“Sono una subacquea e runner di 47 anni. Vi scrivo per chiedere alcuni chiarimenti in merito alla combinazione delle mie due passioni che so non essere un connubio proprio felice.
Premetto che sono una subacquea tecnica (da poco certificata trimix) e come runner preparo una/due maratone all’anno. Durante la settimana corro circa 50km (in media 3/4 volte a settimana) e solitamente la corsa più lunga è quella della domenica (circa 15-20km). Durante il fine settimana spesso mi capita di correre all’alba (circa 10km) e poi immergermi (immersioni ricreative ma a volte anche tecniche nel lago a 50 metri in aria/nitrox/O2). Indubbiamente affronto l’immersione con un po’ di stanchezza, ma in ogni caso consapevole di fare uno sforzo che il mio fisico riesce a sopportare. Con il prossimo autunno prevedo di fare immersioni in trimix (anche ipossico). In questo caso eviterò di correre prima dell’immersione, ma la mia domanda è se vi possono essere controindicazioni qualora pianifichi l’immersione per il sabato e corra 20km la domenica mattina, ovvero qualora inverta la pianificazione del sabato con la domenica.”
Gli specialisti DAN rispondono:
“Alla sua domanda se vi possono essere controindicazioni qualora lei pianifichi l’immersione per il sabato e decida di correre 20km la domenica mattina, le dico che questa sequenza, trascorse 24 ore dall’immersione del sabato, trovandosi in perfetta condizione psico-fisica ed in assenza di segni e sintomi, è sicuramente più sicura della sequenza invertita, ovvero dell’anteporre la corsa all’immersione. Una corsa di quell’entità potrebbe compromettere la sicurezza dell’immersione e si potrebbero creare le condizioni per un episodio di confusione diagnostica in caso di sintomatologia mialgica o di algie osteo-articolari post-diving.”
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