È stata inaugurata in concomitanza con l’apertura del Salone Nautico di Venezia, l’esposizione “Oceani e Clima: come quantificare i cambiamenti in corso?”. L’esposizione si arricchisce della mostra fotografica realizzata da Greenpeace “Quanto è caldo il mare”, che attraverso un percorso di dieci fotografie subacquee e aeree, racconta come i cambiamenti climatici interessino il mare e gli organismi che lo abitano a varie profondità, e dei contenuti dell’Ocean&Climate Village, la prima mostra interattiva ed educativa dedicata a oceano e clima realizzata dalla Commissione Oceanografica Intergovernativa di UNESCO, con il patrocinio del Comune di Venezia.
La mostra è ospitata nella sede dell’istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISMAR), presso l’Arsenale (Tesa 102), e rimarrà aperta dal 28 maggio al 5 giugno 2022, dalle ore 10:30 alle ore 17:30, con ingresso gratuito. Sarà arricchita da moltissimi contenuti e attività collaterali come dibattiti, conferenze, approfondimenti per riflettere su tematiche attuali legate alla salvaguardia dell’oceano, il cui programma integrale è disponibile sul sito del Salone Nautico 2022. Chi vorrà, potrà anche partecipare ai tavoli tematici dedicati alla pianificazione marittima sviluppati dai ricercatori del CNR-ISMAR.
Il riscaldamento globale sta causando un aumento delle temperature del mare con conseguenze anche sugli ecosistemi marini: nel bacino del Mediterraneo le temperature superficiali sono aumentate di oltre un grado e mezzo negli ultimi quarant’anni. Le osservazioni satellitari rivelano per esempio che nelle acque di Portofino e dell’Isola d’Elba l’incremento delle temperature è stato di ben 1,7-1,8°C.
Per monitorare cosa succede anche sotto la superficie del mare e studiare l’impatto dei cambiamenti climatici lungo le nostre coste, nel 2019 Greenpeace ha inoltre lanciato il Progetto “Mare caldo”, in collaborazione con il DiSTAV dell’Università di Genova e ElbaTech.
I risultati raccolti confermano un riscaldamento lungo tutta la colonna d’acqua alle diverse latitudini con seri impatti sulla biodiversità: da sud a nord sono in atto importanti cambiamenti, alcuni potenzialmente irreversibili, con la morte di alcune specie chiave e l’invasione di altre che meglio si adattano a un mare sempre più caldo.
“Con questa mostra auspichiamo che si prenda coscienza dell’importanza di agire in difesa del mare. Cambiando le nostre politiche energetiche e proteggendo le aree più sensibili possiamo permettere a un ecosistema fondamentale per la vita sul nostro pianeta di adattarsi, evitando gli impatti peggiori”, dichiara Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace Italia.