La Riviera del Conero, che si estende per una ventina di chilometri da Ancona a Numana lungo le coste adriatiche, rappresenta un ambiente dalle caratteristiche uniche, e racchiude in sé un grande tesoro.
Un tesoro nascosto dietro una cortina di acqua verde e spesso estremamente torbida, a causa dell’elevata abbondanza di fitoplancton e dei fondali tipicamente fangosi. D’altro canto, proprio la grande quantità di microalghe nella colonna d’acqua e la presenza di fondi sabbiosi e fangosi rappresentano le basi della biodiversità del Conero: le ripide pareti calcaree del monte, che costituiscono una sorta di isola rocciosa in un mare di sabbia, attirano una moltitudine di organismi che trova le condizioni ideali per la propria sopravvivenza, e trovano sostegno proprio nell’abbondanza di cibo costituito dal fitoplancton. Aggiungiamo poi che il Conero genera un ambiente unico, che porta alla sopravvivenza di molte specie rare nel resto del Mediterraneo. Insomma, proprio il fango e la sabbia, insieme alle verdi cellule fitoplanctoniche, costituiscono croce e delizia del mare del Conero, che diventa così un mare ostico, dove la visibilità è spesso così scarsa da non permettere neanche l’escursione in snorkeling, dove occhi allenati sono fondamentali per scovare organismi nascosti nelle vaste distese sabbiose o fra le alghe e le cozze che tappezzano gli scogli, ma anche un mare capace di riservare gli incontri più emozionanti ed inaspettati.
Ecco allora che le sue acque si trovano ad ospitare un’incredibile quantità di specie: un tesoro custodito gelosamente, e che richiede un po’ di pazienza per poter essere apprezzato. Ma esplorando con attenzione e curiosità, ecco dischiudersi un mondo meraviglioso: una moltitudine di granchi, fra cui tanti estremamente mimetici, come la bella granseola o il timido granchio degli anemoni, ma anche grandi pennacchi di spirografi, splendidi nudibranchi (piccole lumache spesso meravigliosamente colorate), murici, seppie, simpatici gamberetti, nuvole di boghe e grossi cefali, timide bavose ed immobili scorfani, saraghi e occhiate.
Un consiglio: armatevi di una maschera, un po’ di pazienza, magari di un occhio allenato o di una buona guida che vi accompagni, ma soprattutto di tanta curiosità, tuffatevi nelle acque del Conero, e non rimarrete delusi.