In inglese si chiama tusk fish, pesce zanna, e basta guardarlo per capire perché. Il suo nome scientifico è quasi impronunciabile, Choerodon anchorago.
Un labride, uno di quei pesci che sul reef, tra molti pesci multicolori, facciamo un poco di fatica a notare. Vive nel Pacifico occidentale, dal sud del Giappone all’Australia. Si nutre di invertebrati che cerca anche sollevando frammenti di corallo morto,come si vede bene nel filmato.
Eppure, una troupe della BBC lo ha filmato recentemente mentre, per aprire una conchiglia tenacemente chiusa, e troppo dura anche per i suoi denti, la sbatte ripetutamente contro uno spuntone di corallo fino a romperla. E, ogni volta che deve aprire una conchiglia troppo dura, torna allo stesso posto.
Cosa c’è di eccezionale? È la prima volta che un pesce viene osservato mentre usa utensili, anche se primitivi, per ottenere uno scopo. I pesci, animali sprovvisti di arti, non sono sicuramente avvantaggiati nell’uso di utensili, ma noi siamo portati troppo spesso a sottovalutare la loro intelligenza. Il tusk fish dimostra di saper scegliere un utensile adatto per l’uso che ne vuol fare, di saperne memorizzare la posizione, di sapersi applicare a lungo nel perseguire un fine, di saper progettare un’azione adatta. Intelligenza? Guardate il filmato, poi ne riparliamo…