I pesci sega, appartenenti alla famiglia Pristidae, sono una specie di razze che da sempre cattura l’attenzione di subacquei e biologi marini. Conosciuti anche come “squali carpentieri”, questi animali sono facilmente riconoscibili per il loro caratteristico rostro allungato e dentellato. In questo articolo, esploreremo dieci interessanti aspetti di questi elasmobranchi, oggi purtroppo a rischio di estinzione.
Scheda del pesce
- Nome alternativo: squalo carpentiere
- Dimensioni: 7-7,6 m (23-25 ft)
- Distribuzione: regioni tropicali e subtropicali di tutto il mondo
- Habitat: acque marine costiere ed estuarine salmastre
- Alimentazione: pesci, crostacei e molluschi
- Longevità: fino a 35 anni
1: anatomia del rostro
Il tratto distintivo dei pesci sega, che li rende immediatamente riconoscibili anche dai meno esperti, è il loro lungo rostro, un’estensione ossea del cranio che può rappresentare fino al 30% della lunghezza totale dell’animale. Questo “naso a sega” è dotato di 20-37 denti per lato, disposti in modo simmetrico. Il pesce sega verde detiene il record per il rostro più lungo tra le specie viventi.
2: tecniche sofisticate di caccia
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, i pesci sega non utilizzano il rostro per tagliare le prede. Lo impiegano principalmente per stordire i banchi di pesci con rapidi movimenti laterali, ingerendo poi le prede intere.
Questa tecnica è simile a quella del narvalo, come documentato in un filmato del National Geographic nel documentario Secrets of the Whales. In alcuni casi, il rostro viene utilizzato per immobilizzare le prede sul fondale prima di inghiottirle.
I pesci sega sfruttano anche il rostro per scavare nel substrato, creando depressioni che permettono di scoprire prede nascoste come molluschi e crostacei. Questa versatilità nell’uso del rostro è a riprova dell’adattabilità di questi predatori che utilizzano diverse strategie di alimentazione in base all’ambiente e alle prede disponibili.
3: adattamenti sensoriali avanzati
Il rostro dei pesci sega non è solo uno strumento di caccia, ma anche un sofisticato organo sensoriale. È ricoperto di piccoli pori chiamati ampolle di Lorenzini, che contengono elettrorecettori. Questi consentono al pesce sega di rilevare i deboli campi elettrici generati dalle prede nascoste nel fondale sabbioso o fangoso.
4: riproduzione e sviluppo
I pesci sega sono ovovivipari: le uova si schiudono all’interno del corpo materno e gli embrioni si sviluppano fino alla nascita. Nel caso del pesce sega dai denti piccoli, la gestazione dura un intero anno. Un adattamento interessante è che i denti degli embrioni sono ricoperti da un tessuto protettivo che si dissolve circa due settimane dopo la nascita, evitando lesioni alla madre durante il parto.
5: parentela con le razze
Nonostante l’aspetto simile a uno squalo, i pesci sega sono in realtà più strettamente imparentati con le razze. Come queste ultime, presentano pinne pettorali e pelviche ampie e appiattite.
Una differenza chiave rispetto agli squali sega (un gruppo distinto) è la posizione delle branchie: nei pesci sega si trovano sulla parte inferiore del corpo, mentre negli squali sega sono sui lati.
Inoltre i pesci sega nuotano proprio come le razze, “volando” nell’acqua avanzando con ondulazioni della pinna pettorale, mentre gli squali nuotano spingendo con la coda e usano la pinne pettorli per correggere la direzione e girare.
6: adattabilità ambientale del pesce sega
Alcune specie, come il pesce sega dai denti grandi, possono vivere sia in acqua dolce che salata. Questi pesci sono in grado di modificare la chimica del loro sangue per adattarsi all’ambiente circostante. Questo processo di adattamento può far apparire il pesce leggermente rossastro in acqua dolce a causa della rapida diffusione del sangue sotto la pelle.
7: comportamento con l’uomo
In natura, i pesci sega sono generalmente calmi e non aggressivi verso l’uomo. Tuttavia, se catturati accidentalmente da pescatori, possono diventare estremamente pericolosi, infliggendo ferite con il loro rostro nel tentativo di liberarsi.
8: importanza culturale
In diverse culture indigene, i pesci sega hanno rivestito un ruolo significativo. Ad esempio, per il popolo Anindilyakwa dell’Australia, questi animali erano venerati per il loro presunto ruolo nella creazione del mondo, con il loro rostro utilizzato mitologicamente per scavare fiumi e modellare il paesaggio.
9: particolarità dei “denti” del pesce sega
I “denti” del rostro dei pesci sega non sono in realtà veri denti, ma scaglie modificate chiamate denticoli dermici. Questi continuano a crescere per tutta la vita dell’animale, ma non ricrescono se si rompono alla base.
10: riproduzione asessuata
In alcuni casi, i pesci sega dai denti piccoli possono riprodursi asessualmente attraverso un processo chiamato partenogenesi. Questo fenomeno è stato osservato in una piccola percentuale di popolazione in un estuario della Florida, probabilmente come adattamento alla difficoltà di trovare partner in habitat frammentati.
11: stato di conservazione
Tutte e cinque le specie di pesci sega sono attualmente classificate come in pericolo o in pericolo critico di estinzione dalla IUCN. Le principali minacce includono la degradazione dell’habitat e la pesca accidentale. Alcune specie hanno perso fino all’80% del loro habitat naturale, rendendo urgenti gli sforzi di conservazione per questi abitanti dei mari.