Come parte di uno sforzo più ampio per combattere il problema degli attrezzi da pesca abbandonati, Sea Shepherd Italia ha lanciato la sua Campagna Ghostnet per concentrarsi sulle aree problematiche conosciute nelle acque del Mediterraneo: le reti fantasma.
L’ultima operazione si é svolta nelle acque antistanti Avola sul relitto della nave mercantile Nevada. La nave, di nazionalità italiana, affondò nel gennaio 1979 ed era completamente coperta da reti che si sono incagliate nel tempo, al punto da inclinare l’albero di maestra. Le reti erano ancora attive, ovvero continuavano a pescare e mietere vittime inutilmente.
Per arrivare preparati a questo tipo di intervento il team di Sea Shepherd ha dedicato molte giornate ad addestrarsi con il supporto di Fabio Portella e il Capo Murro Diving Center. Giornate di studio teorico, selezione di materiali e pratica in acqua.
L’impatto delle reti derivanti è devastante. A causa dell’aumento delle operazioni di pesca a livello globale e dei cambiamenti nel materiale, dove l’uso di plastiche non biodegradabili è il protagonista indiscusso nell’industria della pesca, la minaccia non scomparirà senza un’azione significativa.
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Qui sotto il link a un video di riepilogo delle operazioni Sea Shepherd 2022