Poche cose potrebbero apparire così distanti tra loro come la filosofia e l’attività subacquea.
La filosofia è principalmente un’attività intellettuale e speculativa che si occupa di questioni astratte come l’esistenza, la conoscenza, i valori, la mente, e il linguaggio.
Al contrario, la subacquea è un’attività fisica che richiede abilità tecniche specifiche per esplorare l’ambiente sottomarino. Gli obiettivi della filosofia includono la comprensione profonda della realtà, la ricerca della saggezza e la definizione di concetti morali ed etici.
La subacquea, d’altra parte, misura la profondità in metri (o in piedi se siete anglosassoni) e si concentra sulle sensazioni che il corpo riceve da tale profondità. Si focalizza più sull’esplorazione diretta, fisica dell’ambiente acquatico, nonché sul divertimento e l’adrenalina che queste esperienze possono suscitare.
Nella filosofia è la mente a scendere in profondità, nella subacquea è tutto il nostro essere
La filosofia si pratica tipicamente in ambienti tranquilli e rilassati mentre la subacquea si svolge in un ambiente completamente diverso: sotto la superficie dell’acqua, in condizioni che possono variare da calme e controllate a imprevedibili.
Per fare filosofia non servono attrezzature anche se ha comunque i propri strumenti e tecniche: il dialogo, la logica, e l’analisi critica. I subacquei, invece, dipendono direttamente da attrezzature tecnologiche per sopravvivere in un ambiente ostile.
Dopo un’immersione nella filosofia si emerge con nuove idee che possono influenzare nel tempo il pensiero, la cultura e i comportamenti propri e degli altri. Da un’immersione si esce portando con sé qualcosa di più tangibile e immediato: un’emozione, un ricordo, l’eccitazione di qualcosa visto per la prima volta, una bella fotografia.
L’immersione subacquea offre un’occasione unica per l’introspezione
Sott’acqua, d’altra parte, l’assenza di distrazioni esterne e il silenzio quasi totale possono favorire uno stato di meditazione profonda. L’immersione subacquea ci spinge a essere completamente presenti e attenti al momento che stiamo vivendo qui e ora: attenti al nostro respiro, al funzionamento delle apparecchiature che ci permettono di immergerci, alle condizioni ambientali, alla corrente, alla visibilità, alla temperatura, alla vita acquatica che si svolge davanti ai nostri occhi al di là del vetro della maschera.
Questa condizione viene spesso chiamata ‘mindfulness’, cioè l’attenzione e la consapevolezza del momento presente. Durante l’immersione questa condizione viene raggiunta in modo spontaneo, non intenzionale. La mindfulness però, nella sua definizione più completa, è una pratica intenzionale, volontaria e di piena consapevolezza che coinvolge l’osservazione attenta dei pensieri, delle emozioni e delle sensazioni fisiche, permettendo di gestire meglio le situazioni e di migliorare il benessere generale.
La filosofia della mindfulness ti fa godere ancora di più l’immersione subacquea
Il concetto di mindfulness trae origine dalla parola sati della lingua pāli (antica lingua indiana) che indica quella facoltà spirituale e psicologica che consente la consapevolezza e costituisce una parte essenziale della pratica buddista. In occidente i filosofi stoici latini come Marco Aurelio e Seneca enfatizzavano l’importanza di vivere nel hic et nunc (qui e ora) e di mantenere una presenza mentale nelle attività quotidiane.
Ma anche in epoche recenti molti filosofi hanno posto l’attenzione sull’importanza di vivere il momento presente con una percezione consapevole e diretta, senza lasciarsi influenzare da pregiudizi o idee preconfezionate. Sull’assunzione di responsabilità per le proprie scelte senza la distrazione del passato o del futuro.
Adottare un approccio mindfull all’immersione subacquea può portare diversi vantaggi significativi, sia a livello personale che pratico:
- riduce il rischio di incidenti causati da distrazione o negligenza;
- la respirazione consapevole e controllata può ottimizzare il consumo d’aria;
- la piena consapevolezza accentua la percezione sensoriale, permettendo di godere più intensamente delle bellezze del mondo acquatico;
- una mente calma e concentrata può affrontare meglio situazioni impreviste o difficili sotto l’acqua.
Una maggiore concentrazione riduce la probabilità di prendere decisioni affrettate e ‘automatiche’ basate su esperienze passate e abitudini che potrebbero rivelarsi poco efficaci nella situazione specifica.
Inserire la filosofia nella routine delle immersioni
“Non distrarti da ciò che ti circonda, ma dirigi il tuo pensiero verso il tuo interno, poiché la natura dell’uomo è lì” scrive l’imperatore- filosofo romano Marco Aurelio (Meditazioni, Libro 7) che suggerisce anche “Non essere distratto dal passato, non preoccuparti del futuro”.
Tradotto in ‘subacquese’ significa: “Poco prima di immergerti estraniati per un po’ da quello che ti circonda e concentrati ad ascoltare il tuo corpo e la tua mente, percepisci i segnali che da essi ti arrivano. Abbandona, scaccia, ciò che ti ha fatto innervosire o arrabbiare in precedenza. Chiudi la porta alle preoccupazioni future o all’ansia per quello che dovrai fare dopo l’immersione.
Come fare? Prefigurati l’immersione, il senso di leggerezza, il silenzio e il tuo respiro. Lasciati riempire dalla gioia di immergerti. Ora sei pronto per affrontare questa esperienza che nei prossimi minuti è e sarà l’unica cosa che conta e perciò merita tutta la tua attenzione.”
Una volta emersi, dopo essersi cambiati e bevuta la birretta decompressiva con i compagni di immersione rileggi queste parole, sempre di Marco Aurelio: “Vivi nel presente e fai di esso qualcosa di bello, degno di un buon ricordo.” Rivedi perciò l’immersione, valuta le tue reazioni e come potresti migliorare la tua presenza mentale in situazioni future. Tieni nota dei tuoi ricordi nel tuo diario delle immersioni descrivendo non solo ciò che hai visto, ma anche come ti sei sentito durante l’immersione. Questo può aiutare a riconoscere schemi nei tuoi stati emotivi e mentali.
La vita è un viaggio alla scoperta di sé e la subacquea è una strada maestra di tale viaggio
γνῶθι σεαυτόν (gnōthi seauton, conosci te stesso) c’era scritto nel tempio di Apollo a Delfi a sottolineare l’importanza dell’autoconoscenza come chiave per comprendere non solo se stessi ma anche il mondo.
Per Socrate il concetto di ‘conosci te stesso’ era fondamentale, poiché riteneva che la vera saggezza derivasse dall’autoconsapevolezza. La sua filosofia si incentrava sull’idea che comprendere sé stessi è cruciale per vivere una vita virtuosa e significativa. Secondo Socrate, solo attraverso una profonda riflessione personale è possibile raggiungere la conoscenza che guida alla virtù e al benessere. Una delle sue citazioni più note è: “Una vita non esaminata non vale la pena di essere vissuta” (Platone, Apologia di Socrate).
Questa frase sottolinea l’importanza dell’esame di sé come strumento per migliorare la propria vita, suggerendo che senza una comprensione profonda di sé stessi, la vita può mancare di direzione e significato.
L’attività subacquea ci porta, anche letteralmente, a questa profonda comprensione mettendoci direttamente in contatto con le nostre emozioni, con le nostre debolezze ma anche con la nostra forza facendoci scoprire diversi aspetti di noi stessi che sulla terraferma facciamo fatica a vedere così chiaramente.
Perciò, subacquee e subacquei, qualunque sia la vostra motivazione e il modo di andare sott’acqua, oltre che approfondire le tecniche, sognare mete meravigliose, informarsi sulle ultime attrezzature leggete anche di filosofia!
Potreste scoprire che la filosofia non solo offre una pausa di riflessione durante l’intervallo di superficie, ma può anche trasformare il modo in cui percepite l’attività subacquea e interagite con l’ambiente acquatico. Esplorate come il pensiero filosofico possa elevare la vostra prossima immersione, unendo profondità mentale e fisica in un’esperienza completamente nuova ed esaltante.
Nota: le immagini di questo articolo sono state create da Intelligenza Artificiale, il testo è stato scritto da un intelligenza “naturale”.