Le migliori immersioni al mondo? Da più di 38 anni mi immergo in tutti gli oceani del mondo: è il mio lavoro e, onestamente, mi sento fortunato per essere riuscito a fare della mia passione la mia professione. Spesso, dunque, amici e clienti mi chiedono quali siano le più belle immersioni in assoluto, i “must” da non perdere assolutamente. Ritengo che non si possa dare una risposta in senso assoluto: ognuno di noi, come per qualsiasi aspetto della nostra vita, ha i propri interessi e le proprie preferenze. C’è chi cerca solo l’adrenalina di un vis a vis con uno squalo (e più grosso è meglio è), chi, al contrario, gira sott’acqua con una lente d’ingrandimento in mano all’affannosa ricerca del critter più raro e stupefacente; chi si infila in ogni anfratto che sia una grotta o la stiva di un relitto e chi, invece, si dedica oramai solamente alle “black waters”.
Qualcuno ha più ragione degli altri?
Personalmente
classifico le emozioni che provo durante l’immersione, a prescindere dagli
incontri: un pesce ago foglia può essere eccitante quanto uno squalo martello,
un blue hole quanto un cenote e così tutto il resto. Ho perfino pianto
sott’acqua: l’ambiente ed il “momento” hanno fatto da cornice a quella
particolare immersione facendomi “sentire” qualcosa di più di altre.
Partendo da questo presupposto vi racconto qualcuna delle mie immersioni del
cuore suddividendole, giusto per comodità, per tipologia di immersione, per
Nazione e per “immersioni sconosciute”.
Cominciando dalle immersioni più adrenaliniche, ovviamente, si parla di squali: la mia preferita di questo genere si trova alle Galapagos, raggiungibile e “godibile” solo in crociera.
Da due giorni stazionavamo fra Darwin e Wolf: due fra le isole più brulle ed inospitali che si possano immaginare, solo tanti, tantissimi, innumerevoli, rumorosissimi uccelli. Cielo eternamente cupo, mare sempre scuro e schiumoso. Onde: oceaniche! Dentro le quali ci avventuravamo 5 volte al giorno con il gommone (8 mt ma sembrava notevolmente più piccolo allora) per raggiungere i vari punti di immersione. Eppure, questo scenario apocalittico, non faceva desistere nessuno, anzi, non scalfiva nemmeno un po’ la frenesia e l’estrema eccitazione di cui tutti eravamo oramai pervasi. Sapevamo che, ogni volta, ci attendevano banchi di squali martello, seta e delle Galapagos tali da oscurare lo specchio d’acqua sopra di noi, mentre, immancabilmente, decine di squali balena si aggiravano nei paraggi: quando sarebbe ricapitata un’occasione simile? Meglio approfittarne finché eravamo lì a dispetto di tutte le condizioni meteo avverse.
Ripensando a tutta questa meraviglia, immancabilmente, mi compare davanti agli occhi un sito su tutti: Darwin’s Arch. E’ il monumento naturale più pazzesco che abbia mai visto: sopra un piccolo scoglio in mezzo all’oceano, nel nulla più assoluto, sorge questo perfetto arco naturale di pietra.
Prima immersione del mattino, onda lunga, acqua 21°. Appena tuffato galleggiavo di fronte all’Arco di Darwin e me lo godevo tutto nella sua unicità e nel suo splendore, prima di iniziare l’immersione. Ero talmente attratto da questa vista che non riuscivo a scaricare il GAV per scendere. Il mio buddy, che non capiva perché ero così “imbalsamato”, mi urlò bruscamente “Giù, giù!!”. Guardai immediatamente: sotto di noi scorrevano, lenti ma inesorabili, centinaia e centinaia di squali martello……..sogno o son desto? Rialzai la testa e rividi l’Arco, rimisi giù la testa e ancora squali martello che passavano e ne arrivavano ancora. Decisamente un sogno! Dovevo ancora iniziare ad immergermi ed era già il mio tuffo preferito! Mi decisi ma iniziai la discesa molto lentamente in modo che l’acqua salisse pian piano a coprire la vista del “mio” Arco sulla maschera. Che spettacolo la Natura! Nulla può eguagliarla e, mentre scrivo, dopo così tanti anni, sento ancora i brividi dell’adrenalina addosso.
Se invece parliamo di unire l’utile al dilettevole, la mia
Nazione preferita per le immersioni è l’Indonesia.
Grazie alle oltre 17.000 isole vanta una delle coste più lunghe del mondo estendendosi
dall’Oceano Indiano a est all’Oceano Pacifico a ovest. Qui si trova il World
Coral Triangle che costituisce il 20% delle barriere coralline del mondo: non
stupisce che sia l’epicentro della biodiversità marina mondiale. Con oltre 3000
specie di pesci e 600 specie di coralli da scoprire ed i siti di immersione fra
i più vari che si possano immaginare, un pezzo del mio cuore subacqueo staziona
sempre da quelle parti. Pareti verticali che si inabissano nell’oceano e
fondali sabbiosi, relitti e montagne vulcaniche sottomarine. Dai mola mola ai
macro critters più improbabili, dalle mante ai flamboyant cuttlefish, dagli
squali grigi ai pigmy sea horse, dagli squali martello agli orang-utan crabs,
non sai mai da che parte posare lo sguardo.
KOMODO – le migliori immersioni al mondo
Grazie allo scontro delle correnti calde dell’Oceano Pacifico con quelle fredde dell’Oceano Indiano, nelle acque di posti remoti come Komodo, transita la maggior parte del pelagico dell’Indonesia.
Isole del mito e della leggenda, dove vagano i famosi draghi, nelle ricche acque di Komodo un caleidoscopio di colori e vita attende i subacquei. Mante, delfini e squali nuotano in abbondanza circondati da un tripudio di coralli dai mille colori. Immersioni, neanche a dirlo, in corrente, anche forte!
L’area, non a caso, è patrimonio mondiale dell’UNESCO ed e le immersioni sono davvero di livello mondiale. Si possono suddividere in tre aree: Nord, Centro e Sud Komodo.
North Komodo è il punto perfetto per drift-dives: grandi banchi di pesci e varie specie pelagiche che si possono ammirare anche nelle loro cleaning station. Le correnti sono decisamente forti con spot pazzeschi. Il Cauldron (il calderone), chiamata anche Shotgun (il fucile a pompa), è uno dei preferiti dai subacquei (esperti). La corrente “di strappo” ti cattura e ti “spara” attraverso il canale dove grandi banchi di carangidi, dentici e squali di barriera, spesso mante e aquile di mare, ti scortano.
Nella parte centrale di Komodo troviamo Batu Bolong, con uno strabiliante spettro di colori e vita marina, e Manta Point dove si possono vedere fino a 50 mante accoppiarsi e nutrirsi contemporaneamente.
Siti macro, in queste zone, non mancano mai ma la più ricca in tal senso è certamente la parte meridionale di Komodo: se sei fortunato qui puoi fotografare critter unici che potresti mancare addirittura a destinazioni più affidabili come Lembeh, Ambon o Anilao!
SULAWESI
Si perché, diciamolo pure, il sito riconosciuto universalmente come la capitale mondiale delle muck-dives, è lo Stretto di Lembeh. Qui, i fondali di sabbia nera, hanno creato un rifugio per le creature più microscopiche ed uniche che molti macrofotografi e “cacciatori di critters” rincorrono per una vita intera. Hai presente l’hairy frogfish, il blue-ring octopus o il minaccioso, preistorico, stargazer? Qui vanno a braccetto ……… se invece non hai idea di cosa stia parlando, niente paura: semplicemente sei un appassionato delle immersioni adrenaliniche ….. ma non sai cosa perdi. Sui fondali di questo piccolo e calmo specchio d’acqua, infatti, incontrerai le creature marine più bizzarre ed affascinanti che tu possa mai immaginare: flamboyant cuttlefish, juvenile barramundi, juvenile pinnate batfish, rhinopias, harlequin shrimps, mandarin fish, il Banggai cardinal fish, serpenti di mare e anche i grandi e bellissimi anemoni stinging.
Ma siamo in Nord Sulawesi, le possibilità di scelta non si limitano: se volgi lo sguardo all’altro lato, immergersi nel Bunaken National Marine Park, significa essere circondati da una biodiversità marina che è l’invidia del mondo, con più varietà di coralli che altrove. Le correnti oceaniche spazzano l’acqua ricca di sostanze nutritive intorno all’isola di Bunaken, il che significa un’abbondanza di vita marina da minuscoli crostacei a squali e razze. I siti di immersione spaziano dai coloratissimi e verticali muri della barriera corallina con una vita marina ricchissima tra cui squali di barriera, barracuda, enormi cernie, serpenti marini, una pletora di creature e occasionali, aquile di mare e razze, fino ai fondali sabbiosi alla ricerca delle più incredibili creature tipiche delle muck-dives. La vicina isola di Bangka, sebbene esterna al National Park, vanta comunque bellissimi coralli molli e barriere coralline incontaminate, con una vita marina vivace come squali di barriera, razze, tonni e barracuda e creature più piccole come cavallucci marini pigmei e vari gamberetti.
Questo è il motivo per cui molti subacquei tornano ripetutamente in Sulawesi: un’isola indonesiana dove puoi realizzare tutti i tuoi sogni di subacqueo!
Sull’Indonesia c’è ancora un libro da scrivere: Raja Ampat, Mar di Banda, Forgotten Islands, Alor e Flores, Bali e Lombok, Ambon Bay (Maluku), Derawan Islands, Wakatobi………ma per ora mi sono dilungato anche troppo ma, se ho stuzzicato la tua curiosità, potrai continuare a leggere le prossime “puntate” su Scuba Zone e sui nostri canali social.
E le “immersioni sconosciute”? Se te le racconto non sono più sconosciute… ma seguimi sui social, non si sa mai.
Foto di Massimo Boyer e dall’archivio Nosytour. L’articolo è pubblicato su ScubaZone n. 55
NOSYTOUR Diving Travel Concept e Zero Pixel collaborano per advertising e per l’organizzazione di webinar.