Da praticante e appassionato di mare è con un po’ di orgoglio che parlo di Genova, mia città di adozione, come la patria riconosciuta da tutti gli addetti ai lavori della subacquea moderna.
I grandi nomi blasonati, presenti in ogni segmento del mercato delle attività acquatiche, rappresentano da soli il 70% del mercato mondiale delle attrezzature SCUBA e apnea (dati Confindustria) veicolati da importantissime sponsorizzazioni ad eventi e a campioni di tutte le epoche, dal dopoguerra ai giorni nostri.
Si dice, e molte testimonianze lo riportano come attendibile, che un gruppo di giovani amici appassionati di “cose di mare” si incontrassero in un negozio specializzato nella vendita di canne ed esche di Genova raccontandosi le reciproche esperienze di pesca. Dopo qualche anno e diverse peripezie questi ragazzi diedero vita a 3 delle aziende più famose nel mondo.
L’inventiva genovese però si scontrò presto con la difficoltà di realizzare concretamente, in scala industriale, quello che le vivaci menti disegnavano, pertanto la collaborazione diretta con le officine meccaniche lombarde divenne inevitabile.
L’esperienza accumulata dal giovane Luciano Finesso lo porta ad entrare in contatto con personaggi del calibro di Jacques-Yves Cousteau e a collaborare in prima persona allo sviluppo del “Mistral”.
L’officina Finesso si specializza così nella produzione per conto terzi su larga scala di attrezzature SCUBA.
In anni recenti i figli di Luciano, Alessandro e Giuseppe, comprendono che la produzione diretta Made in Italy, gli investimenti nella ricerca dei materiali e nello sviluppo delle tecnologie, i riconoscimenti internazionali sulla qualità sono valori aggiunti che non possono non portare il marchio di una identità propria.
Oggi i prodotti SCUBATEC sono riconosciuti internazionalmente per la qualità e l’affidabilità come testimoniano i numerosi distributori sparsi in tutto il mondo.
Ecco quindi la nascita di SCUBATEC. Una azienda, una firma.