Autore: Angelo Mojetta
L’evoluzione dell’attività subacquea procede a
grandi passi in tutti i settori. Tecnologia, didattica, servizi, foto e video
hanno raggiunto livelli d’eccellenza sotto molti aspetti. Ci sono però settori
meno noti, ma non per questo meno attivi e importanti di cui la maggior parte
dei subacquei non è a conoscenza o ritiene estranei o marginali per la sua
attività hobbistica e ricreativa. Tra questi uno dei più rilevamenti è quello
legato alla
legislazione in materia di attività subacquee
così come sono generalmente intese e praticate dal grande pubblico, quindi non
riferite ad attività che coinvolgono figure professionali ormai riconosciute
quali palombari, OTS, tecnici subacquei per lavori su piattaforme petrolifere e
su alti fondali ecc.
L’aumento dei praticanti, il mutato rapporto
tra istruttori, guide, diving e clienti, gli incidenti che ancora purtroppo
avvengono hanno fatto sì che a più livelli si cercasse di trovare delle
risposte, delle formule capaci di regolare questo complesso mondo in continuo
divenire. Da ciò è nata l’esigenza di arrivare a mettere nero su bianco una
serie di leggi capaci di regolamentare la nostra attività subacquea sia in
ambito professionale (diving center, istruttori, guide) sia in ambito puramente
hobbistico/ricreativo. In realtà la subacquea, nell’accezione sopra ricordata, è
ancora priva di una normativa ad hoc (non già di leggi, decreti, ordinanze ecc.)
a livello nazionale. A questo proposito sono state presentate molteplici
proposte di legge dirette a regolamentare la materia e l’EUDI in più edizioni è
stato il palcoscenico perfetto, per la sua centralità e momento collettivo di
tutta la subacquea italiana, per incontri su questo problema.
|
Team dello studio legale.
Da sinistra Avv. Cristina Donegà, Avv. Francesca Zambonin, Avv. Marco Viscardi,
Avv. Floriana Maio, Dr. Guglielmo Ballestrin
E’ assolutamente vietata la riproduzione, anche
parziale, del testo e delle immagini presenti in questo articolo senza il consenso dell’autore.