Da una parte il mare, con le sue risorse da amare e proteggere; dall’altra l’uomo, con il suo desiderio innato di esplorare le profondità con tecnologie sempre più avanzate, ma anche con le limitazioni imposte da fisica e fisiologia.
È in questo contesto che nasce HYDRA, nuovo ed ambizioso progetto di ricerca creato da DAN Europe e SUEX, con la preziosa collaborazione del Consorzio di Gestione AMP Portofino. Un protocollo d’intesa storico, quello firmato il 3 agosto scorso a Santa Margherita. Per la prima volta, infatti, viene consentito l’uso dei DPV (Diver Propulsion Vehicles, o veicoli di propulsione subacquea, anche chiamati scooter subacquei) in ambito AMP, per scopi prettamente scientifici.
“Con gli scooter subacquei il diver è in grado di raggiungere luoghi nuovi ed entusiasmanti, ampliando il range delle sue esplorazioni”, afferma Ivo Calabrese, responsabile marketing per SUEX Srl, azienda leader nella produzione di DPV. L’uso di questi propulsori ha anche il vantaggio di ridurre lo sforzo fisico in immersione, con effetti potenzialmente positivi sulla salute del subacqueo.
Scooter subacquei e ricerca
Per capire meglio questi meccanismi è stato ideato un protocollo specifico di ricerca. “Gli studi scientifici in questo settore sono praticamente inesistenti” dice Massimo Pieri, ricercatore presso DAN Europe, organizzazione medico-scientifica internazionale, votata alla protezione e sicurezza dei subacquei. “Il nostro scopo è investigare gli effetti fisiologici derivanti dall’uso dei DPV, in particolare su bolle post-immersione, stress polmonare e alterazione dei liquidi corporei”, continua Pieri. Il protocollo prevede test clinici, nonché esami strumentali pre e post immersione, come ecocardiografia cardiaca e polmonare, e termocamera ad infrarossi.
Fondamentale la sinergia con il Consorzio di Gestione AMP Portofino, nella persona del Direttore Giorgio Fanciulli che, contestualmente alla firma del protocollo d’intesa, ha emanato l’autorizzazione alle attività di studio in Area Marina Protetta. Il coinvolgimento della AMP Portofino in HYDRA non si limita comunque alla regolamentazione – stringente – dei tuffi in area circoscritta. Immersioni lunghe, che coprono un raggio ampio di azione, offrono infatti un’opportunità unica di osservazione e quindi di monitoraggio ambientale.
Il team HYDRA è composto da 14 subacquei selezionati e altamente qualificati. Si tratta di istruttori subacquei e trainer d’esperienza, che hanno ricevuto una specifica formazione alla raccolta dati ed al rispetto del protocollo. Sarà loro consentito l’accesso e la percorrenza in zona B e C, con modalità e velocità definite. Quattro i siti d’immersione che saranno teatro dell’attività di studio: Testa Leone, Altare, Secca Gonzatti e Mohawk Deer.
“Si tratta di un progetto di ricerca integrata, trasversale perché riunisce in sé istanze diverse e complementari: ricerca medica e sviluppo tecnologico, il tutto nella massima tutela dell’ambiente circostante”, dichiara Laura Marroni, Vice Presidente di DAN Europe.
I primi dati relativi a ricerca e monitoraggi inizieranno ad arrivare nei prossimi giorni. L’investigazione continuerà fino alla fine del 2018.