Autore: Cristina Alesii
San Martino d’Ocre era un minuscolo, sonnecchioso e placido borgo medievale adagiato sullo scenografico pendio alle porte del maestoso Parco Naturale del Sirente-Velino, a circa 15 km da L’Aquila.
Come tutti i borghi medievali situati in quella regione magica che rimane ancora il segreto meglio tenuto dell’intera Italia, e che da quel fatale 6 aprile 2009 abbiamo impacciatamente imparato a chiamare il “cratere” aquilano, San Martino era di una bellezza austera e ieratica, fatta di silenzi di pietra antica, suoni di natura inviolata, profumi di campagne e montagne in cui erano le stagioni a scandire la vita.
A non molti chilometri da questo borgo nido di devozioni cistersensi e di utopie francescane, di vite arcaiche in cui sopravviveva ancora il rito domenicale del fare il pane tutti insieme al grande forno della piazza, si trova un mondo lontano anni luce, un mondo fatto di grandi alberghi, chiassosi lungomare, vivaci porticcioli, luccicanti rotonde sul mare, affollati stabilimenti e mega centri commerciali. È la moderna costa pescarese, la finestra sul mondo di una regione, l’Abruzzo, per lo più votato alla conservazione devota dei suoi vasti parchi naturali dalla bellezza selvaggia e solitaria, un’area regione più volte dichiarata, a ragione, regione verde d’Europa.
È su questa costa moderna e affollata di gente e di barche e navi e natanti, che opera dal 1993 un gruppo di gente di mare accomunato dalla passione subacquea e dalla voglia di rendersi utili. Gente che va per mare e fa il mare, che parla di stabulari, di nasse, di scarroccii e di lune piene. Sono i sub dell’associazione senza scopo di lucro Insieme nel Blu di Pescara, fondata quindici anni fa da Sergio Cipolla, luogotenente dei Carabinieri, sua moglie Francesca Toro, ed un gruppo di amici appassionati di mare e bolle e quasi tutti appartenenti ad una qualche forza dell’ordine.
Nel 2000 Insieme nel Blu, seguendo una vocazione profonda che sembra appartenere al DNA di quasi tutti i suoi membri, crea il primo e finora unico Nucleo Sommozzatori di Protezione Civile dell’Abruzzo, cominciando da subito ad affiancare le Capitanerie di Porto ed altre forze nel pronto intervento, soccorso, ricerca e recupero in mare, laghi e fiumi, e funzioni di pattugliamento coste. Oggi conta con ben 30 sommozzatori volontari impegnati tutto l’anno nelle normali operazioni ma anche nella formazione ed addestramento di nuovi membri.
Quella notte tra il 5 ed il 6 aprile molti di loro vennero svegliati da una scossa che venne percepita come forte persino a Pescara, che dista ben 150 km da L’Aquila. Ben presto capirono che qualcosa di molto grave era successo lassù, tra le montagne, e dopo poche ore erano già al campo di Piazza d’Armi, ai piedi del centro storico dell’Aquila, primo punto di raccolta e coordinamento, pienamente operativi ed in attesa delle disposizioni del coordinamento centrale della Protezione Civile.
Impiegati subito nei primissimi soccorsi, nell’evacuazione dell’ospedale, nei duri scavi alla ricerca di superstiti, nell’allestimento delle prime tende e punti di accoglienza, vengono poi indirizzati proprio in questo paesino medievale situato a oltre 1000m di altitudine.
Sergio Cipolla, coordinatore instancabile e carismatico del gruppo, dice: “È stata la prima volta in questi 9 anni come nucleo sommozzatori protezione civile a dover operare a terra. Purtroppo la gravità dell’evento ha richiesto anche la nostra presenza”. Luigi di Donfrancesco, altro volontario di Insieme nel Blu, aggiunge: “Finora avevamo operato solo e sempre in emergenze o drammi in acqua. Tra le mansioni purtroppo di “routine”, quella di recuperare suicidi nel Porto Canale di Pescara”. Sergio Cipolla aggiunge: “Un volontario della Protezione Civile deve essere in grado di gestire tutte le emergenze, indipendentemente dal suo settore di specializzazione. Per questo noi sommozzatori siamo stati pronti a offrire il nostro aiuto alla popolazione di San Martino d’Ocre, senza rinunciare agli interventi sulla costa”.
Sono ormai quasi cinque mesi che questi volontari subacquei si alternano nella gestione della tendopoli di San Martino, con i cui abitanti hanno ormai instaurato un indelebile rapporto di amicizia e fratellanza. Il loro lavoro lassù, in quelle terre dure e aspre con grandi escursioni termiche tra notte e giorno, non si è limitato alla sola installazione e gestione dei beni e servizi primari quali tende, letti, condizionatori, stufette, lavanderia, cucina, bagni, etc. etc., ma è anche, e forse soprattutto, incentrato sulla riformazione di un tessuto sociale, di una serie di attività che diano almeno una parvenza di normalità – sport, giochi, proiezioni, feste, gite.
Senza mai far mancare, come ho avuto il piacere e l’onore di constatare di persona, quello spirito di convivialità, allegria, senso civico e di comunità e generoso piacere della condivisione che pare accomunare tutti quelli nati con il “Cromosoma Sub”, come teorizzato più volte dal nostro buon Rafa Martinez…
Le tendopoli stanno per essere smantellate, finalmente. I ragazzi e le ragazze di Insieme nel Blu hanno continuato ad alternare le loro funzioni di volontari tra la tendopoli di San Martino e le pattuglie in mare, e presto torneranno stabilmente sulla costa, a casa loro.
Forse, la cosa che più fortemente indica il segno che hanno lasciato e la portata di questo loro insolito “passaggio” in terre aquilane sta in un fatto piuttosto inconsueto: gli ultimi abitanti della tendopoli di San Martino d’Ocre, oggi, non hanno assolutamente nessuna voglia di smantellare la loro tendopoli.
Se volete entrare a far parte dell’Associazione Insieme nel Blu e del Nucleo Sommozzatori Protezione Civile di Pescara, chiamate lo 085 – 413855.
www.insiemenelblu.it
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