Autore: Claudio Di Manao
Con questo capitolo si chiude la divertentissima, surreale (ma anche ben reale) saga delle Specie Subacquee nel Mondo. Siamo certi che i lettori si saranno riconosciuti almeno un po’ nelle disparate descrizioni di ciascuna nazionalita’. Qualcuno si sara’ sentito toccato nel vivo, altri si saranno un po’ vergognati, altri ancora ne saranno usciti orgogliosi. Di certo tutti ci siamo divertiti un mondo a “vedere come ci vede” una guida subacquea esperta che ha visitato quasi tutti i mari del mondo e che ha portato sott’acqua migliaia e migliaia di sub: con un’occhio attento ma sempre divertito (anche se talvolta disperato!), perche’ alla della fiera la subacquea è soprattutto vacanza, divertimento e spensieratezza!
Come sarebbe a dire, “non esistono subacquei indiani?”. Esistono, esistono, ed in numero crescente. Spuntano un po’ come i funghi da tutte le parti, ma soprattutto dall’India, dall’Africa e dai paesi del Commonwealth.
Cosa spinge questo antico popolo a frequentare il mare sotto la superficie è una domanda oggetto di nuovi, interessantissimi studi.
La specie Jurassic risulta completamente assente nel subacqueo indiano, così come non esiste nessuna traccia dell’altra specie intermedia, il Diver Erectus, né tra gli ascendenti, né tra i suoi contemporanei. Secondo una teoria non ancora accreditata presso i maggiori ambienti accademici, questa specie sarebbe stata la prima ad utilizzare bombole e scafandri già alcune decine di migliaia d’anni fa. Tale audacissima affermazione trova, tuttavia, significativi riscontri in alcuni nuovi ritrovamenti nell’area di Vindaloo-Daro, dove dopo un attento esame dei reperti ad opera dei Prof. Florian Gewurtz ed Albert Traminer, già nel dicembre del ’99 si è potuto stabilire che i resti catalogati come ‘la Casa di Rogan-Josh’ (K.12/365 –12/399 V.D.) appartenevano in realtà ad una camera iperbarica.
Altre tracce preoccupanti vengono dai particolari di alcune statuette votive dove nel febbraio 2000, Robbie Williams e Noel Ghallagher hanno riconosciuto, al di là di ogni dubbio, particolari di scafandri e di un tipo sconosciuto di rebreather. Unitamente alla traduzione del ‘Codice Basmati’ (cfr.1947/11-29) completata all’università di Bombay dai prof. Y. Madras & K. Mannan, e pubblicata sul “Indian National Archeological Magazine” nel novembre 2001, l’insieme di questi voluminosi indizi portò alla formulazione di una nuova, rivoluzionaria tesi sul subacqueo indiano.
Provenienti da un altro pianeta, secondo la teoria, usarono successivamente le tute spaziali e gli apparecchi autorespiratori per pescare, e la loro memoria atavica avrebbe permesso lo sviluppo del subacqueo indiano senza alcun collegamento col Jurassic Diver terrestre.
In effetti, ad una più attenta osservazione, il subacqueo indiano un po’ extraterrestre lo è. Il suo concetto di assetto sembra più adatto ala gravità zero che non al nuoto all’interno d’un fluido; il suo modo d’usare le pinne fa infatti pensare a lunghi tragitti spaziali, dove per mantenere il tono muscolare delle gambe gli astronauti ricorrono giornalmente alla cyclette. Questa, ed altre memorie ancestrali ed altrimenti inspiegabili, portano il subacqueo indiano ad assumere posizioni fetali e a compiere rotazioni sui tre assi durante l’immersione, come un astronauta nello spazio.
Il suo entusiasmo e la sua costanza sono fuori del comune. Anche se richiamato, redarguito, informato di qualche suo strano comportamento in acqua, continuerà a sorridere con soddisfazione ed a rispondere cortesemente sì a qualsiasi cosa gli venga detta e con qualsiasi tono, come se non ce l’aveste con lui ma con qualcun altro. Gentile, mite ed accomodante, sarà un perfetto gentiluomo sempre a suo agio in qualsiasi barca, spiaggia o diving center, con grande disappunto degli istruttori poco pazienti che vedranno crollare davanti ad un sorriso ostinatamente entusiasta ogni tentativo di liberarsene.
Anche se con un concetto extra-vagante dell’andare sott’acqua, questa specie è la più simpatica ed espansiva che potreste trovare al mondo.
Controindicazioni: i coralli. Portatelo ovunque vi sia una grande estensione di sabbia che gli consenta di divertirsi con numerosi rimbalzi.
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