La forza di un libro: come l’immaginazione può essere una chiave per il ricambio generazionale
Come editore e pubblicatore di Scubaportal spesso mi ritrovo a parlare del “rinnovamento generazionale della subacquea” con produttori, tour operator e subacquei. C’è un tema, però, che non abbiamo mai approfondito abbastanza: la forza di un libro e dell’immaginazione dei bambini.
Come nasce questa idea?
Trascorro molto tempo al computer, gestendo e pubblicando immagini incredibili di grandi fotografi, scattate nei 7 mari del pianeta. Un bel lavoro insomma, ma c’è qualcosa una conseguenza che mi ha sorpreso: la reazione spontanea di mio figlio alle mie attività quotidiane.
Sin dall’età di tre anni, ha dimostrato una chiara preferenza per i documentari sui pesci rispetto ai cartoni animati. Si è appassionato al mimic octopus, tanto da volerne il peluche, e si è affascinato alle epiche battaglie tra capodogli e calamari giganti. Per lui, Thor contro Thanos e un combattimento tra un mantis shrimp e un coconut crab sono entusiasmanti allo stesso modo.
Mi sono accorto che questa passione stava andando un po’ scemando e l’ho semplicemente considerata una normale “fase” di interesse del bimbo. Ma tutto è cambiato quando a Natale i nonni hanno regalato questo libro: “I Pesci del Mondo” pubblicato da Nuinui.
Un libro speciale: I pesci del mondo
È una specie di “foto libro” ma con disegni, secondo me molto belli e fondamentalmente curati dal punto di vista della biologia degli animali. Ogni animale ha una breve descrizione generale e una caratteristica unica e distintiva che lo rende memorabile per il bambino.
Le profondità e le grandezze sono spiegate in numeri ma anche attraverso confronti con oggetti di uso comune, così che anche un bambino possa farsi un’idea. Ad esempio, la balenottera azzurra è lunga quasi come tre autobus della scuola, e il pesce civetta come un pattino e mezzo da ghiaccio – molto simpatico.
I pesci sono divisi per aree geografiche e raggruppati anche in base ai gruppi: cefalopodi, cetacei e così via. È semplice da navigare e, come aggiunta, ogni pesce ha un QR code che rimanda a una playlist su YouTube con immagini reali.
Perché questo libro ha riacceso la curiosità di mio figlio?
Credo proprio che sia il fatto che lascia spazio all’immaginazione. Con un libro non hai tutte le informazioni subito disponibili, e i disegni non sono così completi e definitivi come può esserlo una foto. Rimane quella parte di fascino che stimola e ci porta a volerne sapere di più.
Un esempio personale: la passione che si trasmette
Vi racconto il mio caso particolare: mia moglie è filippina, famiglia di Quezon con casa del nonno a Batangas, non troppo distante da Anilao. Questa estate andremo a trovare i familiari, e anche se mio figlio non ha ancora l’età per immergersi, gli ho promesso che faremo delle sessioni di snorkeling sulla barriera corallina.
Una volta confermato il viaggio le nostre chiacchere mattutine hanno preso una piega diversa.
Una volta davanti al rispettivo tè e al latte si parte con domande come: “Papà, riusciamo a vedere il pesce mandarino? Ma quanto è grande? E se è troppo profondo? Mi aiuti tu? I nonni hanno mai visto un pesce imperatore?”
Ci mettiamo anche a inventare storie del “mondo marino” come fossero contrapposte al nostro: noi per andare a scuola passiamo davanti al panettiere mentre il pesce pagliaccio deve vicino alla cleaning station. Un mondo opposto, capovolto, che condivide lo stesso pianeta ma appare completamente nuovo e diverso dal nostro.
Durante i pomeriggi con i Lego, il bimbo costruisce i pesci e li fa combattere, e si arrabbia se i nonni fanno combattere pesci che in natura non hanno interazioni. La fantasia, e la mancanza di informazioni complete e immediatamente accessibili, ha scatenato la sua curiosità.
Un messaggio ai genitori subacquei e non
Non diamo per scontato che i motivi per cui noi ci siamo appassionati al mare saranno gli stessi dei nostri figli o nipoti – loro troveranno i loro. Ma evitiamo di rendergli l’accesso alle informazioni troppo semplice.
Il fatto che tutto sia trovabile su schermi, che ogni informazione possa essere chiesta a GPT in pochi secondi, può rendere il mondo marino meno distante, meno affascinante e meno misterioso.
Un buon libro, come in questo caso “I Pesci del Mondo”, ma ce ne sono altri altrettanto belli e affascinanti, può fare da catalizzatore. E poi lasciamo fare all’immaginazione e alla capacità di sognare dei bimbi. Dobbiamo avere fiducia in loro.
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