Gli squali si suddividono in 8 ordini, uno di questi ordini è l’ordine Carcharhiniforme diviso in 7 famiglie, una di queste famiglie è la famiglia Carcharhinidae, divisa in vari generi ed è li che troviamo la specie: Galeocerdo cuvier (Péron & Lesueur, 1822) l’unico superstite degli squali tigre.
Il genere Galeocerdo deriva dal greco Galeo=shark=squalo e Kerdo=fox=volpe, in passato esistevano ben 32 specie di squali tigre! Oggi purtroppo ne è rimasta solo una. I primi due squali tigre apparsi sulla terra erano il Galeocerdo latidens (Agassiz, 1843) e il Galeocerdo eaglesomei White, 1955 (più raro) apparsi nell’Era Cenozoica, Periodo: Paleogene, Epoca: Eocene (55-34 milioni di anni fa). Entrambi erano di dimensioni ridotte a confronto l’attuale squalo tigre da noi conosciuto. Entrambe la specie sono state trovate in scavi del Marocco e Stati Uniti.
Domenica 3 aprile all’EUDI sul palco Ferraro ore 17:00 SharkAcademy presenta: squali tigre del passato, fossili e dove si trovano.
Alla fine dell’Eocene appare per poco tempo nei reti fossili il Galeocerdo clarkensis White, 1956, i reperti si sono trovati solo in Alabama, Georgia, Luisiana e Mississippi (USA).
Nell’era Cenozoica, a cavallo tra i Periodi Paleogene e Neogene, nell’Epoca: Oligocene (34-24 milioni di anni) e Miocene (24-5.2 milioni di anni) appare il Galeocerdo aduncus (Agassiz, 1835), i denti sono ancora di piccole dimensioni e con le radici rotondeggiate e dentellatura semplice che dà una minore resistenza a confronto i denti attuali di squalo tigre. Il G. aduncus è lo squalo tigre che ha vissuto più a lungo, ben 28,8 milioni di anni!
Sempre nell’Epoca Miocene appare il Galeocerdo mayumbensis (Dartevelle & Casier, 1943), i denti sono più grandi e la dentellatura è complessa (dentellatura su dentellatura). Questo squalo era presente solo in Florida (USA).
Nel Periodo: Neogene, alla fine dell’Epoca: Miocene notiamo l’estinzione di tutte le specie di squali tigre e la comparsa di tre nuove specie: Galeocerdo rosaliaensis Applegate, 1978 (Messico), Galeocerdo capellini Lawley, 1876 (Italia) e il Galeocerdo cuvier (Péron & Lesueur, 1822) che dominano tutta l’Epoca: Pliocene (5.2 – 1.8 milioni di anni).
Di tutti gli squali tigre estinti, il più misterioso è il Galeocerdo contortus (Gibbes, 1848) chiamato poi Physogaleus contortus (Gibbes, 1849) che è stato lo squalo tigre più piccolo (9ft=274,32 cm). L’Epiteto specifico: contortus deriva dall’esclusiva e particolare torsione della punta del dente, che ha un aspetto “contorto”. In inglese è chiamato longtooth tiger shark per la caratteristica del dente più lungo rispetto alle altre specie di squali tigre. Questo squalo appare nell’Era Cenozoica, Periodo: Paleogene, Epoca: Oligocene (34 milioni di anni fa) e scompare a metà del Periodo: Neogene, Epoca: Miocene (vivendo circa 20 milioni di anni). Era molto comune nelle coste EST degli stati uniti tra il New Jersey e la Nord Carolina. Io mi sono recato personalmente nella spiaggia sul mare del parco nazionale di Calvert Cliffs in Maryland per raccogliere personalmente i denti di G.contortus e G.aduncus in modo da poter ricostruire entrambe le mascelle fossili di queste due specie di squali.
Identificare le specie di squali estinti è veramente difficile, a volte impossibile in quanto non possiamo entrare in possesso della mascella intera (né di altri pezzi scheletrici perché composti di cartilagine, che non fossilizza) e quindi non possiamo contare il numero di denti nei vari settori della bocca, che sarebbe necessario per identificare la specie.
In molte specie di squali i denti sono identici, e per l’identificazione bisogna contare il numero dei denti presenti in bocca nei 4 settori della mascella.
Nel campo Paleontologico sono state di conseguenza sviluppate nuove tecnologie e nuovi database con l’ausilio di computer grafici e apparecchiature tridimensionali in grado di scansionare diverse migliaia di denti fossili. Vengono prese in considerazione varianti, quali: peso, profilo, angolazione della radice del dente, curvatura, densità, complessità della dentellatura etc.
Squali tigre e opere d’arte fossili
Come si ricostruisce una mascella di squalo fossile dal nulla? Risposta: dipende dalle specie, per alcune specie è impossibile o quasi, in quanto non ci sono abbastanza denti in commercio. Per poterla creare, faccio un esempio del Clamidoselachus anguineus: un solo dente mi era stato proposto a 300 euro (ci vogliono 150 denti per rifare una mascella… non era solo per i 45.000 euro di spesa, ma per molto tempo, fino a un clamoroso ritrovamento di qualche anno fa, non si arrivava nemmeno a 5 denti scoperti in tutto il mondo)
Per le specie che possiamo trovare in commercio il problema rimane il costo che in pratica diventa il doppio in quanto serve almeno il doppio dei denti necessari per poter selezionare quelli giusti, della misura giusta e nella posizione giusta… A seconda della specie bisogna anche conoscere la formula del posizionamento dei denti della mascella, che prevede un tot di denti centrali, intermedi, laterali e posteriori, a volte pure uno o due denti detti simfesiali… Per complicare il tutto bisogna anche sapere che i denti hanno una parte piatta chiamata labiale orientata frontalmente verso le labbra e una parte bombata/rotonda chiamata linguale orientata verso la lingua, e questo determina la differenza tra denti superiori e inferiori e destri o sinistri, cambiando le varie posizione in quello che è definito il settore mascellare.
Per fare una mascella di squalo ci vogliono anni e anni di ricerca dei singoli denti uno a uno … un puzzle che solo a pensarlo fa passare la voglia… ovviamente un lavoro simile non ha prezzo perché a parte il costo dei denti, il vero problema sono le ore… giornate… mesi… anni impiegati per la ricerca e la costruzione, tali lavori sarebbero INVALUTABILI…!!!
Una volta finita la combinazione dei denti il problema è di posizionarla in una struttura, se parliamo di riproduzione di mascella di squalo tigre, ci vuole una mascella di squalo tigre. Ricostruire una mascella senza denti di squalo tigre ha un alto costo e bisogna saperlo fare… Montare dei denti fossili veri su una mascella finta di resina fa svalutare tutto il lavoro fatto!
Non tutti sanno però che le vere mascelle fatte di cartilagine hanno i denti solo appoggiati sopra e tenuti insieme da un tessuto connettivo trasparente. Se si mette la mascella in acqua con un altro composto chimico, dopo circa tre giorni, questo tessuto piano piano si distacca dalla cartilagine e si possono separare tutti i denti dalla mascella. A questo punto nasce una mascella vera di cartilagine ma sdentata.
Una volta ottenuta la mascella sdentata bisogna rifarla seccare nella posizione preferita e posizionare i denti fossili. Esiste un mastice speciale bi-componente di colore giallo simile al colore della mascella che è l’ideale per modellare e posizionare ogni singolo dente nella sua posizione. Una vera mascella fossile deve avere almeno tre file di denti nell’arcata superiore (mascella) e tre file di denti nell’arcata inferiore (mandibola).
Al momento sto cercando un posto per aprire una nuova mostra/museo sugli squali, quindi a fine espositivo ho costruito/creato per me le seguenti mascelle fossili: Striatolamia macrota (squalo toro), Carcharhinus obscurus (squalo bruno), Isurus hastalis (mako), Isurus planus (mako), Carcharodon carcharias (squalo bianco), Squalicorax pristodontus (squalo corvo), Otodus obliquus (otodus/pre-megalodon). Al momento sto ricostruendo due mascelle di G. contortus, G. latidens, G.eaglesomi, G.aduncus e G.cuvier.
Ho accettato di costruire una mascella extra di G.contortus per presentarla al mio debutto come artista di opere sugli squali in una trasmissione tv.