Autore testo: Manuela Capone
Autore foto: Massimo Arese
Un promontorio affacciato su un’incantevole tratto di mare della Liguria di Ponente e confinante con la Costa Azzurra cela un paradiso sommerso che diventerà a breve un’ Area Marina Protetta completando un sogno iniziato più di un secolo fa grazie alla passione di un botanico inglese: Sir Thomas Hanbury.
Il sogno di Sir Thomas era quello di trovare un luogo dove fermarsi dopo una vita avventurosa e tanti viaggi in Oriente, un luogo dove fiori e profumi esotici potessero convivere con i colori e le essenze mediterranee. Il nostro sogno è quello di tutelare i fondali dove ci immergiamo da sempre, le spiagge dove abbiamo imparato a nuotare da bambini e le secche dove abbiamo cominciato a fare immersioni da ragazzini, fino ad oggi. Nel lontano 1867 durante una vacanza in Costa Azzurra la barca di Sir Thomas gettò l’ancora davanti ad un piccolo incantevole promontorio e da quel giorno il luogo dei suoi sogni ebbe un nome: Capo Mortola. In questo piccolo paesino situato all’estremità occidentale della Liguria e affacciato sulla Costa Azzurra la famiglia Hanbury acquistò 18 ettari di terreno e li trasformò in un parco che non ha eguali in tutta Europa : grazie al clima eccezionale specie tropicali provenienti da tutto il mondo convivono armoniosamente con specie mediterranee tra sentieri, fontane, gazebo e una splendida villa seicentesca. Successivamente il parco fu acquistato nel 1960 dallo stato italiano che ne diede la gestione nel 1987 all’Università degli Studi di Genova. Nel 2000 fu istituita l’Area Protetta Regionale dei Giardini Botanici Hanbury e il nostro sogno cominciò a prendere forma, tra gli articoli della legge uno descrive infatti la volontà di tutelare anche l’ambiente marino prospicente i giardini. Grazie al lavoro di esperti, studiosi e biologi della Regione Liguria e dell’Università degli Studi di Genova è stata approvata la legge regionale per l’estensione della tutela dei fondali antistanti i Giardini Hanbury. In questi anni c’è stato il centenario della morte di Sir Thomas e a lui va il nostro ringraziamento per aver contribuito, realizzando il suo sogno, alla realizzazione, ben cento anni dopo, del sogno di un’altra generazione.
Il parere di Giovanni Diviacco – Servizio Parchi e Aree Protette Regione Liguria
I fondali di Capo Mortola sono tra i più interessanti della Liguria, grazie alla presenza di una vasta prateria di Posidonia in ottimo stato di conservazione, da cui emergono numerose formazioni rocciose, in alcuni casi vere e proprie”montagne” sottomarine, ricche di biodiversità, grazie ad un notevole sviluppo del coralligeno ed alla presenza di diverse specie meritevoli di protezione. La Liguria è l’unica Regione in Italia ad aver previsto l’istituzione di Aree Marine Protette Regionali (oltre a quella di Capo Mortola è stata individuata l’area marina delle Isole Palmaria, Tino e Tinetto, nel Comune di Portovenere), che avranno una regolamentazione leggermente diversa da quella delle Aree Marine Protette Statali. In particolare la zonazione prevederà una sola tipologia, la cui normativa seguirà non la logica del divieto, ma quella di consentire tutte le attività che non arrechino danni all’ambiente, con una regolamentazione dettata dai principi dello sviluppo sostenibile. Sempre in quest’ottica saranno invece incentivate tutte le iniziative e attività che ne promuovano e ne favoriscano la salvaguardia. L’importanza della tutela ambientale è accentuata dalla vicinanza con i Balzi Rossi, sito preistorico di notevole interesse, e con i resti romani della Città di Ventimiglia, che danno all’intera area un grande risalto dal punto di vista storico e archeologico.
LE SECCHE DI CAPO MORTOLA
Dalla barca la vista della costa ha una prospettiva suggestiva: ad est il verde promontorio della Mortola si protende verso il mare, dove le aspre rocce si immergono nell’acqua che dal verde turchese della superficie diventa blu intenso man mano che diventa più profonda; poco dopo, oltre le casette e le barche dei pescatori di baia Benjamin ecco i Balzi Rossi, l’incantevole spiaggia delle uova, così chiamata per la particolare forma dei suoi sassi, sovrastata dall’alta falesia dai riflessi rossi con grotte preistoriche risalenti a 200 milioni di anni fa; subito dopo la Costa Azzurra, con Montecarlo che si intravede dietro la verde Cap Martin. Qui, in meno di due miglia, sono concentrati circa 10 punti d’immersione, tanto vicini l’uno all’altro da essere quasi confinanti. La profondità media è sui 30 m, da dove risalgono le formazioni rocciose che creano vaste secche e pareti multilivello, con pianori tra i 20 e i 12 m dalla superficie. Flora e fauna sono sorprendenti: i fondali sono colonizzati da spugne, spirografi, parazoanthus, gorgonie rosse e gialle incorniciate da nuvole di castagnole, anthias, salpe e saraghi; le rocce sono ricche di anfratti e tane abitate da gronghi, murene, polpi, aragoste, capponi rossi e rari scorfani gialli, mostelle e graziose cernie si aggirano tra i fondali ma non manca anche il pesce di passo come dentici, orate, ricciole. Ogni stagione ha i suoi protagonisti: in primavera l’incontro con le rane pescatrici è un appuntamento fisso, come d’estate con un gruppo di barracuda e i pesci luna. Ogni punto d’immersione è diverso ed ha caratteristiche uniche per morfologia e particolarità, come il Pertuso, una delle secche più popolate e ricche di vita, dove si può incontrare Filippo, un grongo curioso e giocherellone, oppure la parete del Desolation dove si trovano le paramuricee bicolore, tra i cui rami si nascondo i timidi granchi facchino (dromia personata), che cercano di mimetizzarsi coprendosi con le spugne, il Riccio, dove vivono, sulla sabbia, solitarie pinne nobilis vicino a piccole sorgenti d’acqua dolce che sgorgano dalle rocce. Un relitto unico nel suo genere giace a 34 mt, si tratta dell’Elicottero militare inglese Gazelle, affondato durante una tempesta nel 1993 e che d’estate si trasforma in una stazione di pulizia dei pesci luna; gli amanti di biologia apprezzeranno un magnifico ramo di gerardia savaglia che spicca di fianco al velivolo, tra rami di paramuricea clavata; un’esemplare più piccolo di falso corallo nero si può ammirare sulla secca del Monaco, la più vasta di tutte, che richiede almeno tre immersioni diverse per essere esplorata ed offre passaggi suggestivi tra grandi rocce che formano colorati canyon. A 53 m e quindi accessibile solo ai subacquei muniti di brevetto tecnico si trova il relitto di uno Yacht affondato a causa di un incendio negli anni 70 e dove si può ammirare una splendida colonia di anemoni gioiello.
IL PARADISO DELLA MACRO
Per la gioia dei fotografi i fondali di Capo Mortola ospitano un’incredibile varietà di minuscoli esseri viventi che solo l’occhio attento di un appassionato può scovare, nudibranchi di ogni forma e colore che ondeggiano sulle alghe di cui si cibano o si muovono impercettibilmente sul fondale: le numerose Discodoris, le "vacchette di mare", la flabellina fuxia, la cratena peregrina, l’elegante dondice dall’infuocato color arancio, i grandi hypselodoris gialli dai riflessi bluastri e i minuscoli hipselodoris tricolor, il doris, la thuridilla e il raro umbraculum mediterraneo, ma anche i vermi piatti come la Planaria rosa o i minuscoli granchietti simbiotici degli anemoni. Le notturne offrono emozioni indimenticabili, di notte lo stretto fascio di luce ci porta ad osservare con più attenzione i particolari e scovare forme di vita che di giorno ci sfuggono, distratti ad osservare l’ambiente o perchè alcuni animaletti vivono nascosti di giorno per apparire solo dopo il tramonto. Ed ecco allora scoprire mimetizzata una splendida granceola, un paguro nascosto dentro la sua conchiglia ricoperta di anemoni ed un’alicia mirabilis che si rivela in tutta la sua eleganza.
LA FONTANA – Una sorgente d’acqua dolce a –36 mt
L’importanza dell’istituzione di un area protetta è determinata anche dalle singolari caratteristiche geologiche e morfologiche del fondale, esistono infatti numerose piccole sorgenti d’acqua dolce tra cui una molto grande, la "Polla Rovereto" che crea un punto d’immersione caratterisico e probabilmente unico nel suo genere. Grossi scogli conducono ad una profondità di 36 mt dove da una grossa spaccatura nella roccia, tra splendidi rami di gorgonie rosse ed un’esplosione di colori, fuoriesce una sorgente d’acqua dolce che sgorga da una caverna sottomarina, tutt’intorno l’habitat è veramente particolare: la parete è costellata di parazoanthus, spugne e gorgonie rosse dove si incontrano facilmente varie specie di nudibranchi tra cui l’Hypselodoris valenciennesi. In passato sono stati effettuati diversi progetti e tentativi per poter incanalare e sfruttare l’acqua dolce, l’ultimo nell’estate del 2003 quando è stata costruita, da una società francese, una struttura a forma di clessidra per poter portare l’acqua fino in superficie, ma da allora l’impianto non è mai più stato usato, è visibile comunque il getto d’acqua, non più a 36 mt ma molto più vicino alla superficie, avvicinandosi si ha una strana sensazione di visione sfuocata dovuta alla diversa densità dell’acqua. La portata della sorgente è notevole, quasi 100 lt al secondo, ed è visibile dalla superficie nei giorni di mare calmo da una distanza di oltre un km.
CON CHI ANDARE
Il Diving Center Pianeta Blu organizza immersioni sulle secche di Capo Mortola dal 1995 e le guide, esperti conoscitori di questi fodali, vi accompagneranno alla scoperta delle meraviglie della futura riserva marina. In un ambiente familiare troverete uno staff giovane e dinamico che unisce professionalità ed esperienza a simpatia e divertimento.
Pianeta Blu realizza anche video produzioni subacquee professionali in HD collaborando da anni con enti pubblici, tour operator e reti televisive italiane e internazionali.
Per info: www.pianetablu.com
www.pianetabluvideo.com
e-mail: pianetablu@pianetablu.com
cell. 335/8155703 – 347/1012896
Letture suggerite: Atlante degli habitat marini della Liguria di G. Diviacco e S. Coppo; Liguria in Blu di A. Penco e T. Leali Rizzi
Siti da visitare: www.cooperativa-omnia.com dal 1985 Omnia promuove il turismo e l’ambiente dell’estremo Ponente Ligure; www.parks.it/giardini.botanici.hanbury/ il portale dei parchi italiani;
www.comune.ventimiglia.it/Hanbury/giardino_botanico_hambury.shtml
Nota della redazione: PianetaBlu è uno dei migliori diving italiani, consigliato a tutti gli appassionati sia per la simpatia e disponibilità dello staff, che per la location al confine, ottima per splendide immersioni a Capo Mortola e nel ponente ligure.
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