Quali sono le cause che hanno causato la perdita di interesse verso la subacquea
Ma perché i numeri dei brevetti dal primo livello agli step successivi sono in caduta esponenziale? Perché chi ha iniziato questo percorso non lo coltiva più con lo stesso interesse?
I motivi sono molteplici. Provo ad elencarne qualcuno.
Alcuni di noi sono attratti dall’aspetto emozionale della novità, del fuori dagli schemi. Il DSD, ad esempio, soddisfa questa curiosità fornendo un’esperienza emozionale immediata. Il più delle volte si tratta di una infatuazione temporanea e comunque limitata al periodo in cui cerchiamo di uscire dalla routine quotidiana, le vacanze appunto, pur completandosi con un corso.
Altri trovano troppo pesante che, fatto 100 l’impegno totale necessario, solo il 20 / 30% del tempo sia realmente sott’acqua. Il resto si spende tra formazione e spostamenti.
Poi ci sono i costi. Tra formazione, logistica e attrezzature la subacquea non è sicuramente tra gli sport più economici. Su questo argomento sto preparando la “Guida all’acquisto consapevole” di prossima pubblicazione. Non è un caso che l’età media dei praticanti la subacquea con AR sia alta mentre l’apnea sta coinvolgendo un numero sempre più elevato di praticanti diversificati per età e genere.
Una possibile soluzione è rappresentata dal crescente interesse di molte organizzazioni extrascolastiche che dedicano risorse e tempo verso i ragazzi in età pre- e post- adolescenziali e questo può fare solo bene alla subacquea. Non tutti i nostri figli sono arsi da spirito competitivo di sport come il calcio, il nuoto o l’atletica. La pratica subacquea incoraggia una maggiore consapevolezza di sé senza lo stress della prestazione a tutti i costi.
Da addetto ai lavori ho appreso quanto complesso sia paradossalmente coinvolgere la scuola, a mio avviso il naturale e più diretto veicolo di formazione a tutti i livelli, in progetti di sensibilizzazione alla pratica subacquea all’interno della quale le ore dedicate all’attività fisica sembrano più una sorta di pausa tra le lezioni.
L’impegno in questa direzione è spostato sulla buona volontà di genitori e istruttori che si assumono la responsabilità di accompagnare, in tutti i sensi, le giovani leve verso la disciplina subacquea. A loro è affidato l’importante incarico d’incoraggiare l’interesse iniziale dei ragazzi e di alimentarlo continuamente
Le percentuali del “drop-out” sono elevate, oltre percentuali fisiologiche.
Istruttori ed istituzioni possono e devono interrogarsi sul miglior approccio possibile perché “Lo studente non è un contenitore da riempire ma una torcia da accendere” A. Einstein
La foto di apertura è di un Corso minisub del Gruppo Subacqueo Vicentino.
Letture correlate:
- Perché si smette di praticare la subacquea? Parte #1 – Organizzazione territoriale
- Parte 2 Erogazione e servizio
la foto è di un Corso minisub Gruppo Subacqueo Vicentino