Praticare subacquea fa bene, ad adulti, bambini, donne e uomini. Fiumi d’inchiostro sono stati versati per dimostrare la veridicità di questa affermazione. Inevitabilmente però assistiamo ad un fenomeno trasversale all’età e al genere che porta l’entusiasmo iniziale a scemare progressivamente fino all’abbandono finale.
Questo fenomeno, ampiamente studiato dalla psicologia sportiva, si chiama drop-out e coinvolge soprattutto i ragazzi in età adolescenziale.
Tuttavia non è inusuale organizzare battesimi subacquei, DSD per gli anglofoni (discover scuba diving), oppure corsi di primo livello con una buona affluenza ed interesse di pubblico e veder scemare progressivamente i partecipanti negli step successivi.
Per individuare un punto di attacco a questa analisi è necessario capire come è organizzata la pratica sportiva in Italia e in particolare la subacquea.
Come spesso capita, il cuore pulsante dello sport, almeno da noi, è regolamentato dalle Federazioni Nazionali delle singole discipline. Dal momento che solo una federazione può rappresentare la disciplina di riferimento la promozione e l’organizzazione di attività fisico-sportive con finalità formative e ricreative è proposta anche dagli Enti di Promozione Sportiva, riconosciuti dal CONI.
Senza entrare nel merito delle peculiari finalità statutarie la cosa importante da sapere è che il grosso del lavoro territoriale è organizzato dalle ASD (Associazioni Sportive Dilettantistiche), affiliate alle FSN o agli EPS che, per loro natura, operano quasi esclusivamente in regime di volontariato, non hanno scopo di lucro e basano la loro presenza locale principalmente su singole iniziative.
Esistono poi le ditte/società professionali che, per mestiere, praticano ed organizzano attività subacquee promuovendosi grazie alle attività di diving e di formazione.
Quindi, in sintesi, un appassionato di attività outdoor che volesse cimentarsi nella pratica subacquea ha di fronte a sé un’offerta no profit e una profit.
La scelta non è banale perché investe la natura stessa delle attività subacquee.
Nella prossima puntata affronteremo le motivazioni di questa scelta.