L’Oman è una terra dalle caratteristiche estremamente variabili, ricca di contrasti e di colori incredibili. Il colore rosso della sabbia del deserto sfuma nel verde delle oasi e nel verde smeraldo-blu intenso del mare. Il sultanato dell’Oman è uno stato asiatico situato nella porzione sud-orientale della penisola arabica. È circondato dagli Emirati Arabi uniti, dall’Arabia Saudita e dallo Yemen ed è noto come la Svizzera d’Oriente.
Considerata la sua posizione geografica strategica, tra l’Europa e l’estremo oriente, in passato è Èstato un importante crocevia per il commercio, basato soprattutto sulla vendita di schiavi ed armi. Nel 900 cadde in una profonda crisi economica, ma con il nuovo millennio una importante ripresa lo ha annoverato tra gli stati arabi che ha avuto il maggior sviluppo socio-economico. Attualmente è una monarchia ed è uno dei paesi arabi più evoluti e stabili socialmente.
L’estrazione petrolifera e la pesca sono i due pilastri dell’attività commerciale del sultanato, cui si sta affiancando il turismo. Il clima è caldissimo, torrido in estate, con inverni molto miti. Le precipitazioni piovose scarsissime rendono il luogo ideale per una vacanza invernale, da ottobre a marzo ci sono tutte le condizioni per far dimenticare le rigide temperature italiane.
Diving in Oman è sinonimo di arcipelaghi bellissimi, molte varietà di specie ittiche, coralli in ottima salute, relitti e crociere in totale solitudine. La tutela governativa ed il basso impatto turistico fanno dei fondali dell’Oman una vera attrazione per gli avventurieri.
La zona più gettonata per le immersioni e per lo snorkelling è la riserva naturale delle Isole Daymaniyat, che si estende al largo della spiaggia di Barka (70 km a ovest da Muscat) per una lunghezza di 18 km. L’arcipelago è raggiungibile con imbarcazioni da crociera o con barche veloci in giornata da Muscat, dove ormai sorgono più di 10 diving ben organizzati. Durante la navigazione è frequentissimo essere accompagnati dai delfini che saltano ed inseguono le imbarcazioni. Le Isole Daymaniyat sono nove, per una estensione totale di circa 100 ettari e sono state iscritte nel patrimonio mondiale nel 1984, nell’ambito del progetto la “Grande barriera di corallo”. Le isole sono conosciute a livello locale con i seguenti nomi: Kharabah, Huyoot, la Grande montagna (Um As Sakan), costituita da due isole Qismah e Um Al Liwahah (il Faro) e Al Jawn, che comprende tre isole. Sono conformazioni molto brulle che terminano in alcuni tratti su spiagge spettacolari lambite da acque cristalline verdi e blu, una vera meraviglia. La temperatura dell’acqua oscilla dai 23 ai 30 gradi centigradi, quindi muta da 5 mm in inverno e 3 mm in estate. La visibilità sott’acqua può variare da un giorno all’altro, a causa del fenomeno noto come ”upwelling”, in altre parole la trasparenza dell’acqua è condizionata dai movimenti di masse d’acqua in grado di portare in superficie acque ricche di nutrienti, rendendola meno cristallina del solito: per ridurre i rischi di acqua torbida è consigliabile immergersi nel periodo compreso tra maggio e novembre. In ogni caso l’acqua dell’Oman ha una dominante verdastra, anche quando è trasparente, fatto non molto frequente, permette ai fotografi la realizzazione di immagini insolite e particolari. I fondali delle Isole Daymaniyat, arrivano ad una profondità massima di 25-30 metri, quindi sono adatti a tutti i livelli di esperienza. Diffusissimi ed integri i coralli duri (coralli cervo, coralli lattuga e numerose distese di acropore) e frequenti gli incontri con aquile di mare, mante (nel periodo estivo), delfini, squali leopardo, balene (da febbraio a marzo). Tra le distese di coralli duri svettano grandi ventagli di gorgonie, non così frequenti, ed alcionari dai mille colori. Non mancano aragoste e gamberi di varie specie, murene, pesci angelo, barracuda e carangidi. Le isole sono anche luogo di riproduzione delle tartarughe, soprattutto tartarughe embricate (più nota come becco di falco). Durante la nostra crociera ci siamo immersi in vari punti, realizzando che a poche centinaia di metri di distanza potevano esserci ambienti e condizioni piuttosto difformi tra loro. L’acqua è sempre stata discretamente limpida con visibilità tra i 10 ed i 20 metri, con una certa quantità di plancton sempre presente.
Oman. Le immersioni
Aquarium
È un ottimo sito per l’ormeggio notturno, situato a sud dell’Arcipelago Daymaniyat.
Aquarium è una piccola secca col sommo a 7-8 metri, che presenta 2 scalini intorno al sommo della secca che scendono fino a 22-25 metri. Costeggiando a destra o sinistra la parete, secondo la corrente, si torna inevitabilmente al punto di partenza. Quindi immersione semplicissima. Sulle pareti vi sono parecchie tane con murene, granchi, e banchi di pesci rossi. Il fondo sabbioso intorno ai 22-23 metri ospita un paio di grossi trigoni, piuttosto diffidenti, che scappano dopo un paio di flash. Il sommo è incredibilmente ricco di soggetti, murene leopardo fuori tana, tartarughe quasi addomesticate, murene zebra, banchi di triglie enormi, svariate coppie di seppie in amore che non avrei più smesso di osservare. I maschi cambiano livrea continuamente e litigano tra loro, mentre le femmine aspettano che decidano chi si accoppierà con loro. Grossi barracuda solitari, banchi immensi di pesci fucilieri e gli immancabili platax adulti e giovanili che vi seguono per tutta l’immersione. Cosa si può volere di più? Il top per un fotografo: acqua bassa, calda, abbastanza limpida, una miriade di soggetti.
Il sito è ideale per notturne memorabili con una ricchezza di soggetti intriganti da cogliere in atteggiamenti inconsueti, una vera miniera di spunti fotografici!
Three Sister
Il promontorio che delimita la baia all’interno del quale vi è un ottimo ormeggio notturno, da cui si può godere un bellissimo tramonto, offre una stupenda immersione.
Sull’isola adiacente sorge la gendarmeria che rilascia i permessi per le immersioni e controlla le attività di pesca. Che la pesca in Oman sia un’attività importante lo si vede dalla quasi totale assenza di pesce pelagico, ciò non toglie che alcuni reefs siano veramente fantastici e vi siano ambienti sommersi davvero unici e particolari. In questa immersione non si superano i 24 metri e si nuota tra grandi massi ricoperti di alcionari bellissimi. Si procede a zig-zag, tra corridoi delimitati da grandi torri coralline, che offrono spettacolari coreografie, dai colori accesi e sgargianti. È una zona dove si incontrano molte tartarughe, ultraconfidenti e curiose, ed un grosso stanziale trigone sul fondo sabbioso. Ad un certo punto lungo la parete dell’isola iniziano una serie di grotticelle all’interno dei quali scorgiamo varie aragoste, banchi di pesci cardinale ed un bellissimo squalo leopardo completamente infrattato ed impossibile da fotografare.
Titto’s run
Una bellissima secca, con un piccolo sommo situato intorno ai 7-8 metri di profondità. Si pinneggia a favore di corrente con la parete sulla sinistra, esplorando il gradino che da 12-13 metri degrada fino ad una ventina, in alcuni tratti originando una vera parete in altri un pendio più dolce. L’acqua è molto limpida, oltre 20 metri di visibilità ci regalano una grande visuale. Belle gorgonie viola e grandi rami di corallo nero un po’ ovunque. Un’infinità di stelle marine Acanthaster planci nere con linee blu sulle braccia, un bel soggetto che purtroppo si nutre di coralli. Mi soffermo a fare un po’ di macro, cosa che succede raramente, e mi rendo piacevolmente conto della ricchezza di soggetti: nudibranchi, ogni anemone ha i suoi gamberetti simbionti, celenterati di ogni tipo, ghiozzetti, bavose, ce n’è veramente per tutti i gusti. Ma la vera chicca di questa immersione, e devo dire di tutto il viaggio, è sul sommo della secca: a 8 metri un enorme agglomerato di roccia e corallo ha formato un antro dove all’interno e di fronte nuotano decine e decine di pesci angelo Pomacanthus maculosus. È un via vai continuo di esemplari grandi e piccole, piuttosto agitati, probabilmente poco abituati alla presenza dei subacquei. Tutto intorno grandi massi colonizzati dai soliti onnipresenti e coloratissimi alcionari, il tutto a bassa profondità e senza corrente, un vero paradiso in cui dimorare più a lungo possibile.
Sira Island
Sira Island è la più settentrionale delle isole Daymaniyat. La parete esterna rossa e friabile cade per 6-7 metri, interrompendosi sul plateau che circonda l’isola, molto ampio a sud più stretto a nord. Ci immergiamo sul lato sud, tenendo la batimetrica di 9-10 metri. I soliti roccioni sono colonizzati da grandi coralli duri, molti pesci di barriera ed anche qui molte seppie in piena attività riproduttiva. Sulla punta occidentale dell’isola il plateau cade formando una parete ripida che arriva a 20-22 metri, appaiono le prime gorgonie viola e poi le grandi gorgonie bianche e gialle (molto simile alla nostra Eunicella cavolinii ma decisamente più grandi).
La coreografia è arricchita da un movimento di pesci fucilieri ed altri pesci azzurri veramente incredibile. Nuvole argentee che si muovono perennemente per disorientare i grandi dentici predatori. Tra i massi caduti dall’isola si aprono stretti canyon colonizzati di gorgonie che quasi intrecciano i loro candidi rami, ottimi spunti per scatti verticali col grandangolo.
Questa straordinaria crociera è organizzata da Click and Travel Tour Operator.