“Claudio, tra un paio di mesi c’è la fiera, potresti presentare un nuovo libro…”. Detto, fatto. Il giorno dell’allestimento mi arrivano direttamente in albergo le prime cento copie di ‘Subacquei Cattivi’, ancora calde di stampa. Claudio è così, non ha bisogno di inventare, pensare e meditare troppo. Lui vive in simbiosi con il reef e con la tastiera che riporta fedelmente su pagine bianche le storie che lui ha realmente vissuto in decenni di subacquea. Ne ha viste di belle e di brutte. Ha accompagnato sub bravissimi ma anche subacquei pessimi e addirittura “cattivi”. E di questi ci racconta in questo nuovo libro.
Storie vere, storie che se non conoscessi Claudio, penserei potessero essere romanzate e invece no, so che hanno un fondo di verità molto spesso e solo i nomi sono, a volte, volutamente cambiati. Purtroppo. Perché di subacquei così ne faremmo volentieri a meno e anche il nostro reef.
Il russo arrogante, il signor Alberico che vuole distruggere i coralli, il povero Wally Patson tipico new yorkese imbruttito sono personaggi reali che noi probabilmente non incontreremo mai, si spera, ma ha invece dovuto sopportare chi per anni ha vissuto in prima persona la vita del diving dietro le quinte, come in questo caso l’autore, Claudio di Manao. Sono certo che come lui tanti altri istruttori ne avrebbero molte da raccontare ma la differenza è che lui, Claudio, lo fa. Li denuncia con sarcasmo e intelligenza, sfruttando le loro forse come leve per farli ricadere nei loro stessi personaggi.
Questo libro non è un romanzo, non va letto con leggerezza e superficialità: è spunto di molte riflessioni e sappiamo per certo che nasconde dei segreti che ci faremo raccontare dall’autore davanti a un paio di boccali di birra o in una prossima pubblicazione.
A completamento del libro due racconti di Marco Benedet e Valentina Morelli, autori già noti per altre pubblicazioni.
Quando ho ricevuto le famose prime cento copie ero curioso. Ho preso la mia e ho cominciato a leggere. A a pagina 16 ho capito il titolo… “…io voglio andare a 90 metri, se capita anche di più, con l’aria. L’ho già fatto centinaia di volte, sono vivo. Punto”. Proseguendo con altri soggetti ho avuto la conferma di quello che temevo “L’unico corallo buono è un corallo morto”.
Subacquei cattivi e anche un po’ c*oni, ma forse c*oni non poteva usarlo per il titolo, lo usiamo noi, scusandoci con i lettori più sensibili.
Sconsigliamo alle persone che si avvicinano timidamente alla subacquea la lettura di questo libro che parla di subacquei, persone in genere, di cui facciamo volentieri a meno. Sappiamo come la pensa Claudio: “Una risata li seppellirà, nessuna intenzione di renderli simpatici”.
Per acquistare il libro: http://www.scubashop.it/subacquei-cattivi-p-3393.html