Autore: Matteo Dario
Al largo della costa marchigiana nel 2003 affondò la motonave Nicole: questa storia non rimase solo sui giornali, infatti fin da subito tutti gli appassionati di subacquea cominciarono ad immergersi su questo enorme relitto alla ricerca di emozioni sempre nuove. Pochi mesi più tardi ci si accorse che i resti della nave avevano dato rifugio a moltissime creature marine di ogni specie, forma e colore.
La scoperta diede un’idea ad alcuni appassionati di immersioni ed amanti del mare: Marco Giuliano del “Centro Sub Monte Conero” ed Alessandro Fucili. Perché non creare un parco marino protetto, con dei reef artificiali?
Il progetto del “Parco dei Relitti” venne studiato e messo a punto in ogni dettaglio.
Non si tratta, tuttavia, di un’idea del tutto originale, infatti già in altre parti del Mondo sono state effettuate opere di affondamento per il ripopolamento ittico. Molti sono gli scienziati e gli accademici, infatti, che hanno accertato e provato la validità di utilizzare dei rottami bonificati ai fini di creare delle barriere artificiali che possano portare riparo alla popolazione marina. Questi luoghi “sicuri” fanno si che le varie specie ittiche possano trovare cibo, tane e rifugi potendosi così riprodurre copiosamente: un metodo per sopperire alla sempre più intensiva pesca professionale che sta bloccando la capacità riproduttiva di molte specie del Mediterraneo e per creare nuove attrazioni per il turismo subacqueo. Il Mare Adriatico è povero di rifugi naturali per questo dei “reef artificiali” porterebbero un sollievo alle specie ittiche,ma anche a noi mammiferi che amiamo ammirarle nel loro habitat.
L’idea del Parco è da anni in fase di approvazione, ma intanto voglio raccontarvi cosa si vuole creare nella speranza che un giorno questa opera si possa realizzare.
Il ”Parco dei Relitti” dovrebbe essere inizialmente costruito su un’area di circa 10 miglia marine quadrate nella acque marine delle province di Ancona e Macerata. Il fondale in queste zone è intorno ai 20-30 metri: ideale per i subacquei ricreativi e per svolgere ricerche scientifiche senza correre alcun rischio.
L’idea è di creare due micro atolli artificiali tramite l’affondamento di una nave, un convoglio ferroviario, alcuni camion, autobus e numerose carcasse di automobili, il tutto perfettamente bonificato in modo da non creare inquinamento e rischi per la flora e la fauna marina.
Tutti gli affondamenti saranno segnalati in superficie dove rimarrà in stazionamento anche un Barcone di supporto logistico come base diving, con il compito di controllare la sicurezza di tutti i sub che saranno impegnati nelle attività di ricerca scientifica, rilevazione e monitoraggio, turismo subacqueo o pesca di apnea.
Il tempo previsto per la creazione del parco e stato stimato in due anni dalla data di inizio lavori, tuttavia il progetto deve ancora essere approvato e purtroppo al momento sembra che le acque siano calme anzi ferme sotto questo frangente. Si spera che quanto prima chi di dovere possa prendere in considerazione questa proposta e portarla avanti fino al termine.
Per informazioni: info@parcodeirelitti.it
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