Come significa respirare come un subacqueo? Un sub deve inspirare e espirare attraverso l’uso di una maschera o di un respiratore subacqueo per ottenere l’aria necessaria sott’acqua, ma come possiamo ottimizzarla?
Se incontrassero il genio della lampada e ci proponesse i canonici 3 desideri, molti nuovi subacquei chiederebbero la stessa cosa:
Come consumare meno aria durante un immersione subacquea
C’è una buona notizia: non c’è nessun bisogno di lampade o geni, la chiave per consumare meno aria è il segreto di Pulcinella, e consiste semplicemente nell’imparare uno stile di respirazione.
Di solito i subacquei si accorgono che la loro respirazione si fa più lenta man mano che acquisiscono esperienza, e lo attribuiscono al fatto di sentirsi più a proprio agio e rilassati sott’acqua.
Ci sono molte altre cose che si possono fare e che vengono spontanee con l’esperienza, come ridurre la pesata, migliorare il controllo del galleggiamento, limitare i movimenti non necessari e migliorare la posizione idrodinamica nell’acqua, tutte cose che ci rendono più rilassati e ci permettono di respirare più lentamente.
Comunque il modo più efficace per ridurre il consumo di aria in immersione è uno: imparare a respirare come un subacqueo.
Sott’acqua non respirate normalmente, respirazione subacquea
Al contrario di quello che ci insegnano durante i corsi, quando respiriamo sott’acqua da un erogatore non respiriamo “normalmente”. L’istruttore ci ha detto così per convincerci che l’immersione è facile e per allontanare le nostre paure.
Quando siamo sott’acqua respiriamo aria compressa, a una pressione superiore a quella atmosferica. L’aria perciò è più densa rispetto a quella che respiriamo “normalmente” quando ci muoviamo a terra. Inoltre respiriamo attraverso l’erogatore, un sistema artificiale che prolunga il percorso dell’aria dalla sorgente ai polmoni, aggiungendo quello che chiamiamo normalmente spazio morto.
Due fattori che fanno sì che, se noi respiriamo a caso, senza pensarci, come facciamo sulla terraferma, molta dell’aria che inspiriamo non raggiungerà nemmeno i nostri polmoni, ma si limiterà a fare turbolenza nell’erogatore, e sarà ributtata fuori con la successiva espirazione dallo spazio morto, senza che lo scambio tra ossigeno e anidride carbonica (che è il motivo per cui respiriamo) abbia potuto aver luogo a livello polmonare.
La respirazione subacquea è diversa.
Per respirare in modo come un subacqueo efficacemente sott’acqua, dobbiamo lavorare per sviluppare uno stile respiratorio lungo e lento, richiamare l’aria densa in profondità dentro i polmoni con una lenta inspirazione e poi espellerla lentamente con una lunga espirazione.
Il respiro perfetto in immersione
Dobbiamo imparare una respirazione diaframmatica, piuttosto che toracica. Cosa vuol dire questo in pratica?
Inspiriamo spingendo in fuori lo stomaco, che farà spazio alla parte bassa dei polmoni, liberi di espandersi e riempirsi di aria. Pancia in fuori! Non preoccupatevi, nessuno vi guarda!
In espirazione, al contrario, contraete i muscoli addominali per buttare fuori tutta l’aria, lentamente, continuamente, finché sentite che avete espulso tutta l’aria.
Siete pronti per inspirare di nuovo. Idealmente (ma dipende anche dal vostro volume polmonare, dal metabolismo, da molti altri fattori) ogni inspirazione dovrebbe durare da 5 a 7 secondi e ogni ispirazione non meno di 7 secondi, per un ciclo respiratorio di 12-15 secondi circa e di conseguenza un tasso respiratorio molto efficiente di 4-5 atti respiratori al minuto.
Evitare lo stress durante l’immersione per una respirazione subacquea ottimale
Mentre riduce il tasso respiratorio questo ciclo esteso di profonde inspirazioni e espirazioni complete garantisce anche uno scambio gassoso efficace. In altre parole avremo più ossigeno trasferito dai polmoni nella circolazione sanguigna, e più anidride carbonica espulsa dal nostro organismo. I benefici di questa tecnica sono enormi: un accumulo di anidride carbonica nell’organismo aumenta lo stress e l’ansia e può indurre panico, una respirazione che riduce il livello di anidride carbonica aiuta a rimanere più rilassati.
Questo aiuta anche a trattare meglio, più razionalmente, i problemi che si possono presentare durante l’immersione. Se abbiamo allenato la respirazione al punto che questo stile lungo e lento diventa istintivo, l’emergenza non comporterà l’insorgere di una respirazione affannosa, e avremo più aria e più tempo a disposizione per risolvere il problema.
Abituarsi a respirare sott’acqua con il diaframma
Ci vuole un po’ di tempo per abituarsi a respirare con il diaframma, ma possiamo fare pratica a secco. Anzi, è una cosa che si può allenare in ogni momento della giornata, sull’autobus, in macchina immersi nel traffico, guardando la TV. Un buon esercizio per iniziare consiste nel giacere sdraiati a pancia in su, tenendo in equilibrio un peso da sub sullo stomaco, e concentrandosi sul movimento su e giù del peso mentre inspiriamo ed espiriamo lentamente. Come idea, il torace dovrebbe muoversi il meno possibile durante il ciclo respiratorio. Respirate a bocca socchiusa, come fareste attraverso il boccaglio dell’erogatore. Inspirate e espirate profondamente e lentamente, non ingozzatevi di aria!
Fate allenamento finché la perfetta respirazione subacquea diventi una componente automatica del vostro comportamento come subacquei. Sarete impressionati da come un semplice modo di respirare possa aumentare il livello di comfort in acqua e diminuire in modo drammatico il consumo di aria. E… avremo risparmiato un desiderio!
Autore: Simon Pridmore – Traduzione di Massimo Boyer – Foto di Massimo Boyer
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questo e’ molto interessante .