Lessico subacqueo – 10 espressioni di uso comune tra i sub.
Sono sicuro che almeno il più delle volte lo facciamo in modo involontario. Tutte le attività hanno un loro lessico per iniziati, e la subacquea non sfugge a questa regola. Magari senza farlo apposta, quando siamo dei sub cominciamo a parlare strano, per noi espressioni di uso comune fra i sub, parole che fino a ieri avevano tutt’altro significato, o non ne avevano nessuno, improvvisamente si caricano di nuovi significati, e spesso tendiamo a usarle anche parlando a un non sub, che non ci capirà e ci guarderà in tono interrogativo, o peggio…
Basta con le chiacchiere, vado avanti direttamente con 10 esempi.
OK
Non potendo parlare sott’acqua (per fortuna) i subacquei hanno codificato una serie di gesti da usare per comunicare anche sott’acqua.
I social media usano (e a volte ne abusano) il segnale del pollice in su per indicare approvazione. OK, ben fatto, ben detto, giusto. Il segnale del pollice sta diventando universale, la gente se lo aspetta quasi, ma per un subacqueo il pollice in su vuol dire “torniamo in superficie”. L’OK, tutto bene, si fa nel modo classico, con pollice e indice uniti a cerchio (o a O).
Questo può generare due tipi di equivoco: sott’acqua il nostro compagno di immersione ci mostra il pollice puntato verso l’alto: vuole risalire o, forza dell’abitudine e influenza dei social media, vuole comunicarci la sua soddisfazione?
Equivoco numero 2. Mi capita, in superficie, di esprimere la mia adesione con l’OK classico, con le dita a cerchio. Dagli sguardi che mi rivolgono capisco che il mio interlocutore si aspettava un pollice alzato. E pazienza, sono un sub!
E meno male che, trovandomi lontano, non ho usato l’OK in superficie, il gesto per comunicare all’equipaggio della barca sub che tutto va bene, e che consiste nel cerchio fatto con le due braccia sollevate sopra il capo, o con un braccio solo portato verso la testa nel caso che l’altro sia impegnato a sorreggere qualcosa. Gesto leggibile da lontano, ma lo ammetto, incomprensibile a chi non faccia il sub.
Buddy
Termine inglese entrato nell’uso comune tra i sub. Indica il compagno di immersione, quello che in un sistema di coppia (o buddy system) come quello sostenuto da molte didattiche ci tiene d’occhio durante l’immersione, attento alla nostra sicurezza, ed è tenuto d’occhio da noi. Altro termine soggetto a cattive interpretazioni da parte dei non sub (“Il mio buddy e io”).
Cazzillo
Termine gergale, con riferimento vagamente fallocratico, con cui i sub indicano il palloncino cilindrico inviato in superficie per segnalare alla barca la loro posizione durante la sosta di sicurezza, a -3 -5 m. Un cazzillo, anche detto pedagno o in inglese life sausage (ancora peggio, se possibile), è indispensabile in caso di corrente forte. Però evitate di raccontare agli amici non sub “e allora ho lanciato il cazzillo”, non capirebbero e vi guarderebbero come si guarda un matto.
Circuito Chiuso – Aperto
Con circuito chiuso ci si riferisce ai rebreather, respiratori che riciclano l’aria espirata riconvertendo la CO2 in O2. Circuito aperto è invece una normale bombola sub, che non recupera l’aria espirata sotto forma di bolle. Il termine si presta a equivoco parlando con i non sub, per i quali circuito è di solito una pista di F1 o tutt’al più un circuito elettrico.
Miscela
Per un subacqueo è qualunque miscela di gas respirabili con ci sia possibile riempire la bombola, dall’aria al nitrox, all’eliox. Ma se parliamo con un non sub “miscela” vuol dire probabilmente altro. Per quelli della mia generazione sarà la benzina con olio aggiunto che si metteva nel serbatoio del motorino a 2 tempi…
Narcosi da Azoto
L’azoto ha potere narcotico, lo sappiamo bene, ma vallo a spiegare a un non sub. Ti guarderà sempre con l’atteggiamento di comprensione che si riserva a chi assume stupefacenti. E a questo punto, non peggiorate la situazione cercando di spiegare l’“effetto Martini”
Neoprene
E’ il materiale con cui sono fatte le mute da sub, per noi è normale parlare di neoprene, per un non sub potrebbe essere un argomento ostico. Nel dubbio, se vedete le pupille a punto interrogativo, cambiate discorso. Stessa cosa per termini come octopus, DIN/INT, Snorkel, Saturazione.
O-ring
Termine inglese entrato nell’uso comune, in sostituzione di “guarnizione toroidale”, traduzione italiana (orrenda) che riportavano i manuali della mia epoca. Di nuovo per un sub è ovvio il significato, viviamo in un mondo di O-ring, ma per un non sub sarà altrettanto ovvio?
Passo del gigante
Ai più farà venire in mente i giochi a cui giocavamo da bambini, per chi fa del sub è una tecnica di ingresso in acqua, molto diffusa e utile per entrare da barche di varia altezza.
Pesata
Solo per noi sub è il piombo che indossiamo per bilanciare la spinta positiva della muta. Un non sub penserà in primo luogo al salumiere “Sono 2 etti e 50, che faccio signo’, lascio?”.
Morale, attenti a come (e con chi) le usate, le parole sono importanti…
Ciao sono Michele, dovrei fare una guida turistica sulla costa viola che si trava in Calabria, mi sapresti dire qualche termine che può rappresentare la costa viola e il sub, il mondo marino, ovviamente viene citato nella mia tesi di laurea, dovrei dare un nome alla mia guida turistica per non so bene come collegare le due cose.
Come si chiamano le entrate in acqua dalla barca?
– di schiena
– verticale
– sforbiciando le gambe
C’è un lessico scuba?