Autore: Manuela Costa
Stage di immersioni in quota Lago Aviolo 141516 luglio 2006 – OLTREilMARE diving club
Convinti che non solo il mare sia in grado di regalare colori, emozioni e paesaggi incontaminati, siamo partiti alla volta del Lago d’Aviolo per tre giorni di immersioni in alta quota.
Il Lago d’Aviolo è un lago artificiale che si trova in Val Camonica a quota 1930 m. E’ raggiungibile solo a piedi percorrendo un sentiero con un dislivello di 450m. Così, il 14 luglio, armati di attrezzatura, bombole e compressori, diamo il via alla nostra avventura. Carichiamo il tutto in teleferica e ci avviamo lungo l’impervio sentiero.
Dopo un’ora di ascesa tra massi sconnessi e cascatine di montagna, raggiungiamo l’agognato traguardo. Davanti ai nostri sguardi stupiti si presenta un paesaggio a dir poco favoloso. Il lago, in tutto il suo cristallino splendore, domina la vallata circondata da montagne e verdi pascoli. Il ghiacciaio sembra guardarci dall’alto e darci il benvenuto. Qui un solo rifugio è stato costruito per dare ospitalità agli amanti della montagna e a noi avventurieri. L’accoglienza è calorosissima e subito ci viene fatto l’elenco dei succulenti menù dei giorni a venire.
Le camerate sono molto accoglienti, e, a parte la lotta all’ultimo sangue con il “sacco lenzuolo”(la prossima volta non lasceremo a casa il nostro fido sacco a pelo), i letti sono comodissimi, i bagni sempre ordinati e puliti e le docce con acqua calda illimitata. Nel giro di qualche ora l’allegra compagnia si riunisce. Siamo in 28, di cui 21 subacquei.
Come sempre succede tra i sub, l’affiatamento è immediato. I tre giorni all’Aviolo ci hanno regalato mattine limpidissime e caldissime, ma, purtroppo, serate piovose. I temporali che da un lato ci danno modo di godere al meglio del caldo del rifugio, del buon cibo e della speciale compagnia, dall’altro riducono la visibilità del laghetto allo zero assoluto. La voglia di immersioni però è incontenibile, e, nonostante le condizioni estreme, totalizziamo 65 immersioni e altrettanti dati da fornire al DAN per la ricerca sulle immersioni in quota per il Dive Safety Laboratory.
Eh sì, perché in questa avventura abbiamo anche fatto qualcosa di scientificamente utile! Due operatori del DAN si sono uniti alla nostra ciurma e, dopo ogni immersione svolta con una loro “scatola nera” nella tasca del GAV, ci hanno sottoposto a un ecodoppler. La sera, dopo il puntualissimo temporale, il lago ci regala immagini e giochi di luce spettacolari. Da lassù si possono vedere le luci di Vezza d’Oglio nella vallata ai nostri piedi…ed è come sentirsi in cima al mondo, fuori dal caos e dalla frenesia, niente clacson di macchine, né squilli di cellulare, oltre la cappa di caldo di quei giorni e oltre a tutto ciò che non sia pace, allegria e immersioni!
I nostri tre giorni in questo Paradiso sono a dir poco volati. Scendere dall’impervio sentiero e tornare alla civiltà è stato un duro colpo, ma, nei nostri pensieri non svanirà mai il ricordo di questa bellissima avventura, come nei nostri cuori rimarrà sempre quella parentesi di tranquillità e di allegria che l’Aviolo ci ha saputo regalare.
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