Autore: Elena Caresani
FIGLI DI UNA SHAMANDURA di Claudio Di Manao, Magenes
Sia diffidato dalla lettura di questo libro chiunque non padroneggi l’assetto.
Sulla nuova edizione di Figli di una Shamandura di Claudio Di Manao appena
pubblicata da Magenes, in copertina c’è una significativa vignetta dell’autore
-sì, sa anche disegnare: un istruttore, il cosiddetto modello di ruolo, che
sconsolato guida un gruppo di sub disastrosi. E’ proprio così che si riassume lo
spettacolo a cui spesso si deve assistere sott’acqua se si fa questo mestiere.
Mestiere? Esatto. Portare la gente in acqua è un mestiere e a Sharm El Sheikh in
Egitto sono in tanti a farlo perché il mar Rosso è uno dei più belli del mondo.
In questo posto vive una nutrita comunità che ogni mattina di buon ora, e sempre
in debito di sonno, si infila in una muta pur di assistere allo spettacolo delle
correnti e dei colori sottomarini. Ed è proprio di questa stramba comunità che
Di Manao racconta segreti, peccati e virtù in modo esilarante, a volte
imbarazzante.
Come molti frequentatori di questo portale, conoscevo già la vecchia edizione di
“figli di una shamandura” perché tempo fa uno dei personaggi del libro me ne
regalò una copia: leggilo, parla di noi. Ne ero rimasta immediatamente
catturata. Un libro irresistibile, vivace, scorrevole, rivelatore, scritto in
modo dinamico, creativo e tanto divertente da farmelo accostare a quelli di Tom
Robbins. Ma chi è costui che ha lasciato un lavoro redditizio come quello di
broker per andare alla scoperta delle barriere coralline di mezzo mondo? Cosa
l’ha trattenuto in Egitto? D’accordo, nel libro lo racconta bene, ma avrei
voluto sapere di più, farmelo dire di persona. Quanto c’è di vero in quel che
racconta e quando viene mitizzato? Perché chi legge il libro ha voglia di
passare dall’altra parte? Avrei voluto intervistarlo subito, ma l’occasione è
sfuggita per anni finché un progetto di conservazione marina ci ha coinvolto
entrambi. In quella circostanza ho scoperto che la realtà della vita sharmese è
proprio quella e che stare a sentire Claudio Di Manao è un piacere che eguaglia
quello di leggerlo. Non ho perso tempo e ho deciso di produrre una serie di suoi
racconti per la Radio Svizzera, “tra cielo e mare”. Un bel successo, non solo
d’ascolti ma anche dal punto di vista del numero dei download di podcast a cui
hanno contribuito in modo determinante, lo riconosco, tanti poverisubbi.
Sono ormai 10 anni che Claudio Di Manao vive a Sharm El Sheikh, cosa lo ha
trattenuto?
– Questo posto ha qualcosa, sia sopra che sotto la superfice del mare. E’ la
tana del Bianconiglio, un buco dove chiunque vi abbia trascorso un certo periodo
della propria vita non ne esce oppure vi ricasca.
Realtà o finzione?
– E’ tutto vero, solo I nomi dei personaggi sono finti. Certo, alcune
situazioni sono state rese un po’ più paradossali, ma non ho inventato niente.
Qui va così. Ancora oggi per esempio, gli staff si riconoscono dalle t-shirt con
il logo del diving per cui lavorano oppure per le macchie di sale sugli
indumenti.
Perché a chi legge questo libro viene voglia di diventare sharmese?
– E’ una cosa che non mi sarei mai aspettato. Credo che il mio libro abbia
fatto danni sufficienti. C’è un sacco di gente che mi dice “sono qui per colpa
tua”.
Infatti… io stessa l’ho definito un libro pericoloso. Come si vive in una
località di villeggiatura facendo l’istruttore sub?
– Sicuramente non da turisti. Vivi in un mondo abbastanza sintetico, dove la
gente attorno è in vacanza e il tuo scopo è farla divertire tra coralli, pesci
colorati e, con un po’ di fortuna, anche qualche squalo. In sostanza c’è
parecchio sole e pochi musi lunghi in giro.
Cosa c’è di nuovo nella nuova edizione di Magenes?
– Ho rivisto tutto “Figli di una shamandura”, ho riscritto e aggiornato
alcune parti perché nel frattempo Sharm è diventato un posto dove si trova quasi
tutto ed assomiglia sempre più all’Europa.
E soprattutto adesso il libro è disponibile in tutte le librerie.
Se l’avete già letto, rileggetevelo che vi farà ancora più ridere. Se non lo
conoscete approfittatene.
E se non sapete stare in assetto, imparate altrimenti i fantasmi dei coralli
morti verranno a tormentarvi nel sonno.
E’ vietata la riproduzione, anche parziale, del testo e delle
foto presenti in questo articolo, senza il consenso dell’autore.