Il 19 settembre 2015, durante un’immersione nelle acque di Pantelleria, zona Sud-Ovest dell’isola, avvistavo, già dalla superficie, una medusa diversa da tutte quelle viste finora.
Era tra gli scogli ad una distanza, poi controllata, di 30 m dall’ancora.
Il fondale era roccioso con grandi massi tra cui si era arenata, la profondità di 6 m, la temperatura dell’acqua 26°, corrente di scirocco, visibilità 30/35 m.
La medusa era molto grande, color bianco ghiaccio, senza lunghi filamenti visibili ai bordi dell’ombrello. Raggiunto il punto dove si trovava l’animale, potevo costatare che l’ombrello misurava all’incirca 40 cm di diametro ed era ferito come da un’elica con taglio netto. Da questo taglio fuoriuscivano tanti filamenti lunghi contenuti sotto l’ombrello stesso.
Le braccia orali erano quattro grandi e divise ognuna di due parti. Le braccia terminavano con rade “foglie” trasparenti a punta. Avendola spostata per permetterle di continuare il suo cammino con la corrente, penso che raggiungesse i 6/7 kg di peso.
Al rientro a terra, cercando informazioni, scoprivo trattarsi di Rhopilema nomadica (identificazione confermata dal Prof. Ferdinando Boero), medusa originaria dell’Indo Pacifico, proveniente dal Mar Rosso e, via Canale di Suez, entrata in Mediterraneo nel 1976 sulla costa di Israele. Purtroppo è una medusa urticante, ma è talmente grande e visibile che è impossibile urtarla inavvertitamente.
La pubblicazione scientifica è al momento in stampa sulla rivista Mediterranean Marine Science a cura di Paolo Balistreri e Maria Ghelia
Un commento su “Primo avvistamento in acque italiane di Rhopilema nomadica”