Autore: Donatella Moica
Autori foto: Charles Savy e Cristiano Zampicinini
Arriviamo all’aeroporto di Mahe in una splendida mattina di sole. All’uscita dall’aeromobile il caldo e la brezza tropicale è quasi uno shock per noi, che seppur abituati ai climi tropicali, veniamo dall’inverno italiano. Un panorama mozzafiato ci accoglie, ad Ovest una montagna di granito alta centinaia di metri circondata da una vegetazione lussureggiante, ad Est, il mare… blu zaffiro che il sole del mattino fa risplendere di milioni di diamanti.
Occorre riprenderci velocemente dall’emozione, i turisti premono per sbrigare le formalità burocratiche e cominciare realmente la vacanza. Spinti dalla folla facciamo lo stesso. Finalmente usciamo dall’aeroporto e troviamo l’autista di un taxi con in mano un grande cartello che indica “King Bamboo”, l’imbarcazione dove faremo la nostra crociera alla scoperta dell’arcipelago delle Seychelles, sopra e sotto l’acqua.
Arriviamo in poco tempo alla banchina dove troviamo la King Bamboo, un piccolo catamarano molto ben curato che il nostro ospite e capitano Charles ama più di un figlio. Charles ed il suo secondo Allain, ci aiutano a portare le valigie a bordo ed a sistemarci nelle nostre cabine. Messo un costume da bagno e abbandonate le scarpe, un briefing ci illustra la barca e la nostra crociera. <<Si parte subito>> annuncia Charles nel suo inglese perfetto, ma parla anche francese e comincia ad imparare l’italiano dai turisti, <<in 30 minuti saremo nel punto di immersione, se intanto volete fare uno spuntino o bere qualcosa, il frigorifero è a vostra disposizione>>, aggiunge Charles, la sua gentilezza ed ospitalità ci incanta sin dal primo momento.
Ci prepariamo e siamo finalmente in acqua. Ci immergiamo su un pinnacolo di granito non molto profondo, l’acqua è limpida ed azzurra. Al nostro ingresso in acqua un banco di platax si avvicina incuriosito, sono centinaia, passiamo attraverso il banco incrociando i loro occhi e scendiamo… le rocce di granito sono ricche di coralli molli multicolori ma anche di coralli duri tra i quali si nascondono pesci corallini di varie specie. Sulla sabbia incontriamo il nostro primo squalo pinna bianca, è piccolo e timido ma riusciamo ad osservarlo bene, e due trigoni semisepolti sotto la sabbia che si concedono volentieri ai fotografi. Mentre ritorniamo verso la superficie veniamo avvolti da una nube di fucilieri, tanti da nasconderci la vista dei compagni. Ma è ora di riemergere, senza che ce ne accorgessimo siamo in acqua da 54 minuti.
Tornati a bordo la barca parte per la nostra prossima destinazione, Ile aux Recif, abbiamo proprio fame ed il lussuoso pasto presentato da Allain è accolto con un applauso da tutti: sottili fettine di pesce affumicato, accompagnato da verdure fresche ed un insalata di pasta, tutto assolutamente delizioso e degno dei migliori chef. A questo punto, da buoni italiani, decidiamo per una siesta, mentre il King Bamboo continua la sua navigazione. Eccoci giunti sul punto della seconda immersione Charles ci spiega durante il briefing che è un punto facile e poco profondo, massimo –17 metri. Per fortuna pensiamo tutti, dopo il viaggio e la giornata a bordo siamo un po’ stanchi. Siamo di nuovo in acqua, e la stanchezza passa in un soffio, siamo circondati da nuvole di pesce corallino: Labbra dolci, chiamati anche corvine tropicali, dentici gialli e rosa, pesci chirurgo di varie specie. Le roccie sono completamente nascoste dai glassfish, che si fanno ancora più fitti negli anfratti. Un gruppo di grossi Napoleoni ci sfila davanti senza curarsi di noi. Li seguiamo con lo sguardo quando Charles ci invita a sollevare lo sguardo verso l’alto, dove il sole si intravede tra le ali di un gruppo di aquile di mare. Dobbiamo ritornare in superficie, ma che giornata emozionante.
Mentre ci riposiamo e continuiamo a discutere della nostra immersione davanti ai libri che Charles ci ha messo a disposizione per riconoscere le varie creature che abbiamo incontrato, continuiamo la nostra navigazione verso Fregate. Arriviamo davanti all’isola e mentre l’equipaggio si occupa dell’ancoraggio diamo un’occhiata a questa fantastica isola privata dove si trova uno dei resort più esclusivi del mondo. L’isola è grande solo 3 Km quadrati, ha all’interno una piantagione di frutta tropicale ed è abitata da rare specie animali e vegetali, sette spiaggie bianchissime circondano l’isola e roccie di granito la rendono ancora più incantata.
Viene servita la cena, dentice al forno in salsa mostarda accompagnato da un’insalata di verdure al vapore al lime e basilico. Un squisitezza.
Il giorno dopo, a colazione, Charles ci racconta il programma della giornata. Non possiamo visitare l’isola di Fregate in quanto privata, quindi potremo fare tre immersioni. Il mare è sufficientemente calmo per arrivare dal mare sugli scogli dell’isoletta, Ilot, accanto a Fregate, attività alla quale ci dedicheremo dopo la prima immersione.
Ci immergiamo su una cigliata a -35 metri, ci immergiamo nel blu e veniamo accolti da una banco di grossi dentici rosa, parenti di quello mangiato a cena la sera prima. Hanno dei grossi denti e un atteggiamento aggressivo sono contenta che non sappiamo che il loro cugino è stato ospite alla nostra tavola… Seguiamo la cigliata ed incontriamo una ballerina spagnola, questo nudibranco ha abitudini prettamente notturne e siamo fortunati ad incontrarlo.
Il secondo punto d’immersione è Barracuda Rock. Un labirintico pinnacolo di granito tagliato da grotte, canyons e passaggi. In una grottina incontriamo il nostro primo squalo nutrice, riusciamo a vedere solo la coda, la testa è ben protetta all’interno della grotta. In una grotta più grande ne troviamo due di dimensioni veramente eccezionali, questi sono ben posizionati per le nostre foto, ma i flash sembrano infastidirli e dopo un po’ decidiamo che è il caso di lasciarli al loro riposo. Tonni pinna gialla e dente di cane (mai nome fu più indicato) terrorizzano gli abitanti del reef. Sulla sabbia alcune razze dalla coda piumata si allontanano velocemente infastidite dalla nostra presenza, mentre i pinna bianca girano indisturbati. Charles ci chiama per mostrarci uno strano scorpenide, è alquanto affascinante e inusuale, seppur non si possa definire bello, con tutte le sue appendici a forma di alga.
Dopo pranzo decidiamo di arrivare a nuoto fino a L’ilot Fregate. Prepariamo la nostra attrezzatura da snorkeling e mettiamo le macchine fotografiche dentro sacche stagne, dopo una veloce nuotata arriviamo al riparo delle onde e saliamo sugli scogli. Ci leviamo la maschera e le pinne mentre Charles ci spiega che il punto di accesso a questa piccola isola sembra essere dato dal lavoro umano e non dalla natura. Non c’è un albero ma uccelli ovunque che cercano di allontanarci dal loro regno volando bassi sulla nostra testa. Parecchi nidi nascosti tra i bassi cespugli o tra gli anfratti della roccia, uova e piccoli vengono protetti coraggiosamente dai genitori. Arriviamo fino alla spiaggia, una piccolissima spiaggia che compare solo con la bassa marea, è piacevole farci scaldare dal sole e ci dedichiamo un po’ tutti alla nostra abbronzatura. Con le nostre pinne ai piedi ritorniamo a bordo e c portiamo sull’altro lato di Fregate per immersione tardo-pomeridiana. Il punto di immersione si chiama Noddy rock, scendiamo lungo l’ancora e ci aspetta una razza porcospino, alquanto rara e piuttosto timida si allontana quasi subito. Siamo ad una profondità di 15 metri e sarà anche la nostra massima profondità durante questa immersione. Incontriamo Napoleoni, dentici e una moltitudine di chirurghi di specie diverse. Incontriamo un gruppo di cinque pesci rinoceronte che spaccano il corallo con i potenti denti, io scatto molte foto, solo più tardi scoprirò da Charles che sono molto comuni e ne incontreremo tanti nelle nostre immersioni. La luce comincia a diminuire, vediamo i pesci che cercano un sicuro rifugio per la notte, i pappagallo si incastrano tra i coralli, i pagliacci si nascondono tra i tentacoli dell’anemone, mentre comincia una sorta di frenetica attività degli animali notturni. Passa in mezzo al gruppo una piccola murena bianca, ed al limite della visibilità notiamo due squali pinna bianca inseguire qualcosa. Siamo in acqua da più di un’ora è tempo di tornare in barca, la cena ci aspetta.
Siamo riemersi, le luci della sera contornano le silhouettes di Mahe e delle altre isole, il cielo stellato e gli aromi esotici creano un’atmosfera magica. A bordo Allain ci aspetta con gamberi serviti con salse speziate ed esotiche.
Siamo al terzo giorno, ma è come se fossimo sempre stati qui, Charles e Allain ci fanno sentire ospiti graditissimi… La prima immersione è al French Kiss, nome esotico-erotico per indicare un punto in mezzo al mare, sperduto nel niente, che solo Charles conosce. Il briefing è preciso, si tratta di una immersione impegnativa e ci possono essere correnti molto forti. Scendiamo lungo la cima dell’ancora, fortunatamente la corrente non è molto forte. Il pinnacolo comincia ad essere visibile solo arrivati ad una profondità di –15 metri. Un banco di chirurghi unicorno ci viene incontro e passa oltre, continuiamo a scendere, sul fondo troviamo tre grandi trigoni che cercano di risalire la corrente per ripararsi dietro le roccie. Sotto di noi in un anfiteatro di granito vediamo degli squali pinna bianca che si muovono in cerchio. Veniamo circondati da un banco di fucilieri inseguiti da altrettanti tonni arcobaleno, nome accattivante per indicare un carangide la cui forma lo fa assomigliare ad un tonno. Il banco scompare nel nulla lasciando spazio ad un gruppo di 5 squali grigi che sembrano arrivati dal niente. Ci fermiamo e restiamo in attesa quasi col fiato sospeso, cominciano pian piano ad abituarsi alla nostra presenza e riusciamo persino a fare delle foto ravvicinate.
Siamo di nuovo sulla King Bamboo e riprendiamo la nostra rotta per Marianne Island dove ci aspetta un altro “Shark Point”. Qui una cattedrale di granito sale da una profondità di –25 metri fino alla superficie. L’ambiente è molto particolare, quasi lunare e da solo vale un’immersione. Pinneggiamo per un po’ prima di incontrare gli squali, quando davanti a noi si materializza un gruppo di 12 squali grigi. Ci posizioniamo vicino alle rocce per osservarli meglio. In questo paesaggio sembra di essere ritornati indietro nel tempo, quando milioni di anni fa gli squali moderni cominciarono a nuotare nel nostro mare.
Finalmente arriviamo alla Digue e ci mischiamo con tutti gli altri turisti. La Digue è un’isola molto turistica e frequentata, sono molti gli stranieri in bicicletta che girano da una spiaggia all’altra facendo foto e godendosi il caldo sole. Anche noi non siamo da meno e messi i piedi sui pedali andiamo a visitare Grand Anse, una spiaggia bellissima anche se, ci spiegano, è meglio evitare di fare il bagno a causa delle forti correnti discendenti. Visitiamo anche tante altre piccole spiaggette separate tra loro da massi di granito e ombreggiate da palme. L’acqua è limpida e tiepida scaldata dal sole pomeridiano, le rocce sembrano cambiare i loro colori e scenario man mano che il sole tramonta dietro Praslin. La cosa più difficile qui è ricordare qual è la propria bicicletta, ritrovate le nostre ritorniamo al pontile dove Allain ci aspetta col dinghy. La sera è tranquilla ed il cielo comincia a riempirsi di stelle. Il profumo di pollo al curry cucinato da Charles distingue il King Bamboo dalle altre barche all’ancora. L’aroma lascia posto ad una cena appetitosa, il cui gusto è ancora meglio del profumo.
Oggi Charles ci ha promesso delle immersioni speciali, durante il briefing ci informa che il luogo che vedremo è un fragile ecosistema e, quindi, non useremo l’ancora, ci invita inoltre ad essere molto attenti col nostro assetto e macchine fotografiche. Cominciamo la nostra discesa, le roccie sono ricoperte di coralli molli di ogni colore, fragili madrepore ed una microfauna incredibile. In tutti gli anfratti si scoprono numerose stazioni di pulizia tenute ordinatamente da gamberi del genere Lysmata e Stenopus. Troviamo una grossa cernia che si fa ripulire i denti, ma poco più in là anche un trigone ottiene gli stessi servizi. Gamberi, granchi e nudibranchi, tanti e di tante specie diverse, per la gioia degli intenditori. Noto un piccolo pesce foglia verde-oro che ondeggia e cerca di passare inosservato quando mi avvicino, ma poco più in là ce ne sono altri due, bianchi questa volta poggiati su una spugna. Sento un richiamo, un enorme squalo chitarra ci passa accanto. E’ un attimo, non siamo nemmeno sicuri che sia reale, ma era veramente bellissimo. Charles ci dice che è stanziale e si vede abbastanza spesso qui, anche se le sue apparizioni sono sempre molto veloci.
Ci immergeremo altre due volte oggi e troveremo altre rarità. La notturna è ultima immersione della giornata, vicino a La Digue, troviamo un reef roccioso a circa 15 metri ricoperto completamente di tubastree dorate, spugne e coralli molli in un esplosione di colore, ancora più evidente sotto le luci delle nostre torcie. Tra questi una miriade di microrganismi, crostacei, molluschi e pesci notturni.
La mattina successiva Allain ci lascia alla fermata dell’autobus di St Anne Praslin, dove prendiamo l’autobus per la Vallee de Mai, il luogo ritenuto un tempo il vero giardino dell’Eden di Adamo ed Eva, oggi dichiarato patrimonio naturale dell’umanità dell’Unesco. In questo luogo crescono le palme endemiche del famoso Coco de Mer. Queste palme giganti dominano la valle e richiamano l’attenzione di migliaia di turisti, probabilmente per il loro aspetto: Il fiore maschio sboccia in una enorme struttura fallica, mentre il seme (il più grande seme del mondo) è una replica di dimensioni giganti delle regione pelvica femminile. Dopo la nostra interessante visita torniamo sul King Bamboo e levate le vele partiamo per un luogo chiamato Sister Sting, un luogo nelle vicinanze di Sister Island, noto per le sue molte razze.
Nel frattempo il pranzo, una zuppa di cozze in salsa di pomodoro, seguite da tortiglioni al pomodoro e basilico, venne molto apprezzato dalla comitiva.
Nell’immersione del pomeriggio su un massiccio granitico, incontriamo un banco di barracuda, alcune razze di sabbia ed un gruppo di trigoni in corteggiamento. La più grande la femmina gode delle avance dei 4 maschi che cercano disperatamente di essere il favorito della serata.
Di nuovo a bordo una brezza leggera ci accompagna in navigazione così Allain leva le leve. Non molto più tardi attacchiamo all’amo un grosso tonno pinne gialle, pesa 12 Kg, <<perfetto per un carpaccio di pesce>> dice Charles e comincia a lavorare con un set di coltelli per prepararci la cena.
Siamo sulla rotta per Aride Island, una nota riserva d’uccelli.
Di nuovo, durante la nostra immersione incontriamo Napoleoni, razze di sabbia e trigoni, uno squalo nutrice, un banco di grossi barracuda ed uno di carangidi e… come Charles aveva annunciato almeno 20 pesci rinoceronte.
Dopo l’immersione ci avviciniamo all’isola per osservare più da vicino le colonie di fregate, questi uccelli marini diventati alquanto rari altrove qui sono molto comuni. Nel pomeriggio optiamo per una escursione a Curieuse island, parco nazionale dove vivono le tartarughe giganti reintrodotte qui da Aldabra. L’isola ha delle spiagge bellissime ed è ricchissima di mangrovia tra le quali, sembra, vivesse un coccodrillo marino, apparentemente portato all’estinzione dall’uomo.
E’ il nostro ultimo giorno e l’ultima immersione. Siamo in acqua il punto è diverso da quelli visitati finora, il granito si presenta a blocchi separati, ricoperti quasi completamente da Acropore, gorgonie e alcionarie. Tra i vari anfratti moltissime murene leopardo e zebra, sulle pareti notiamo nudibranchi multicolori e altre piccole creature interessanti. Intorno a noi trigoni, squali pinna bianca e carangidi e sotto una roccia un nutrice, ma a loro ci siamo ormai abituati e prestiamo maggiore attenzione a queste forme strane e bizzarre: un pesce pietra, un foglia rosa e un raro scorpenide frondoso…
Arriviamo a Mahe nel pomeriggio per una piacevole visita di Victoria, ed un ultimo bagno su una delle spiagge principali dell’isola Beau Vallon.
La cena è eccezionale come sempre, polpo in insalata accompagnato da riso, e seguito da una macedonia di frutta tropicale.
La mattina successiva lasciamo la barca per l’aeroporto… ma contiamo di tornare presto.
INFORMAZIONI UTILI
E’ possibile fare immersioni tutto l’anno alle Seychelles. Tra Febbraio e Maggio e tra Settembre e Dicembre, l’acqua è molto limpida ed il mare calmo. Sono i periodi ideali per gli squali, aquile e razze. Tra Giugno e Settembre il vento che spira da Sud-Est porta acque cariche di plancton ed è questo il periodo in cui si possono incontrare squali balena e mante, nonostante la ridotta visibilità gli incontri più affascinanti e interessanti anche con i grossi pelagici avvengono in questo periodo. Tra la fine di Dicembre e metà-fine Febbraio i venti di Nord-ovest possono rendere il mare piuttosto agitato e l’accesso a certi punti difficili. Comunque l’intensità del vento non è costante e nemmeno quotidiana, quindi è ancora possibile fare crociere e immersioni.
La temperatura dell’acqua va da 24° C a max 30° C.
La temperatura esterna oscilla tra i 24°C ed i 32° C.
La King Bamboo è un’esclusiva Macana Maldives, per maggiori informazioni e/o prenotazioni:
Macana Maldives, Via Pertini 754, Pistoia, tel 0573.976043 – 338.1471043
Sito web: www.macanamaldives.com – e-mail info@macanamaldives.com