Subacquea e archeologia: un’affascinante fusione di storia e avventure sottomarino
È durante il settimo convegno nazionale di Archeologia Subacquea, tenutosi di recente a La Maddalena, che è stato presentato un progetto innovativo e affascinante: “Archeovisio” delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera. Questa iniziativa, avviata nel novembre 2022, mira a valorizzare il patrimonio storico, archeologico ed ambientale sommerso, offrendo al contempo un’opportunità unica di divulgare il prezioso lavoro di tutela e vigilanza svolto dalle Capitanerie di Porto.
Attraverso l’uso di strumenti video a 360°, realizzati in collaborazione con i Nuclei Subacquei, è possibile immergersi in un’esperienza di realtà virtuale che consente di esplorare vari siti sommersi di rilevanza turistico-culturale in tutto il territorio nazionale.
I siti di Immersione del progetto Archeovisio
Tra le gemme nascoste che si possono ammirare, spiccano:
- Parco Archeologico Sommerso di Baia e Gaiola a Napoli
- L’itinerario archeologico subacqueo di Pantelleria a Trapani
- I relitti attribuibili a naves lapidariae di Stintino a Sassari
- San Pietro in Bevagna a Taranto e Porto Cesareo a Lecce
- Porto e santuario di Pyrgi a Roma
- Il giacimento di anfore a Cala Reale a Sassari
- Relitto di Albenga A presso l’Isola Gallinara a Savona.
In particolare il relitto di Albenga riveste un’importanza particolare nella “storia degli studi” dell’archeologia subacquea italiana, poiché è stato il luogo in cui l’archeologo Nino Lamboglia, pioniere e fondatore della moderna scienza archeologica subacquea, ha sperimentato le sue tecniche e metodologie di scavo dei relitti sommersi, aprendo nuove possibilità di ricerca sul fondale marino.
Il progetto Archeovisio presentato durante il Convegno di Archeologia Subacquea
Il progetto “Archeovisio” è stato presentato durante il Convegno di Archeologia Subacquea dedicato proprio a Nino Lamboglia, alla presenza di rappresentanti del Comando Generale, delle Capitanerie e dei Nuclei Subacquei, nonché del Ministero della Cultura, delle Soprintendenze, delle Università e degli Enti di ricerca. Questo testimonia la consapevolezza di quanto sia fondamentale la tutela per la conservazione dell’ambiente marino e del suo inestimabile patrimonio sommerso.
Cosa significa esplorare i siti di immersione con la realtà virtuale
L’esplorazione di questi siti in virtual reality offre un’esperienza coinvolgente e realistica, consentendoti di immergerti completamente nell’ambiente sottomarino senza dover necessariamente tuffarti fisicamente.
Utilizzando appositi strumenti video a 360°, potrai “navigare” virtualmente attraverso i siti sommersi.
Non è da confondersi con l’esplorazione dei fondali con la realtà aumentata, dove durante una vera immersione puoi usare tablet per avere informazioni aggiuntive sul sito di immersione.
Attraverso la tecnologia della realtà virtuale, potrai osservare dettagliatamente i resti archeologici sottomarini, come antiche rovine, relitti di navi, anfore e altri reperti storici. Potrai muoverti liberamente all’interno di questi siti, guardarti intorno e ammirare le strutture e gli oggetti nel loro contesto originale.
Inoltre, potrebbero essere fornite informazioni aggiuntive durante l’esplorazione virtuale, come didascalie, audio guide o video esplicativi, che ti permetteranno di approfondire la storia e l’importanza di ciascun sito archeologico subacqueo.