Autore: Davide Corengia
“L’acqua, essendo un liquido, non ha forma; prende la forma del recipiente che la contiene.”
Questa frase mi è venuta in mente appena arrivato sul ponticello sovrastante l’Orrido di Sant’Anna. “Non avrà forma” pensavo “ ma ne sa creare di incredibili…”
Infatti prima terminare la sua corsa nella piana alluvionale, il torrente Cannobino ci regala uno spettacolo d’impressionante bellezza. Le sue acque, scorrendo incessantemente per migliaia di anni, hanno creato una gola stretta e profonda dove ripide pareti di roccia creano uno scenario suggestivo.
E’ qui che ogni fine settimana numerosi subacquei provenienti dal nord Italia (e non solo!) si danno appuntamento per un’immersione ricca di fascino. E così è stato anche per noi.
Approfitto con Valeria dell’ultimo week-end delle nostre vacanze estive per visitare l’Orrido, dopo aver rimandato più volte per diversi motivi.
Le condizioni meteo non sono ideali, soprattutto perché nei giorni precedenti ha piovuto parecchio ed il timore di trovare poco visibilità e un bel po’ di corrente è più che fondato. Non ci scoraggiamo, ed in poco meno di due ore siamo sulla riva del laghetto poco più a monte dell’Orrido, da dove entreremo in acqua per la nostra immersione.
I dubbi della vigilia si rivelano esatti: la visibilità non sembra un gran che e c’è anche un sacco d’acqua che però rende ancora più suggestivo l’ambiente, sommando alla bellezza del paesaggio la forza ed il rumore della cascata. In più, particolare di notevole importanza, siamo soli. La folla di subacquei che ci aspettavamo di trovare dopo i racconti di alcuni nostri amici non c’è. Non potevamo chiedere di meglio.
Scarichiamo la macchina e grazie ad una comoda scalinata posta di fronte alla Chiesa di Sant’Anna (costruita proprio in cima all’Orrido) raggiungiamo la riva.
Da qui ha inizio la nostra immersione, dapprima nel laghetto antistante l’Orrido, dove troviamo numerosi detriti trascinati dalla corrente, per poi arrivare al suo ingresso.
Il cambiamento è netto: incontriamo una parete rocciosa, quasi una diga che attraversa il letto del fiume da sponda a sponda, facilmente superabile sulla sua sommità, in quanto l’acqua non supera i due metri di profondità.
Da qui tutto è spettacolare, attraversiamo bellissime marmitte contro una leggera corrente mentre la luce, bloccata delle pareti che per metà chiudono la volta, si fa sempre più rara. Accendiamo le nostre torce e con sorpresa incontriamo numerose trote fario, intente a nascondersi, preoccupate dalla nostra presenza.
Man a mano che ci avviciniamo alla cascata la corrente diventa più forte anche a causa del restringimento della parete che ne aumenta la pressione, fino a giungere nella zona dell’inversione. In questa zona la corrente cambia, non più contraria ma a favore, andando verso la cascata. Decidiamo così di fermarci, la corrente sembra un po’ troppo forte e la visibilità comunque non mi permetterebbe di fare grandi foto.
Iniziamo il rientro lasciandoci trasportare dolcemente dalla corrente, e fermandoci a curiosare qua e là tra le rocce. Oltre a trote e temoli notiamo un bellissimo rospo che, per niente infastidito, si lascia avvicinare. Giochiamo un po’con lui prima di tornare al laghetto e porre fine, dopo circa un’oretta, ad un’immersione che già progettiamo di rifare. Magari questo inverno quando ci sarà meno acqua ed una visibilità migliore.
Ma siamo comunque soddisfatti…il luogo è veramente spettacolare e nuotare nelle gole del fiume, tra rocce dalle incredibili forme e giochi di luce, è veramente un’esperienza incantevole.
-Per chi volesse andarci ecco come raggiungere l’Orrido di Sant’Anna:
Autostrada dei laghi A8, uscite a Verbania e seguite l’indicazione per Verbania, superate il paese e continuate per una 30ina di chilometri costeggiando il lago fino a raggiungere Cannobio. Poco dopo il cartello Cannobio prendete la prima strada a sinistra (indicazione Valle Cannobina) e dopo circa un chilometro travate una strada sulla destra con le indicazione per l’orrido.
-Qualche consiglio per l’immersione:
La bassa profondità (max. -14metri) vi permette di non consumare molta aria così che una bombola da 10 litri è più che sufficiente per oltre un’ora d’immersione. La temperatura dell’acqua si aggira dai 14°-16° gradi estivi ai 3°-4° invernali, fate un po’ voi i conti sulla attrezzatura (indispensabili biattacco o bibo e muta stagna con acqua fredda ). Se volete arrivare fino alla cascata portatevi la torcia, il fondo dell’orrido è buio.
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