Quando iniziai a fare immersioni divenni consapevole dei limiti di un corpo dolorante. Trasportare una bombola mi dava dolore alla parte bassa della schiena e alle spalle. Siccome non volevo smettere, cercai una soluzione.
Come
Durante la mia adolescenza facevo corsa campestre a livello agonistico. Dal 1999 soffro per un infortunio alla schiena, e entrambe le mie spalle sono state operate.
Un atleta che invecchia diventa più suscettibile agli infortuni. Quando pratichi uno sport il corpo diventa una macchina che deve funzionare nel modo migliore produrre risultati, ma se lo si spinge al limite, il corpo si può rompere.
Anni fa a Dutch Springs, Bethlehem, Pennsylvania, USA, dove mi trovavo per fare immersioni, mi lamentavo ad alta voce dei miei dolori. Un istruttore del diving center Scuba Connection, mi suggerì di iscrivermi a un corso di sidemount: secondo lui avrebbe risolto i miei problemi. Non avevo mai visto prima un subacqueo indossare il sidemount, ma perché non provare?
Dive Rite offriva un test di sidemount a Dutch Springs nell’estate 2010. Lo provai in acqua, in un’immersione di 15 minuti. Di ritorno alla superficie, liberandomi delle bombole, uscivo dall’acqua con la sola imbracatura: finalmente un’immersione senza dolore. Fu in quel momento che decisi di iscrivermi al workshop di sidemount.
Il workshop Sidemount
Nelle settimane seguenti due dei miei buddy si unirono a me. Wayne, l’istruttore, ci accolse sorridendo. Manuali, penne, elastici e moschettoni per fissare le bombole erano sparsi attorno sulla tavola e sul pavimento. Vedendo tanti pezzi sconosciuti mi venne il dubbio di non essere in grado di imparare come metterli in ordine.
Iniziammo con la storia del sidemount. La configurazione nacque per la speleosub: indossare le bombole ai fianchi permetteva ai subacquei tecnici di penetrare in passaggi troppo stretti per le bombole montate sulla schiena in modo tradizionale. Inoltre offriva altri vantaggi, come due fonti di gas separate, con due erogatori indipendenti, e facile accesso alle valvole in caso di emergenza.
Il sidemount dà libertà di movimento, visibilità e comfort, facilità nel mantenere l’assetto e un profilo naturalmente idrodinamico. L’entrata e l’uscita dall’acqua senza bombole sono un altro vantaggio. Sub piccoli o anziani possono usare bombole di misura differente.
Ero già convinta, e ansiosa di entrare in acqua per sperimentare i benefici rispetto al monobombola sulla schiena.
Dopo storia e teoria, Wayne dimostrò l’uso dell’imbracatura, vestendo e svestendo una bombola, spiegando passo-passo l’uso di cinghiaggi, moschettoni e elastici. Infine provammo noi finché il processo divenne familiare a tutti.
In acqua con il sidemount
Il secondo giorno finalmente entrammo in acqua. La lezione iniziò con lo stabilire il controllo del galleggiamento, della pesata e l’assetto in superficie. Quando la mia compagna e io ci sentimmo in grado, ci avventurammo verso la piattaforma a 9 m di profondità.
Io ero troppo pesante. Fortunatamente Wayne mi aveva fatto indossare la piastra di zavorra Nomad della mia imbracatura con le tasche verso l’esterno per poterla riaggiustare. Alla fine, stabilita la pesata corretta, mi concentrai sull’assetto.
Più facile a dirsi che a farsi. Le mie gambe mi tiravano giù facendomi assumere una posizione verticale. Wayne gentilmente mi sollevò i piedi e mi abbassò le spalle, facendomi assumere la posizione corretta. Il mio corpo rimaneva teso, ci volle un po’ per abituarsi.
Imparammo a posizionare le fruste e a lavorare sulle valvole. Con indosso una muta stagna, un sottomuta pesante e guanti spessi che impediscono i movimenti, ho avuto qualche difficoltà a agganciare e sganciare le bombole, e ho pensato che i moschettoni fossero troppo piccoli. Il movimento mi dava dolore alle spalle.
Durante un intervallo ho espresso le mie perplessità, chiedendo all’istruttore dei moschettoni più grandi. Wayne mi spiegò che serviva che fossero piccoli per mantenere una configurazione idrodinamica, e che con la pratica sarebbe diventato facile. Comunque accettò di sostituire temporaneamente i moschettoni per semplificarmi le operazioni di aggancio e sgancio.
Un altro problema sorse con le bombole spinte in avanti. Per mantenere l’assetto con bombole in acciaio spinte in avanti il subacqueo deve regolare il galleggiamento, cosa che facevo, ma senza riuscire a tenere le bombole davanti a me per molto tempo. Le bombole erano troppo negative per me per mantenere un assetto orizzontale. Capii che avrei dovuto lavorare di più in palestra.
Perfezionammo tecniche di pinneggiata come rana, rana modificata, fluttuante, fluttuante modificata, elicottero, pinneggiata inversa. Tra le altre tecniche approfondimmo l’uso del pedagno, la risalita alla profondità della sosta di sicurezza mantenendo un assetto orizzontale.
Addestramento al Sidemount
Nel terzo giorno lavorammo sui D ring per appendere attrezzatura supplementare come torce, palloni di sollevamento, reel. Ci spiegarono nei dettagli la gestione dei gas e lavorammo sulla chiusura delle valvole e sulla condivisione dell’aria in movimento.
Quello della valvola fu un esercizio assai complicato: mi dissero di nuotare fino al Sikorsky H-37, un relitto di elicottero, usando la bussola; di penetrare nel relitto dalla porta posteriore e di nuotare verso la parte anteriore. Mi dissero di stare attenta alle sorprese.
All’ingresso, improvvisamente vidi davanti alla mia faccia un cartello che diceva “coltello”. Prontamente estrassi il coltello dalla tasca. “Torcia di backup”, “reel” e molti altri comandi seguirono.
A un tratto l’istruttore sparì dalla mia vista, al che mi rilassai pensando di aver finito i miei compiti. Improvvisamente mi resi conto che avevo la bombola sinistra in erogazione continua. In pochi secondi valutai la situazione, cambiai erogatore, chiusi la valvola e iniziai a respirare solo dalla bombola destra. Poi mi resi conto che Wayne aveva simulato l’erogazione continua scivolandomi dietro le spalle.
Risolvere emergenze di questo genere col sidemount è decisamente più facile e sicuro: le valvole sono in vista, e ci si può lavorare davanti a sé, diversamente da quanto avviene con la bombola posteriore.
Ci allenammo anche a indossare e svestire le bombole galleggiando in superficie e porgendole a un gommone. Al termine dei tre giorni di addestramento era il nostro turno di dimostrare cosa avevamo imparato. Ero rilassata, sapendo che avevo una riserva ridondante di aria, e controllavo bene la mia attrezzatura. Questo mi permise di ridurre il ritmo respiratorio e di allungare il mio tempo di immersione. Posso dire di essere una subacquea migliore grazie a questo workshop.
Attrezzature per il sidemount
Il mercato offre una varietà di attrezzature per il sidemount, pensate per ambienti diversi o per diverse strutture fisiche. I subacquei dovrebbero tenerne conto al momento di scegliere l’attrezzatura. Io ho acquistato un Dive Rite Nomad XT fidandomi dell’esperienza del costruttore con attrezzature tecniche.
Il rivestimento esterno è resistente a punture e abrasioni. Le ali danno una spinta di 25 kg, perfetta per le bombole in acciaio.
L’imbracatura si adatta perfettamente, il che è essenziale. Il mio istruttore e io abbiamo passato molto tempo ad adattare l’imbracatura alle proporzioni del mio corpo. Mi sono piaciuti gli spallacci imbottiti e i cinghiaggi che attraversano il torace. Amo i relitti in acqua fredda, perciò apprezzo la possibilità di fare aggiustamenti con guanti spessi e la facilità nel localizzare i D-ring.
Quando mi immergo dalla barca, uso una cima per la mia attrezzatura. Alla fine dell’immersione mi tolgo una bombola in acqua e la fisso alla cima, poi salgo la scaletta e in barca l’equipaggio mi aiuta a togliere la seconda bombola. Questo è facile anche per il mio corpo menomato.
Oltre ad immergermi nella wreck valley tra New York e New Jersey, ho viaggiato col mio sidemount fino alle Thousand Islands, in Alaska e a Bonaire, in Florida e alla riviera Maya in Messico. Ci si potrebbe aspettare qualche resistenza da parte di operatori abituati ai subacquei da bombola singola, ma oggi diverse agenzie ricreative e tecniche offrono corsi di sidemount, e la popolarità della configurazione è aumentata.
Col passare degli anni ho incontrato sempre più gente che usa il sidemount, tecnica usata una volta solo dalle comunità tecniche ma ormai accessibile ai sub ricreativi. Questo rende facile per tutti, indipendentemente dal livello, dedicarsi alla propria passione per l’immersione. A chi mi chiede perché ho scelto questa configurazione adesso rispondo “immersioni lunghe e senza dolori”.
Testo originale di Olga Torrey
Foto di Larry Cohen
Traduzione e adattamento di Massimo Boyer
Articolo pubblicato su X-Ray Magazine e su ScubaZone