Come un samurai, prima lo stile e poi la tecnica
L’immersione subacquea (ricreativa e tecnica) è differente da
altre discipline sportive perché, oltre che una pratica sportiva, è
un’esperienza con una forte valenza emotiva.
Richiede perciò la capacità di gestire lo stress e di prevenire stati d’animo
quali ansia e panico, capacità cruciali in questa disciplina. Un altro
importante elemento è l’acquaticità , ossia la capacità di ritrovare la naturale
confidenza che l’essere umano ha fin dalla nascita con l’acqua, elemento
plastico, avvolgente, canale di informazioni termiche e tattili.
“Uno dei momenti importanti di una immersione è la
vestizione e il controllo dell’attrezzatura che predispone al passaggio dalla
dimensione terrestre a quella subacquea. E’ davvero importante, in questa fase
di passaggio tra i due regni, avere una strategia per il controllo dello stress.
Da quel momento in poi si entra in una dimensione di navigazione senza peso, di
scoperta e di avventura�, spiega Martina Conte, psicologa e ricercatrice
presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Milano.
“L’attenzione a questi aspetti deve essere parte integrante della formazione
didattica per accompagnare con maggiore consapevolezza e autonomia al mondo
sommerso�.
La pratica dell’attività subacquea aiuta ad allentare e controllare lo stress, a
dedicarsi alla ricerca e allo studio e a prendere tempo per se stessi. Diventa
un modo di essere che aiuta ad affrontare con maggiore serenità le sfide della
vita.
“L’attività subacquea è anche un’occasione per conoscere se stessi: di
espansione della propria mente e della consapevolezza del proprio corpo. La
ricerca della perfezione tecnica non è mai fine a se stessa ma è rivolta ad
aumentare la sicurezza e il benessere personale�, spiega Massimo De Simone,
direttore del Centro Profondo Sogno che propone diverse attività di formazione
subacquea.
“Anche nelle immersioni tecniche è fondamentale la
preparazione psicologica e personale. Oltre un certo livello la performance è
legata non solo alle conoscenze tecniche ma alla perfetta padronanza della
propria mente e del proprio corpo. Del resto pratiche di training autogeno, di
meditazione dinamica e altre tecniche di questo tipo sono entrate a far parte da
tempo della formazione degli sportivi professionisti. Inoltre, nella formazione
degli istruttori, è necessario dedicare del tempo ad affinare le loro capacitÃ
comunicative e di relazione: un buon istruttore alimenta la curiositÃ
dell’allievo preservando la sua autostima.â€?
Centro Profondo Sogno
www.profondosogno.com
Piazza Sant’Agostino, 22, Milano (MI) – Italy
Massimo De Simone mds@profondosogno.com
+39 335 600 82 35
Martina Conte, Ph.D.
martina.conte@profondosogno.com
+39 348 79 50 326