghi lungo la costa.
Dotato di un grandissimo senso pratico si troverà bene ovunque e con chiunque, anche se non sempre viceversa.
Controindicazioni e problemi lui non ne ha, semmai ne hanno con lui quelli che non s’adeguano al suo stile di vita militaresco, e cioè: gli italiani, gli arabi, gli americani, gli olandesi, i sudamericani, i russi, i cinesi ed i subacquei vegetariani..
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