La subacquea tecnica negli ultimi anni ha fatto passi da gigante, dalle immersioni profonde in circuito aperto viene automatico pensare al passaggio alle immersioni con rebreather. Quando si prova a vivere momenti nell’assoluto silenzio e poter avvicinare il più possibile le creature marine, che non sono spaventate dalle rumorose bolle che fuoriescono dagli erogatori, è difficile tornare indietro.
Il progetto del nostro gruppo subacqueo
Sono passati quattro anni da quando, insieme agli amici del nostro gruppo subacqueo, abbiamo cominciato a progettare il nostro futuro subacqueo senza bolle, forse a causa del lockdown che ci ha costretti a restare all’asciutto e a pensare a cosa poter fare una volta tornati “liberi”. In quei giorni chiusi in casa, ci sentivamo spesso per organizzare uscite e corsi; infatti, appena è stato possibile abbiamo completato un corso molto divertente, Technical DPV Diver con Luca Leati, dopodiché abbiamo cominciato a pensare al circuito chiuso.
La scelta del Rebreather rEvo
Una video chiamata di gruppo con Aldo Ferrucci ci ha chiarito notevolmente le idee (che erano molto confuse) e abbiamo deciso, innanzitutto, quale macchina facesse più al caso nostro. Abbiamo optato per un Rebreather rEvo, ci è sembrato il più sicuro, l’unico con cinque sensori, di cui tre collegati ad un computer Petrel al polso e due collegate ad un computer secondario, un Nerd sempre della Shearwater, come HUD, applicato al corrugato costantemente davanti alla nostra maschera. Due filtri con l’assorbente per l’anidride carbonica, l’RMS che con dei sensori di temperatura calcola il tempo restante per l’assorbente e, non meno importante, la leggerezza, che alla nostra età non è da poco.
Il primo corso con Aldo Ferrucci
Il primo corso, io e il mio amico di avventure subacquee Gianpiero Pandolfo, l’abbiamo organizzato a fine agosto del 2021, con Aldo Ferrucci, venuto apposta sul Garda per farci la prima formazione di base. Giorni molto intensi trascorsi a Campione del Garda, al Diving Leonessa di Roberto Greco, ottima logistica con aula per la teoria e praticamente a due passi dall’acqua. Ore trascorse sulle piattaforme a 8 e 15 metri di profondità a svolgere esercizi, qualche giro in parete per apprezzare il silenzio del circuito chiuso e concludere il corso sul relitto della Draga di Gargnano, a 47 metri di profondità.
Verso corsi più impegnativi
Con Gianpiero abbiamo deciso di continuare il nostro percorso negli anni successivi, dopo aver fatto un bel po’ di immersioni con il nostro rEvo e una sola bombola di bailout ci siamo sentiti pronti per proseguire con i corsi subacquei più impegnativi.
Il brevetto normossico
A maggio del 2023 ci siamo recati in Liguria, a Lavagna, presso il Massub Diving dove, con la guida del preparatissimo istruttore Yme Carsana, abbiamo conseguito il brevetto normossico che ci abilitava alla profondità di 60 metri con l’uso di almeno due bailout e un diluente con una pressione parziale dell’Ossigeno non inferiore al 18%.
Il corso CCR REVO IPOSSICO
Dopo un anno e un centinaio di immersioni con questa configurazione, abbiamo deciso di affrontare l’ultimo step, il corso CCR REVO IPOSSICO. Vista la positiva esperienza vissuta lo scorso anno, ci siamo rivolti ancora a Yme Carsana e appoggiati di nuovo al diving Massub di Lavagna. Ci siamo ritrovati al porto domenica 19 maggio, accolti dallo staff, sempre allegri e simpatici, ci hanno fatto sistemare le nostre ingombranti attrezzature dedicandoci degli spazi tutti per noi con comodi tavoli dove poter assemblare le nostre “macchine” e un’aula didattica con PC per le lezioni di teoria, senza farci mancare acqua, caffè e stuzzichini. Yme non ha perso tempo e abbiamo subito iniziato con la teoria e la programmazione delle uscite del giorno successivo.
Le prime immersioni e la gestione delle emergenze
Le prime due immersioni svolte a poca profondità sono state dedicate alla verifica e ripasso di tutti gli esercizi con particolare attenzione alle procedure da adottare in caso di problemi gravi che potrebbero verificarsi, tipo Ipercapnia, iperossia e Ipossia, le famose 3I. Yme è stato molto rigoroso nel farci rispettare tutti i vari passaggi per affrontare e risolvere nel modo corretto e in sicurezza tali problematiche in modo da far diventare automatico ogni passaggio.
Immersioni più profonde nel parco marino di Portofino
Dal secondo giorno si è cominciato con le immersioni più profonde. Le miscele che ci preparava lo staff del diving erano sempre precise, abbiamo scelto delle miscele standard, come diluente un trimix 10/70, i bailout erano un 12/65 per il fondo e come miscele decompressive un 21/45 e un EAN 50. Tra un esercizio e l’altro potevamo ammirare le bellezze del parco marino di Portofino, grosse cernie, banchi di barracuda, dentici in caccia, una grossa rana pescatrice e un giorno, in navigazione, un numeroso gruppo di delfini vicinissimi al gommone che saltavano fuori dall’acqua. Spettacolare!!!
Le sfide delle condizioni meteo marine
Purtroppo nei giorni successivi le condizioni meteo marine sono peggiorate, siamo riusciti a fare una immersione sul relitto del KT con onde che sono aumentate notevolmente durante il nostro runtime e, a fine immersione, una improvvisa corrente ci ha allontanato dalla cima di risalita costringendoci a smaltire la lunga deco sotto il nostro SMB, lontani dalla boa di discesa. Fortunatamente la preparazione e l’attenzione di Davide Sigauto, del Massub, a bordo del gommone, che controllava i nostri spostamenti, ci ha permesso di chiudere l’immersione in sicurezza.
Conclusione del corso e ultime prove
Il giorno dopo le condizioni del mare non ci hanno permesso di uscire e abbiamo dedicato l’intera giornata alla teoria, completando l’intero programma. Giovedì mattina il mare era ancora formato ma abbiamo deciso lo stesso di uscire. Avevamo la garanzia di avere a bordo Alessandro Boschi, titolare del Massub, che ha gestito in modo impeccabile la situazione impegnativa facendoci scendere in acqua uno alla volta e passandoci le nostre bombole, per poi allontanarsi dalla costa e restare nelle vicinanze in “libera”, per sorvegliare il tratto di mare e poterci recuperare in caso la corrente ci avesse trascinato distante. L’immersione si è conclusa perfettamente rispettando il runtime concordato e all’uscita dall’acqua, altra manovra di recupero gestita magistralmente da Alessandro.
Al rientro al diving ci aspettava un buon piatto di pasta al pesto preparato dalle ragazze dello staff e nel pomeriggio esame di teoria, 75 domande!!! Anche se con qualche piccolo errore abbiamo superato anche questo importante step.
Ultime immersioni e l’esperienza sulla Haven
Per l’ultima immersione di corso Yme si è presentato con un “strumento di tortura” che conoscevamo già dal corso precedente, la maschera oscurata!!! In immersione, in profondità, ci ha fatto togliere tutte le bombole di bailout, legate insieme e, con la maschera oscurata, le dovevamo riconoscere al tatto e sistemare ognuna al posto giusto. Esercizio divertente e concluso da entrambi perfettamente.
L’ultimo giorno ci siamo voluti regalare una immersione sull’elica della Haven, la super petroliera affondata al largo di Arenzano. Meta ambita da tutti i subacquei, soprattutto da quelli tecnici, con i rebreathers si può godere di lunghi tempi di fondo e poter gironzolare in lungo e in largo per il relitto. Abbiamo portato con noi anche gli scooter, siamo scesi sull’elica, maestosa
Per maggiori informazioni sui corsi
Per chi fosse interessato a seguire corsi di subacquea tecnica o a vivere esperienze uniche nel parco marino di Portofino, è possibile rivolgersi a Massub Diving. Con la guida di istruttori altamente qualificati come Yme Carsana e un supporto logistico impeccabile, il Massub offre un’ampia gamma di corsi e immersioni personalizzate.
Contatti Massub Diving:
- Telefono: 335 643 5624
- Email: info@massub.com
- Sito web: www.massubdiving.com