Autore: A cura del DAN Europe Communications Department
Chi si immerge con una certa frequenza sa bene quanto sia pericoloso riemergere in superficie a causa delle troppe imbarcazioni che, molto spesso anche ad elevata velocità, incrociano nei pressi delle zone di immersione malgrado la presenza dei palloni di segnalazione e delle barche appoggio dotate di bandiera regolamentare.
A nulla valgono le grida ed i gesti di “attenzione!” da parte di chi è rimasto in barca a monitorare i compagni in acqua, poiché molto spesso i rumori emessi dall’imbarcazione in avvicinamento coprono le grida di avvertimento o, piuttosto, perché chi è alla guida poco se ne cura…..
Così ogni anno, purtroppo, si devono registrare casi di subacquei travolti dalle eliche delle imbarcazioni da diporto e molti di più sono i casi di incidenti appena sfiorati.
Ciò malgrado la recente legislazione che prevede precise norme inerenti le dimensioni e la collocazione delle boe cosiddette “segnasub” e malgrado l’ordinanza emessa dal Comando Generale Delle Capitanerie Di Porto che estende da 50 a 100 metri la distanza minima cui devono transitare le imbarcazioni rispetto alle suddette segnalazioni.
Questo tipo di incidente deriva quasi sempre dalla distrazione o dalla ignoranza da parte dei conducenti delle imbarcazioni dei segnali di sub in immersione e delle norme da rispettare per evitare collisioni ed incidenti; probabilmente ciò è dovuto anche al fatto che in Italia chiunque può porsi alla guida di un mezzo spinto da un motore con potenza fino a 40 cavalli, a patto di essere maggiore di anni 16 e di navigare entro le 6 miglia, anche se non si è a conoscenza delle norme che regolano il transito delle imbarcazioni.
Talvolta ci è capitato addirittura di assistere a “tentativi di recupero” dei segnali (in pratica l’imbarcazione si avvicina alla boa segnasub e cerca di tirarla in barca) da parte di ignari diportisti incuriositi dall’ ”insolito palloncino” e sì che chi comanda un’imbarcazione, sia pur essa di modeste dimensioni, dovrebbe almeno conoscere le regole fondamentali di una sicura navigazione sottocosta.
La legge impone ai subacquei in immersione di segnalarsi con una boa dotata di bandiera rossa con striscia diagonale bianca, oppure, in alternativa, da una bandiera rossa con striscia diagonale bianca issata sul mezzo nautico d’appoggio ed il subacqueo deve operare nel raggio di 50 metri dalla boa di segnalazione o dal mezzo nautico su cui è issata detta bandiera, mentre le imbarcazioni di passaggio devono transitare ad almeno 100 metri di distanza dai segnali.
Il popolo dei subacquei è perfettamente a conoscenza di queste norme e la stragrande maggioranza di esso le applica scrupolosamente.
Il subacqueo in apnea inoltre, a differenza di colui che utilizza il gruppo ARA, effettua ripetute discese e risalite, quindi rimane per un tempo molto maggiore in superficie ed è perciò ancor più esposto al pericolo di incidenti.
La bandiera segnasub NON è un gagliardetto esposto per mostrare a tutti quanto si è in gamba perché “su questa barca navigano degli esploratori degli abissi”, ma un segnale che indica “qui sotto c’è un subacqueo in immersione, tenete le vostre eliche a debita distanza”
Quando si è al timone bisogna assolutamente prestare la massima attenzione a questi segnali e navigare ad almeno 100 metri di distanza: la vita di una persona può dipendere da questo atto dovuto!
Quando un’imbarcazione anche di piccole dimensioni investe un subacqueo le ferite causate dallo scafo e dall’elica sono devastanti e spesso mortali.
La consapevolezza e la prudenza di chi è alla guida di un natante sono la nostra unica speranza per un mare più sicuro per tutti.
L’unico modo per provare a ridurre il bilancio di questi tragici incidenti è una campagna di sensibilizzazione e diffusione della regola della distanza, in modo da far sì che un sempre maggior numero di conducenti di imbarcazioni sia cosciente del fatto che il pallone e/o la bandiera rossa con striscia diagonale bianca esposta significa che in quella zona vi è almeno un sub in acqua e che quindi, per evitare di investirlo con la barca o, peggio, con le eliche del motore, è necessario transitare ad almeno 100 metri di distanza.
Il DAN Europe (Divers Alert Network) da anni promuove questa campagna mettendo gratuitamente a disposizione di chiunque ne faccia richiesta adesivi da attaccare nelle bacheche dei circoli nautici, nei diving, all’ingresso dei pontili nei porti turistici, nelle agenzie di noleggio di imbarcazioni o dovunque essi possano essere visti dal maggior numero di persone che conducono imbarcazioni nei luoghi di affluenza turistica e subacquea.
La campagna si basa sull’ampia e capillare diffusione di un semplice messaggio visivo di immediata comprensione che fornisce, a prima vista, l’informazione necessaria a prevenire l’incidente ed a rispettare le norme vigenti.
Unitamente agli adesivi, il DAN propone un semplice questionario da compilare in caso di incidente avvenuto o sfiorato, in modo da creare una banca dati che possa tornare utile a ridurre ulteriormente il pericolo di incidenti.
L’invito che rivolgiamo a tutti i subacquei ed a chi ama il mare è quello di diffondere questo messaggio di sicurezza il più possibile e collaborare con noi indicandoci giornali, riviste, organizzazioni, siti internet, trasmissioni televisive che possano essere coinvolti nella campagna di prevenzione degli incidenti da elica.
DAN Europe
casella postale DAN n° 77
64026 Roseto, TE
www.daneurope.org
mail@daneurope.org
TEL. 085.893033 (r.a.)
FAX 085.8930050