Hai mai avuto quella strana esperienza in cui senti una parola che non hai mai sentito prima – per es. “varietale” – o in cui leggi un articolo di giornale su un’auto che non hai mai visto prima – una Bugatti Veyron per esempio – e dici a te stesso: “Wow, questo si che è insolito“. Poi nelle due settimane successive, senti la parola varietale utilizzata in ogni conversazione che hai, o durante una tua visita al supermercato, vedi due fiammanti Veyrons Bugatti parcheggiate affiancate?
Alcuni miei amici ultimamente mi dicono di aver quella sensazione usando il sidemount.
Solo un anno o due fa, la vista di un subacqueo in configurazione sidemount era qualcosa da segnare in agenda … o almeno nel logbook. “Caro diario, oggi ha visto un paio di tizi vestiti in modo molto particolare…”
Ma le cose sono cambiate. Sembra che il sidemount sia diventato, recentemente, la configurazione standard per tutta una serie di sub. Subacquei sportivi, subacquei tecnici, relittari, speleosub. Beh, almeno in Nord America. Perché l’ultima volta che sono stato a fare immersioni nel mio posto preferito, c’erano solo sub con sidemount. Beh, solo sub sidemount a circuito aperto. Gli unici sub con gav posteriore sono stati un paio di tizi con rebreather … e a pensarci bene, avevano le loro bombole laterali su sidemount.
Quindi, cosa succede? Che cosa è successo a quella configurazione tradizionale della North Florida Cave Diver con cui tutti eravamo abituati a fare immersioni?
Doppie, manifold, piastra posteriore e sacco? Hogarthiana, DIR, neo-classica, qualunque fosse il modo in cui si chiamava? E’ sparita dalla faccia della terra?
Beh, la risposta più semplice è che non è scomparsa per niente, ma un sacco di subacquei che prima barcollavano in giro con un bibo sulla schiena, hanno adottato, quello che un mio amico chiama, “un modo più nobile e più amichevole per immergersi con due bombole“.
Qualche tempo fa, un tizio chiamato Lamar Hires ha fatto un’osservazione molto astuta sui sub che hanno scelto di utilizzare una configurazione sidemount. Ha detto che l’hanno fatto per due ragioni. La prima era una specifica missione. Il sidemount è nato in un ambiente ostruito e la “missione specifica” a cui Lamar si riferiva sono quei piccoli, stretti passaggi in una grotta o in un relitto che sarebbero impraticabili con il sistema tradizionale. Per questi passaggi stretti, il sidemount è sicuramente la scelta migliore. La seconda ragione è per portare le bombole primarie al proprio fianco. Lamar la chiama una “scelta di vita” e, per la maggior parte delle persone che utilizzano il sidemount, questo sembra essere il principale motivo.
In sostanza, con due bombole singole, si ha la possibilità di portarle in acqua una alla volta. Anche in barca, è possibile indossarne una e buttare l’altra sagolata e recuperarla quando il suo peso apparente è diminuito di qualche chilo.
Credo di dover spiegare anche qualcosa sul cambio gas. In realtà, credo che il fatto che un subacqueo SM possa cambiare i secondi stadi durante la sua immersione sia un altro vantaggio che il SM ha rispetto al tradizionale tubo lungo che si ha col tuttodietro. Ci sarebbero migliaia di parole da dire per questo, ma la forma breve è che il sub con SM sa che entrambi i suoi secondi stadi sono al lavoro … lo sa sempre.
La tesi sostenuta dai sub con tutto dietro di respirare dalla frusta lunga e tenerla pronta da donare in caso di emergenza OOA, è per lo più infondata. In primo luogo, quante situazioni di emergenza OOA avete sperimentato durante le immersioni con subacquei esperti o tecnici? Quando le linee guida per la gestione del gas sono seguite, queste situazioni sono rare: estremamente rare.
(Se vi state immergendo con subacquei OW di formazione classica ai quali è stato insegnato di credere che la gestione dei volumi di gas comprenda una risalita controllata di emergenza come una valida opzione ma un sondaggio tra tutte le persone presenti nella sede TDI in Maine pochi anni fa ha evidenziato quanto sia rara questo tipo di circostanza. Tra tutti noi avevamo più di 14.000 immersioni con bibo e in SM, e abbiamo potuto solo citare un caso di emergenza OOA.)
Comunque, torniamo a quella procedura per il passaggio tra erogatori e a quanto questa tecnica aiuti a risparmiare una bella riserva di gas di scorta per un compagno nel caso in cui qualcosa dovesse andare storto.
Ci sono diversi metodi, ma quello che uso e insegno a persone che fanno parte di un team è questo. Richiede solo tre passaggi di erogatori per tutta l’immersione … almeno fino al raggiungimento del gas di decompressione.
L’immersione inizia respirando dalla bombola di destra (la bombola al lato destro del sub … che di solito è dotata di una frusta lunga), e termina con il subacqueo che respira dalla bombola alla sua sinistra.
OK. Va assunto che il subacqueo abbia elaborato i suoi volumi di gas e sappia quanti bar siano un terzo e quanti bar rappresentano la metà di uno di questi terzi. Per rendere questo un po’ più chiaro il concetto, diciamo che un terzo della pressione disponibile al nostro sub sia 60 bar, quindi, un sesto equivalga a 30 bar.
Inizia la sua immersione e respira dalla sua bombola di destra finché la sua pressione è scesa di 30 bar, e poi si passa alla bombola di sinistra. Respira da questa fino a quando la sua pressione scende di 60 bar, e quindi torna alla sua bombola di destra.
Respira dalla sua bombola di destra fino a quando la pressione è scesa di 30 bar e, a questo punto, è un terzo in entrambe le bombole e segnala ai suoi compagni
di terminare l’immersione… Comunque, continua a respirare dalla bombola a destra finché la sua pressione è scesa di ulteriori 30 bar. E’ quindi in procinto di cambiare per la terza e ultima volta … ma ricapitoliamo un paio di cose. La bombola al suo fianco sinistro ha due terzi della sua pressione iniziale (più una piccola riserva, se sta guidando l’immersione). Quello alla sua destra da cui ha appena finito di respirare, contiene la metà della sua pressione di partenza (un sesto, più di un terzo è tre sesti, che equivale a metà).
OK, quindi il nostro sub ha cambiato erogatore per l’ultima volta e sta respirando dalla bombola sinistra e lui ed i suoi amici sono sulla via del ritorno. La bombola da cui sta respirando ha gas sufficiente per tornare. Alla fine dell’immersione dovrebbe andare tutto secondo Hoyle e avere almeno un terzo del suo volume iniziale conservato nelle sue bombole. L’unica differenza è che un po’ più di gas è contenuto nella bombola alla sua destra … quello con un tubo lungo … quello che avrebbe dovuto condividere con il suo buddy se qualcosa fosse andato storto.
Ci sono parecchi motivi per immergersi con il SM, ma per me, soprattutto in un ambiente ostruito virtuale o reale, il più importante è che credo che sia l’opzione più sicura dal punto di vista della gestione del gas.
Autore: Steve Lewis Steve Lewis è un subacqueo tecnico attivo e istruttore del Nord America. È autore, blogger, e docente a seminari con un particolare interesse per l’istruzione sub e lo sviluppo di protocolli di immersioni sicure. Ha provato le immersioni sidemount all’inizio quando era un giovane magro speleologo nel Regno Unito, e ora molti decenni più tardi ha una qualifica di istruttore di grotta TDI, ed è un istruttore PSAI per open-water/overhead Sidemount. Quindi, si potrebbe dire che lui sia colpevole come altri per la promozione delle immersioni con SM! |
Articolo pubblicato su
SCUBAZONE MAGAZINE N.13
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